3- Doveva essere lui.

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"Oh, altri arrivi! Prego da questa parte!" Pronunciò un'altra donna dietro la reception rivolgendosi alle persone appena entrate nell'hotel, sembrava conoscere bene la nostra lingua.

Li osservai, era una famiglia con dei bambini abbastanza piccoli, sperai solo non avessero dato troppo fastidio a noi comuni mortali.

"Madison i documenti", interruppe Miley i miei pensieri, cominciai a frugare nella borsa dandole ciò che mi aveva chiesto. "Diamine ho perso una forcina!" Si lamentò toccandosi i capelli.

"Allora? Ha finito?" Chiesi appoggiandomi goffamente al bancone, curiosa di esplorare un po' tutto l'hotel.

"Quasi, spero", rispose lei fissando la donna annotare qualcosa su dei fogli.

Notai una serie di depliant sparsi un po' ovunque su quella superficie. Immersioni, escursioni, paracadutismo, c'era davvero di tutto. Ma proprio uno in particolare attirò la mia attenzione.

"Campeggio! Fantastico!" esultai prendendolo tra le mani e scrutandolo attentamente.

"Stanza 340", udii una voce maschile proprio dietro di me, seguita da qualche mormorio di troppo.

Furono proprio alcune risatine che mi fecero voltare verso quelle persone ed inaspettatamente mi ritrovai faccia a faccia con quel ragazzo avvistato pochi istanti prima.

I miei occhi si spalancarono, non immaginavo di trovarlo lì, appoggiato al bancone mentre aspettava le chiavi per la sua stanza.

Una stanza di cui tra l'altro avevo persino dimenticato il numero, non avendo prestato abbastanza attenzione.

Proseguì un breve contatto visivo, il sorriso sul suo viso si allargò ancora di più poi tornò a rivolgere l'attenzione a quella donna che intanto gli aveva poggiato le chiavi proprio sotto lo sguardo.

"Grazie Celine", rispose afferrandole.

"Madison, la firma!" Miley mi spinse per un braccio facendomi voltare. Diede un breve sguardo a quel ragazzo poi mi guardò alzando un sopracciglio.

Scossi la testa ridendo e firmando quelle carte poi rivolsi l'attenzione nuovamente verso quel ragazzo, non seppi il motivo preciso ma mi incuriosiva.

"Ti aspettiamo qui, Ty, fa presto", sentii mormorare da uno di loro, poi si incamminò su per le scale.

"Su andiamo!" Miley si fermò sul primo gradino e mi guardò. "Ci sei?"

"Abbiamo le valigie, dovremmo usare...", indicai l'ascensore, e proprio in quel momento notai fosse piena.

"Dai, su. Muoviti! Terzo piano, stanza 332", sbandierò le chiavi cominciando a salire.

"Non ci posso credere! Dovrò fare tre piani a piedi con..-"

"Certo che sei proprio una femminuccia!" Sbottò scoppiando a ridere, "ci siamo quasi."

"Siamo al primo piano."

Say goodbye.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora