48. Avventura estiva.

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I loro occhi erano davvero puntati tutti su di me, non poteva essere ciò che credevo, guardai Camila, ma lo sguardo non era ricambiato, nessun sorrisetto malizioso e complice, non seppi cosa stesse succedendo.

"Tayler...", sussurrai.

"E' un fotomontaggio, dai", rispose Jaden guardando Brian.

"Chiudete quei dannati telefoni!", Ordinò Tayler, alzando lo sguardo dal suo e sbattendolo sul tavolo, davvero arrabbiato.

I miei occhi si sgranarono a dismisura, non potevo crederci, era davvero ciò che temevo.

Il riccio sbatté le mani su quella superficie, guardandomi, era proprio davanti a me ed il suo sguardo divenne intenso, vuoto, non seppi descriverlo.

"Sono foto mie, vero?" Trovai il coraggio di parlare, ma nessuno mi rispose. "Adesso sapete il vero motivo di questo viaggio e perché provo schifo verso il genere umano", mi alzai allontanandomi velocemente, trattenendo le lacrime, non ne avrei più versate, non per lui.

"Madison! Madison! Hei, fermati!" Era Miley, mi prese per un braccio e mi fece voltare. "Madison...-"

"Voglio andare a casa", i suoi occhi si spalancarono alla mia affermazione. "A casa mia", continuai.

"Adesso calmati, ok? Troveremo chi le ha mandate e...-"

"Che bisogno c'è?! Ormai è fatta", incrociai le braccia al petto.

"Invece bisogna trovare il responsabile e sapere dove ha trovato quelle foto, sono state inviate apposta, Madison, non le hanno trovate per puro caso."

"Il responsabile ne è solamente uno e si trova in Inghilterra."

"Lo so, l'ho sempre saputo. Spero che questo ti aiuti ad aprire gli occhi e voler intraprendere azioni legali contro di lui una volta tornate a casa."

"Ha dei video, Miley e se metterà in rete anche quelli?"

"Non te ne deve fregare, Madison. Che li metta, intanto arrestiamo un bastardo e gli rendiamo la vita un inferno! Pensa a cosa gli farebbe tuo padre", sorrise.

"Mio padre ucciderebbe prima me e poi lui."

"Non è stata colpa tua", scosse la testa, quelle parole mi fecero scorrere una lacrima sul viso.

"Come...come ha potuto farlo? Mi aveva detto che ci aveva ripensato, è un mostro", commentai osservandola da lontano, ma il mio sguardo non era ricambiato.

"Non ne ho idea", mi porse una mano che afferrai stretta, in lontananza Tayler si avvicinava a noi a passò svelto.

"Ti prego non voglio parlare con lui, non voglio...che mi guardi, sono così..."

"Posso parlarti?" Mi chiese Tayler guardando Miley, la mia amica mi lasciò un bacio sulla guancia lasciandoci soli.

"Tayler per favore non..-"

"Shh. Voglio sapere come stai", mi interruppe.

"Non lo so, Cristo. La mia vita è un inferno per colpa di...di quelle", evitavo il suo sguardo tutto il tempo, mi sentivo così in tremendamente in imbarazzo.

"Quel lavoro?", Annuii non guardandolo negli occhi. "Ed è per questo che sei terrorizzata ogni volta che guardi il cellulare?" Annuii ancora, il riccio si avvicinò, ma io indietreggiai.

"Per favore, no."

"Guardami", ma non lo feci. "Ho detto guardami", insistette.

Feci come richiesto, i miei occhi erano lucidi, provavo un tale imbarazzo a stare lì.

Say goodbye (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora