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LETTERE FIN TROPPO MATTUTINE


Il graffiante suono della penna d'oca che grattava sulla pergamena mi arrivò all'orecchio quasi immediatamente, strappandomi dall'anelato sonno senza sogni in cui ero piombata

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Il graffiante suono della penna d'oca che grattava sulla pergamena mi arrivò all'orecchio quasi immediatamente, strappandomi dall'anelato sonno senza sogni in cui ero piombata... quanto tempo prima? Mi sembrava che fossero passati pochi secondi da quando avevo chiuso gli occhi.

Li strizzai prima di socchiuderne uno. Una fioca luce giallastra, proveniente dalle mie spalle, proiettava la mia esile ombra sul muro a svariati centimetri dal mio viso. Aprii gradualmente gli occhi, sbattei le palpebre e voltai la testa, cercandone la fonte.

Harry, il mio gemello, stava seduto alla scrivania in mezzo ai due letti; la decrepita lampada da tavolo gli illuminava il volto magro. Sul naso sottile stavano in equilibrio un paio di occhiali tondi, dietro ai quali sapevo che c'erano due grandi occhi verde smeraldo, identici in tutto e per tutto ai miei, in quel momento puntati sul pezzo di pergamena su cui stava scrivendo con la fronte aggrottata. Guardando i suoi capelli scarmigliati qualcuno avrebbe potuto pensare che si fosse appena svegliato, e magari poteva essere anche vero se io non avessi saputo che erano così per natura. Grazie al cielo i miei, nonostante condividessi il suo stesso nero corvino, non erano così indomabili.

Una ciocca di capelli gli calò in mezzo alla fronte, rivelando la sottile cicatrice a forma di saetta che gli solcava la fronte -cortesia di un certo Signore Oscuro che quasi tredici anni prima ci aveva resi orfani di entrambi i genitori. Harry parve non farvi caso, continuando a scrivere chissà cosa sulla pergamena. Lanciai un'occhiata all'orologio appeso sopra il suo letto. Segnava le 6:32 del mattino. «Harry» lo chiamai con voce impastata dal sonno.

Lo guardai trasalire appena prima di alzare gli occhi su di me. «Ti ho svegliata, Lys?» domandò, parlando piano nella chiarissima intenzione di non svegliare i nostri orribili zii.

Mi girai su un fianco e mi alzai a sedere con un grugnito, facendo penzolare le gambe nude dal materasso. «A chi stai scrivendo a questa indecente ora del mattino?»

Strinse le labbra per un breve momento. «A Sirius» sussurrò in risposta.

Avevamo scoperto che Sirius era il nostro padrino solo due mesi prima. C'era una ragione molto semplice per spiegare la sua totale assenza dalla nostra vita fino a quel momento: si trovava ad Azkaban. Ma era innocente: gli omicidi per i quali era stato condannato erano stati commessi da Codaliscia, che tutti credevano morto e che io, Harry, Ron e Hermione avevamo incontrato faccia a faccia l'anno prima, anche se il solo a credere alla nostra storia era stato il professor Silente.

Visto che io e Harry siamo persone molto fortunate, Codaliscia era fuggito prima di essere arrestato, e Sirius era stato costretto a scappare per salvarsi, motivo per cui eravamo tornati a Privet Drive come tutte le estati da quando frequentavamo Hogwarts. Era fuggito a cavallo di Fierobecco, e da allora era latitante.

[1] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙀𝙮𝙚𝙨 » Draco MalfoyTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon