Capitolo 51

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Andrew era in piedi davanti a me, i nostri corpi erano imperlati di acqua e per la prima volta dopo anni, mi sembrò di provare qualcosa di diverso dal dolore. Skyla aveva abbandonato ormai da qualche minuto il vialetto di casa Evans, ma Andrew di fronte a me. I suoi occhi pieni di amore erano rivolti a me, soltanto a me. E il mio cuore era così pieno di mille emozioni diverse, tutte stupefacenti, che quasi lo sentii esplodermi nel petto.

"Abbiamo fatto un casino." Mormorai, sperando che mi sentisse oltre il rumore scrosciante della pioggia e del mare. Andrew tirò su le labbra in un sorriso, il primo vero sorriso che non ebbe paura di mostrare, da quando avevo messo di nuovo piede a Los Angeles. "Noi siamo un casino." Enfatizzò, e con dolcezza avvolse le sue braccia attorno il mio busto, spingendomi contro il suo petto. Il cuore mi batteva così veloce che lo sentii pulsare nelle mie orecchie, e sovrastava qualsiasi suono esterno. "Ma il più bello mai visto." Ammise poi, sorridendomi a trentadue denti. Avvolsi le mie braccia attorno il suo collo e mi sollevai sulle punte, per poggiare la fronte sulla sua. Con una mano accarezzai la sua guancia e mi permisi di chiudere gli occhi per qualche istante, assaporando quelle sensazioni che erano tornate finalmente dentro di me, più forti ed intense di prima.

Un amore del genere non può essere sbagliato; un amore che combatte contro il tempo e le distanze, che sopravvive al dolore e sfugge da ogni pensiero negativo, che ti riempie l'anima e allo stesso tempo ti svuota, perché sai che hai davvero qualcosa da perdere. Avevo perso così tante volte Andrew che nemmeno riuscivo più a contarle, ma lui non se ne era mai andato davvero. E nemmeno io lo avevo mai fatto. Rimpiansi di aver passato così tanti anni a rinnegare il mio amore per lui, mascherandolo di odio e rabbia, quando invece era il sentimento più bello e più puro che avessi mai provato. Nessuno, nel mio cuore, avrebbe mai eguagliato Andrew Evans. Lui sarebbe sempre stato il primo: il mio primo amore, la mia prima vera volta, i miei primi veri sorrisi, e le mie prime emozioni. Andrew Evans era la cosa più bella che potesse mai succedermi in tutta la vita, avrei dovuto inginocchiarmi e ringraziare il cielo per avergli fatto rubare la mia altalena, quando eravamo solo dei bambini. Eppure, una parte di me credeva che se quel giorno ci fosse stato qualcun altro ad entrare nelle grazie di mio fratello, prima o poi non ci saremo comunque incontrati. E avremmo iniziato ad insultarci, e a rinnegare quel bel sentimento che ora ci univa, mai più forte di allora. Ne avevamo passate tante, ma le avevamo superate tutte. O, perlomeno, quella era la volta buona per provarci.

"Io non so perché tra tante persone mi sia capitato proprio tu." Sussurrai, aprendo gli occhi. I nostri nasi si sfioravano, e i nostri respiri erano prossimi al mescolarsi, ancora una volta. "Ma una cosa la so per certo: sono nata per essere tua, Andrew Evans."

Quasi sentii il battito del cuore di Andrew, per quanto forte e veloce fosse. Mi strinse di più e mi sollevò di qualche centimetro da terra, spingendomi ad allacciare le gambe al suo bacino. Quanto mi era mancato averlo così vicino, essere ammaliata dalla sua bellezza, così tanto da sentire il respiro mancarmi.

"Qualsiasi cosa succeda, io non ti lascio più andare, Green." Mormorò, ad un soffio dalle mie labbra. Sorrisi, poggiando le mani sulla sua nuca, che accarezzai con dolcezza. "Non vado più da nessuna parte, se tu non sei al mio fianco." Ammisi.

Ormai al culmine entrambi, ci spingemmo con foga più vicini, e le nostre labbra si congiunsero di nuovo. E questa volta senza sensi di colpa, perché eravamo liberi di vivere il nostro amore: non ci sarebbe stato più Thomas, non ci sarebbe stata più Skyla. Sapevo che le cose non sarebbero state facili, perché io ed Andrew avevamo caratteri che si scontravano praticamente per ogni sciocchezza. Ma sarebbe stato un amore bellissimo, un amore da film o da pagine di un libro.

Le nostre labbra si agitavano con foga le une contro le altre, piansi di gioia per quanto in quel momento mi sentissi finalmente al cento percento completa. La mia vita, senza Andrew Evans, sarebbe stata un'eterna ricerca di una parte di me, che non avrei mai ritrovato.

Born to be yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora