Capitolo 5

23.4K 573 111
                                    

Quando al mattino riaprii gli occhi, una fitta alle tempie mi costrinse a richiuderli quasi immediatamente. Avevo esagerato un po' con l'alcol la sera precedente, ma fortunatamente non abbastanza da non ricordarmi nulla, anzi. Ricordavo tutto alla perfezione, motivo per cui riuscii ad attribuire al peso che sentivo sul fianco, un nome specifico: Andrew Evans. Ricordavo ogni singola parola che ci eravamo detti, e non me ne imbarazzai affatto. Probabilmente, da sobria avrei rifatto le stesse cose. Forse avrei evitato la parte in cui gli dicevo di avere un fondoschiena più sodo del mio. Decisi, ad ogni modo, che volevo continuare a divertirmi.

Mi alzai di scatto, mettendomi seduta, e facendo balzare via il braccio di Andrew. "Oh mio Dio!" Quasi urlai. Il karma mi punì con un'altra fitta alla tempia, ma decisi di sorvolare.

Andrew cadde letteralmente giù dal letto, e si sollevò con un'aria allarmata e preoccupata. "Merda." Sussurrò.

"Che diavolo ci fai nella mia stanza? E perché sono mezza nuda?" Gli riservai uno sguardo omicida, anche se in realtà volevo solo scoppiare a ridere.

"Cris, giuro che non è come sembra." Disse con finta calma, quasi potei vedere le goccioline di sudore scendere lungo la sua fronte. "Tra me e te non è successo niente."

"E per quale ragione dovrei crederti?" Sbraitai, coprendomi il seno con il lenzuolo. "Sei solo un approfittatore!"

Ci furono dei secondi di silenzio, in cui nessuno dei due parlò, ma i nostri sguardi non si lasciarono nemmeno per un momento. Era pallido come il lenzuolo stesso, la sua espressione era disperata. Non riuscii a non farmi scappare un risolino, prima di scoppiare a ridere. "Dovresti vedere la tua faccia." E continuai a ridere a crepapelle.

"Che ragazza ingrata!" Sbraitò lui, saltando sul letto. Sobbalzai anche io sotto il suo peso, fin quando non sentii le sue mani poggiarsi sui miei fianchi ed agitarsi. Mi stava facendo il solletico, e le mie risate si incrementarono. "Mi hai fatto anche cadere dal letto!"

Contagiato dalle mie stesse risate incontrollate, vidi come ridacchiò sotto i baffi e continuò a farmi il solletico divertito. "Ne è valsa la pena." Riuscii a dire, respirando a fatica. "Ma ti prego, basta. Non respiro." Dissi ansimante, cercando di bloccarlo dalle braccia. Non mi ero nemmeno resa conto che fosse praticamente sopra di me.

"Chiedi scusa." Disse, il sorriso ancora inciso sulle sue labbra. Continuai ad agitarmi sotto di lui. "Scusa, scusa-" riuscii a borbottare, e finalmente la smise. Tornai a respirare regolarmente, e quando aprii gli occhi, me lo ritrovai ad un palmo dal naso, esattamente come la sera precedente.

Stetti per parlare, quando la porta si aprì, e entrò in stanza una Cher tutta soddisfatta. "Non puoi capire che gran bella scop-" si bloccò quando vide me, mezza nuda, ed Andrew sopra di me, con le mani ancora poggiate sopra i miei fianchi. "Okay, forse puoi capire."

Si mise le mani sugli occhi e camminò a tentoni nella stanza. "Se ci tieni al tuo pene, Andrew, scendi da Cris immediatamente."

"Cosa? Perché?" Disse lui, confuso. Per quale assurda ragione nessuno dei due ancora si muoveva?

"Cher, hai trovato la maglia?" Carter entrò in stanza, lanciandomi una rapida occhiata, per poi tornare a guardare Cher. Quando realizzò che sopra di me ci fosse Andrew, si rivoltò ad occhi spalancati, che divennero immediatamente infuocati dalla rabbia.

"Cosa diavolo ci fai addosso a mia sorella?" Disse, afferrando Andrew per il braccio e trascinandolo fuori dal letto.

"Carter!" Urlai, cercando di afferrarlo per le spalle, ma lui mi spinse prontamente via, fortunatamente caddi di nuovo sul letto. Stette per dargli un pugno dritto in volto, ma Andrew lo schivò prontamente. "Carter!" Urlai ancora una volta, ma lui non ne fece faccia. Andrew schivò un altro pugno, ma non accennò nemmeno al volerlo colpire. "Adesso basta!" Gridai, con tutta la voce che possedevo. Carter si voltò, finalmente, verso di me, la rabbia dipinta in volto. "Avete frainteso, entrambi!" E indicai anche Cher.

Born to be yoursWhere stories live. Discover now