49.

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Hitsku's pov

<Hitsuku...>

Il silenzio regnava sovrano, ma, non servivano parole. Il suoi occhi vagavano, e perlustravano, tutto il mio viso, fino all'ultimo centimetro.

Non riuscii a frenare l'impulso e mi fiondai, sulle sue labbra, assaporando quella dolcezza che, tanto mi era mancata... Fu un bacio lungo e passionale, le sue mani scesero, dal mio viso, ai miei fianchi, fino a risalire alla mia schiena e stringerla, come se fosse l'ultima volta, che avrebbe potuto farlo.

Intorno a noi, tutto, era sparito e il silenzio era una melodia lontana, accompagnata dal canticchiare degli uccelli.

Si staccò per primo e torno a guardarmi, ora una piccola lacrima era scesa dal suo occhi, destro, e mi affrettai ad asciugarla e lasciargli, ancora, un piccolo bacio, a stampo.

Passai le mie dita tra i suoi capelli, morbidi, e non potei fare a meno di sorridere e di abbracciarlo, con forza, e poggiare la mia testa nell'incavo del suo collo.

Un colpo di tosse mi fece sussultare e staccare, da lui.

<Scusate... Ma dobbiamo muoverci.>

Yoongi era in piedi, davanti a noi, e aveva una borsone nero, in mano.

Mi staccai da Jungkook, e saltai in braccio a Yoon.

<Mi sei mancato! Sono così felice che siete qua>

Ricambiò l'abbraccio un po' titubante.

<Entriamo.>

Disse serio Caleb.

Jungkook, fischiò e dalle macchine uscirono molte persone con molti borsoni, come quelli di Yoongi. Namjoon, aprí lo sportello, nero, a cui era stato appoggiato, tutto quel tempo, e tirò fuori una ragazza, con un vestito scollato e nero e con le mani legate, la osservai, notando che era stupenda, e mi chiesi cosa diavolo ci faceva una persona, legata, con loro.

Mi girai verso Jungkook e lo guardai, lui mi stava osservando, i suoi occhi luccicavano e aveva le labbra schiuse, di nuovo... Non riuscii a trattenere un sorriso.

Mi avvicinai a lui, allacciando le mie mani intorno al suo collo, mentre, lui faceva lo stesso sulla mia vita.

Poggiai la mia testa sul suo petto, godendomi quel prezioso momento di pace... Non c'erano parole per definire come mi sentissi, era come se niente più importava, perché finalmente eravamo insieme. Finalmente ero in pace, finalmente potevo sorridere ed essere felice.

Lo guardai dritto negli occhi, e mi persi in quel marrone, che con la luce del sole sembrava più chiaro.

<Lasciami, brutto figlio di puttana!>

Mi girai di scatto e notai che la ragazza cercava di scappare da Nam, dietro di lui Jin e Alice osservavano la scena indifferenti.

<Jungkook! Jungguk! Digli di lasciarmi... Ti prego, io ti amo... Lascia quella troia.>

Spalancai gli occhi a quelle parole e mi girai verso il mio ragazzo, che, aveva messo una maschera di indifferenza.

<"Quella troia" ha un nome e si dal il caso, che è anche la sua fidanzata.>

Dissi con odio, osservandola con rabbia.

<Lui non ti ama, cara Hitsuku... Ti sta solo usando.>

Mi veniva quasi da ridere, abbassarsi a tale livello era tanto anche per il padre di Jungkook.

<E mi dovrei fidare di te? Adesso non ho tempo, possiamo parlarne dopo.>

ALPHA (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora