16.

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What do you know about Jungkook?

Il giorno dopo mi svegliai presto, per andare a lavoro, avevo uno strano sorriso sulle labbra e non facevo che girarmi una ciocca di capelli mordendomi il labbro inferiore.

<Cos'hai?>

Chiese Tae da dietro la sua tazza di caffè nero, l'ha sempre bevuto così. Anche se lui è un cucciolo.

<Cosa intendi?>

Sorrisi.

<È da mezz'ora che guardi i tuoi cereali come se fossero l'amore della tua vita e neanche li stai mangiando.>

Prese una pausa per respirare.

<per non parlare del tuo sorriso... Non ti vedo sorridere così da quando la tua crush delle medie ti ha detto che gli piacevi. >

Sorrisi ancora più felice.

<Ma... Non lo so, è una bella giornata...>

Lui alzò le sopracciglia e mi fissò stranito.

<Ma se piove?>

Mi girai verso la finestra, notando che aveva ragione.

Arrossii imbarazzata.

<Io amo la pioggia... Che mi dici di Jungkook?>

Aggrottò le sopracciglia sorpreso.

<Cosa vuoi sapere?>

Alzai le spalle.

<Quello che sai>

Lui scoppiò a ridere.

<Beh, è un ragazzo difficile e tende a nascondere il vero sé dietro all'aplha cattivo, è una specie di corazza.>

Lo ascoltai in silenzio.

<Ha passato qualsiasi dolore, e continua a portarsi le ferite dietro... Nonché l'artefice.>

Lo guardai curiosa.

<Cosa intendi? Quali dolori? E chi è l'artefice?>

Lui sbuffo infastidito.

<Ma che hai con Jeon? Non vai a lavoro?>

Sbuffai di rimando e mi alzai per andare a prepararmi.

Prima di uscire salutai Alice, che stava seduta sul divano a leggere.

Al locale

<Hey Jin!>

Salutai felice.

<Sei tornata felice?! Finalmente!>

Passai il mio sguardo su tutto il locale, trovai un ragazzo, alto e magro, attaccato al muro con Yoongi che lo osservava divertito.

Il ragazzo era arrossito e l'altro aveva una punta di intenerimento negli occhi.

<Come si chiama quel ragazzo?>

Chiesi, a Jin, indicandolo.

<Quale? È pieno.>

Alzai gli occhi al cielo.

<Quello che sta per essere stuprato da yoongi>

Lui annuì.

<Hoseok? Lui? Hahaha, devo fare una foto! Nam sarà così felice!>

Sorrise come un bimbo prendendo il telefono.

<Shippatori accaniti.>

Scossi la testa per poi, prendere le ordinazioni.

<È tutto? Se volete vi lascio il menù>

Sorrisi gentilmente.

<Si, grazie>

Rispose il ragazzo.

In quel momento sentii la porta dell'ingresso aprirsi ed entrò Jungkook, i suoi occhi incontrarono i miei e mi sorrise... Per poi notare la persona che stavo servendo.

Il suo sguardo si assottigliò e sembrò quasi arrabbiato...

<Se vuoi puoi lasciarmi anche il tuo numero>

Ammiccò.

Jungkook mi raggiunse velocemente.

<Mi spiace è occupata>

Sussurrò, era a debita distanza da me e cercava di non farsi notare.

"Lo imbarazzo?"

Poi si girò verso di me.

<Vai nello stanzino, adesso.>

Lo guardai arrabbiata per poi dirigermi nella stanza.

Aspettai qualche minuto che arrivasse e quando lo fece si chiuse la porta alle spalle.

Si avvicinò a me pericolosamente, aveva uno sguardo assassino ma, stranamente, non avevo paura di lui.

La rabbia aveva la meglio sulle mie emozioni.

Mi afferrò per il grembiule e mi avvicinò al suo corpo, mi fissò per qualche secondo e poi disse.

<Cosa stavi facendo con quella sottospecie di Beta?>

"Guarda sto stronzo! Fa pure il geloso!"

Decisi di stare al suo gioco.

<Wow, sei serio? Per un beta è decisamente bello!>

Sorrisi falsamente.

Sbarrò gli occhi e finse un sorriso, sapeva cosa stavo facendo.

Mi spinse al muro e mi bloccò su esso, prese i miei polsi con una mano e li alzò sopra la mia testa.

<Piccola stronza>

Posò le sue labbra sulle mie, prima dolcemente e poi divenne più rude.

Senza chiedere il mio permesso infilò la sua lingua nella mia bocca, facendo partire un valzer con la mia.

Posò la sua mano, libera, sul mio collo e sorrise sulle mie labbra... Poi si staccò.

<Quanto vorrei farti il collo viola a forza di morderlo.>

Sussultai a quella sua idea, che, modestamente non mi dispiaceva.

Si passò una mano, piena di anelli, nei capelli e poi mi indicò la porta.

<Vai a lavorare>

Annuii rossa in viso e mentre lo stavo superando, un forte schiaffo colpì il mio sedere... Cosa che mi fece quasi urlare e spalancare la bocca.

Corsi fuori dalla stanza e tornai al balcone tutta accaldata.

<Che ti è successo?!>

Indagò ridendo Jin

<N-nulla... C-credo che n-nello stanzino g-giri poca a-aria.>

Lui scosse la testa e tornò a servire i clienti.




ALPHA (Jeon Jungkook)Onde histórias criam vida. Descubra agora