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Addio

Guardai un'ultima volta i miei genitori e poi, salii sul treno.

<Hitsuku!>

Mi girai sentendo mia madre chiamare il mio nome.

<Ci mancherai, ti vogliamo bene e chiamaci appena arrivi... Ah! E saluta Tae. Ok?!>

Disse con le lacrime agli occhi.

<Certo mamma>

Sorrisi e poi salii sul treno.

Dopo mezz'ora di treno arrivai all'aeroporto e mi preparai per il volo, presi le cuffiette e misi la musica a tutto volume.

Scesi dall'aereo e iniziai a cercare mio cugino, Tae, ma non vedendolo decisi di chiamarlo.

«Ohh»

"Bella risposta cugino"

«Dove stai?»

Chiedo infastidita dal suo comportamento infantile.

<«Sono davanti all'entrata principale»

Rispose lui ridendo.

Attaccai e mi avviai all'entrata/uscita, a testa bassa, poiché un gruppo di ragazzi non toglieva gli occhi dalla mia figura, mettendomi a disagio.

<Cugina!>

Urlò lui per farsi notare, gli corsi incontro e lo abbracciai, poi, notai una figura sorridente vicino a lui, era altissima e bionda e stupenda...

<Chi è questa figona?>

Sussurrai all'orecchio di Tae.

<La mia ragazza>

Sussurrò lui di rimando.

<Non è possibile! Tu?! Sfigatello?! Fidanzato?! Ma fammi il piacere!>

Urlai ridendo, poi mi presentai alla modella dalla pelle chiarissima.

<Piacere, sono sua cugina>

Le sorrisi timidamente e arrossii appena lei mi porse la mano.

<Piacere mio, cugina di Tae-Tae>

Dopo questo salimmo in macchina e andammo a casa, e che casa.

Era una piccola villa a tre piani, nel primo si trovava la loro stanza, il salone, la cucina ed un bagno.
Al secondo piano c'era una camera per gli ospiti, un altro bagno e uno studio.
All'ultimo piano c'era ancora un altro bagno, la lavanderia, uno sgabuzzino e la mia stanza, lontano da tutto e tutti... Chissà perché...

<Spero ti troverai bene!>

Disse la sua ragazza, che scoprii si chiamava Alice.

<Certo, grazie mille>

Le sorrisi arrossendo, chiuse la porta ma poi, tornò indietro.

<Ah! Dimenticavo, questa sera andiamo a cena fuori per festeggiare il tuo arrivo... Spero non ti dispiaccia se ti abbiamo avvertito all'ultimo>

Scossi la testa imbarazzata e inizia a disfare le valige, per poi, scegliere dei vestiti per la serata.

Optai per dei pantaloni della tuta dell'Adidas, con sotto delle calze a rete, che arrivano fino a sopra l'ombelico, e sopra solo una felpa corta, di un colore grigio triste con una scritta in nero rovinata, al tal punto da essere illegibile.

Optai per dei pantaloni della tuta dell'Adidas, con sotto delle calze a rete, che arrivano fino a sopra l'ombelico, e sopra solo una felpa corta, di un colore grigio triste con una scritta in nero rovinata, al tal punto da essere illegibile

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Scesi le scale fino ad arrivare da mio cugino e Alice.

<Allora andiamo?>

Mi chiese lui con il suo sorriso quadrato.

Arrivammo in questo locale con una scritta in neon proprio all'entrata. Il locale era molto illuminato e attraeva come una calamita.

"Alpha Town"

Brutti ricordi mi affiorarono alla mente e mi bloccai qualche secondo per prendere aria...

<Cugina?>

Mi girai un po' scossa.

<Tutto bene?>

Annuii e continuai a camminare fino ad entrare dentro al locale.

Odorava un po' di alcol e sudore ma, a parte questo, era piuttosto accogliente e tutti i tavoli erano in legno scuro. Al centro del locale c'era una pista da ballo con delle casse vicine.

Appena varcata la soglia del locale, e aver superato due omoni in nero, un odore, a dir poco attraente, mi colpì come un treno in corso. Era dolce e delicato ma, anche, forte e aggressivo. Era la cosa più buona che avessi mai annusato, e questo pensiero mi spaventò...

Mi girai verso Tae che si guardava in torno tutto tranquillo.

<Tae?! Lo senti?!>

Dissi sul punto di impazzire, era assurdo che lo sentissi solo io.

<Sento che? Stai bene?>

Disse ridendo.

<Non so, c'è questo odore...>

Lui mi guardò stranito, ma poi la sua attenzione fu catturata da qualcos'altro e iniziò a incamminarsi da una parte. Mi aveva appena ignorata?!

<Andiamo>

Mi disse Alice, ed iniziò a camminare sui suoi tacchi, facendo oscillare i suoi capelli perfettamente biondi e lisci. Avrei tanto voluto essere bionda, aveva anche degli occhi chiari da far invidia.

"Ma- mi vuole far diventare lesbica o cosa?!"

Gli andai dietro fino a che si fermò e io sbattei addosso a lei. Arrossii per l'imbarazzo.

"Che figura di merda..."

<Oddio! Scusa!>

Urlai diventando rossa come un peperone rosso.

Lei scoppiò in una fragorosa risata, coprendosi la dentatura perfetta con una mano.

<Tae!>

Mi girai di scatto sentendo una voce profonda e perfetta provenire dalla mia destra. Era roca e sensuale.

Era un ragazzo con un sorriso da paura e i capelli morbidi e soffici, i tratti del suo viso erano dolci ma, accattivanti oserei dire, sexy... Non potei far a meno di passare il mio sguardo su tutto il suo corpo, che da seduto, non si poteva osservare accuratamente, come avrei voluto.

Poi notai l'altra persona... Aveva un ragazzo dai capelli rosa su una coscia che gli stava succhiando l'anima dal collo!

Distolsi lo sguardo imbarazzata.

<Se mi mordi un'altra volta ti stacco la testa>

Disse il ragazzo misterioso allo zucchero filato. Aveva usato un tono spaventoso, uno di quelli che non ammetteva repliche.

L'altro annuì spaventato..

"Bah... Tutto normale"

Poi all'improvviso girò il suo sguardo su di me, intenso. Mi spaventai, abbassando lo sguardo imbarazzata, poiché il suo aveva scatenato parti del mio corpo dormienti e non lo conoscevo nemmeno!

Sorrise e alzò le sopracciglia sorpreso, doveva essersi accorto del colore del mio viso.

<Omega? Hai un omega nuova?>







ALPHA (Jeon Jungkook)Where stories live. Discover now