42.

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Il labbro inferiore mi tremava. Per la centesima volta nel giro di qualche minuto, pigiai la cornetta rossa sul display del mio telefono. Rider non aveva ancora risposto a nessuna delle mie chiamate.

Era scomparso nel nulla, senza dirmi una parola. Avevo una strana sensazione in corpo che mi stava lacerando da dentro. La sensazione che non l'avrei più rivisto.

Mio fratello, più infuriato che mai, mi prese per una spalla e mi trascinò con se all'interno della sua macchina.

Sbatté con forza la portiera e mise in moto. Non mi guardò neanche per sbaglio, teneva lo sguardo fisso davanti a se. Le mani ben strette attorno al volante e la mascella contratta.

"Trav..." Mormorai. "Mi dispiace." Dissi. Per quanto sapevo che quelle due parole non sarebbero servite a niente.

"Non sprecare il fiato Camille." Sbottò.

Mi appoggiai con la testa al finestrino. Un sospiro tremolante uscì dalla mia bocca. Cercavo costantemente di tenere a freno le lacrime, nonostante sentissi la gola andare a fuoco.

"Non sempre ti vengono dette cose per il semplice gusto di aprire la bocca. Sono tuo fratello, e quando ti ho consigliato di stargli lontano, è stato perché non volevo che finissi in questo modo qui: in lacrime per un'idiota qualunque che non ti merita. Perché sapevo di che pasta era fatto." Abbassò il tono della voce.

Le mie lacrime non erano rivolte direttamente a Mason. Ma a ciò che lui aveva provocato: erano per il modo in cui mi aveva umiliata, per come aveva giocato con me, per aver rovinato quella serata, per Rider.

"Non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo se io non fossi arrivato. Il modo in cui ha alzato la voce con te... e come ti afferrata, è bastato a farmi uscire fuori di testa. Devi stare lontana dalle persone come lui, che pensano di avere quel tipo di potere su di te." Continuò Travis.

"Perché... perché eri lì? Shannon sta bene?" Domandai.

"Ero lì perché volevo una spiegazione a questo." Disse. Tirò fuori il suo telefono con la mano destra, lo sbloccò e mi mostrò una chat. Gli erano state inviate svariate foto da un numero sconosciuto. "Un'altra delle cose che mi hai tenuto nascosto." Aggiunse.

Completamente immobile e pietrificata, fissavo le foto: raffiguravano me e Rider in momenti diversi, in luoghi diversi. A scuola, al centro commerciale, al bar, persino fuori da casa mia. In molte di quelle foto ci baciavamo. E in tutte quelle foto eravamo ignari del fatto che qualcuno ci stesse seguendo.

La mia attenzione venne catturata da uno scatto in particolare: conoscevo già quell'immagine. L'avevo ricevuta da Theo, tempo fa.

Spensi il telefono di Travis e lo lanciai nel portaoggetti.

C'era soltanto una cosa che potevo fare affinché quel giorno non fosse da dimenticare completamente.

"Ferma la macchina Trav." Gli dissi.

"Cosa?" Esclamò confuso.

"Fammi scendere."

"Qui? Stai impazzendo? Non ti lascerò in questo posto, da sola, a buio."

Aprii la portiera, nonostante le sue obiezioni, richiudendola alle mie spalle. La strada era praticamente deserta in quel quartiere. Attraversai la strada.

Dall'altra parte, mio fratello mi chiamò.

Ignorai i suoi richiami e corsi verso casa di Rider.

Aprii il cancello e percorsi il piccolo viale che guidava alla porta d'ingresso. Spostai lo gnomo da giardino che c'era accanto allo zerbino e raccolsi la chiave di riserva.

La girai nella serratura ed entrai in casa.

Sapevo che probabilmente stavo risultando una squilibrata, ma in quel momento mi importava di una cosa soltanto.

In quel momento, vidi Rider scendere dalle scale con un'espressione infuriata.

Indossava soltanto un pantalone di tuta grigio.

Quando mi vide, il suo viso si rilassò nel constatare che ero soltanto io, ma solo per poco.

"Cosa diavolo ci fai qui?" Sbottò.

"Rider..." mi avvicinai a lui. "Per favore, perdonami." Lo scongiurai, guardandolo dritta negli occhi. Quegli occhi che non riconoscevo più.

"Camille, torna a casa tua. È tardi, dovresti essere a letto." Disse, del tutto impassibile.

"No, questo è il posto in cui dovrei essere. Qui con te." Le lacrime mi scesero incontrollate.

"No, non più. Tra noi è finita. E prima che tu cominci di nuovo, non è solo per quello che è successo oggi. Non m'interessa come è andata realmente. È per tutto il resto. Sono successe troppe cose, tante cose che si sono accumulate e che mi hanno fatto capire che non potrebbe funzionare." Scosse la testa.

"Non dire così." Piansi. "Per favore, non lasciarmi. Possiamo risolvere tutto, andrà tutto bene. Vedrai."

"No, Camille." Era irremovibile. Lo capii dal suo sguardo, non aveva vacillato neanche per un secondo, mentre l'aveva detto.

"Ma io ti amo." Gli dissi, in preda alla disperazione.

"È troppo tardi." Mormorò.

Quelle parole furono il colpo finale. Bastarono per spezzarmi in due completamente. In quel momento, lì davanti alla persona a cui avevo donato il mio cuore, pensai di essermi persa per sempre e che mai avrei ritrovato la strada di ritorno.

Rimasi a guardarlo, per l'ultima volta, imprimendolo nella mia mente. Persino tormentato era bellissimo. I capelli scompigliati di chi era stato a tirarseli tutto il tempo per la frustrazione. Gli occhi bui di chi aveva smesso di credere nell'amore, le spalle basse di chi si era ormai arreso.

Quando fui fuori da casa sua, mio fratello mi piombò davanti.

"Non attraversare mai più con il semaforo rosso, per poco non venivi schiacciata." Mi rimproverò.

"Spero tu sia contento adesso." Mormorai, con la voce spezzata dal pianto.

"Che è successo?" Spalancò le braccia.

"Non hai più niente di cui preoccuparti, Trav. Mi ha lasciata."

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Sono tornata nel mio stile, quello di smontare tutte le cose belle che creo! Lol.

Comunque, scherzi a parte, cosa ne pensate?

Siete dalla parte di Rider o di Camille?

Credo che prima della fine della storia, ci sarà un ultimo capitolo dal punto di vista di Travis. Addirittura penso che sarà l'ultimo, prima dell'epilogo. Scriverlo mi mette paura, ansia e già nostalgia.

State tranquilli, ho tante cose da scrivere ancora. Chiuderò questa storia come merita.

Vi aspetto nei commenti! Vi voglio tantissimo issimo bene, non scordatevelo. Più di quanto Rider ne voglia a Camille, che senza voi non sarebbero mai esistiti!

Al prossimo capitolo, Niky 💓

The boy who stole my heart Where stories live. Discover now