32.

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Travis dovette venirmi a prendere con la sua macchina.
Quando salii a bordo con quell'espressione demoralizzata che non riuscivo a togliermi dalla faccia, mi fece il questionario. Decisi di raccontargli parte della verità.
"Ho incontrato Cindy e il suo... non è andata bene." Borbottai.
"Ragazzo? Puoi dirlo." Scrollò le spalle.
"Non la riconosco più, Trav. Lei non è la mia migliore amica, non mi avrebbe mai trattata nella maniera in cui ha fatto lei. Come se non le importasse di niente."
Io e Cindy eravamo amiche da tempo, era inevitabile starci male. Sarebbe stato strano il contrario.
Trav allungò una mano verso il mio viso e mi sollevò il mento.
"Non piangere."
Avevo tanta voglia di sfogarmi. Sia per quel che era successo con lei, al cinema, per le sue parole crudeli, sia per la situazione che si era creata in casa e sia per Rider.
Principalmente per lui. Mi sentivo il cuore pesante. Avevo paura di quel potesse pensare da solo, dell'idea sbagliata che potesse farsi di me.
Quando ci fermammo al semaforo, si sporse dal suo sedile e mi baciò sulla testa. Quel gesto bastò a farmi sorridere.
Amavo Travis alla follia, aldilà del legame di sangue che scorreva fra noi due. Era una persona meravigliosa, fuori dalla portata delle persone comuni e monotone. Era sempre stato il mio punto di riferimento, il mio eroe quando ero più piccola.
Quando si scostò da me lo vidi strabuzzare gli occhi.
"Che c'è?" gli chiesi.
"Quella è Shannon." Affermò, guardando fuori dal finestrino.
"Si, è decisamente lei." Confermai. Era facilmente riconoscibile. Dai suoi lunghi capelli neri e lucenti al fisico alto e snello. Tra l'altro quella che indossava era la divisa da cheerleader della nostra scuola, solo a lei stava tanto bene da farla sembrare una fotomodella.
Se Megan l'avesse saputo sarebbe andata su tutte le furie.
Travis accostò sul marciapiede e spense la macchina, balzando giù.
"Trav... che fai...?" mormorai.
Mio fratello la seguì. Quando la raggiunse si fermarono.
Incuriosita, ascoltai spudoratamente la loro conversazione,con tanto di testa sporta fuori dal finestrino.
Shannon aveva il viso arrossato. Da quel che potevo capire a causa della distanza, sembrava stesse piangendo.
Trav le dedicò uno sguardo pieno ci compassione. Le accarezzò un braccio, cercando di confortarla. Le strinse le spalle e l'attirò a sé, abbracciandola.
Devo ammettere che un po' mi ingelosii. Non ero abituata a vedere mio fratello in compagnia di ragazze. Mi disgustava leggermente il pensiero che con molte ci fosse anche andato a letto.
"Che è successo Shannon? Puoi dirmelo." Le disse.
Shannon si asciugò gli zigomi bagnati dalle lacrime e si staccò i capelli che le si erano appiccicati sul viso.
"Mia mamma... è venuta a sapere che siamo scappati. Se l'è presa tantissimo, per la scuola, per gli allenamenti, per non aver risposto alle sue trecento chiamate. Mi ha detto di non farmi più vedere finché non avrò messo la testa a posto. Mi ha cacciata di casa, Trav." Gli raccontò, con la voce tremante.
Rimasi di stucco davanti alla sua confessione.
"Cosa?" sbottò Trav. "Ma non può."
"Non so cosa fare. Non mi vuole ascoltare. Non gliene importa niente di me." Tornò a piangere.
Per la seconda volta avevo visto un pezzo di Shannon andare in frantumi.
"Perché non hai chiamato qualcuno?" le domandò mio fratello.
"Tipo?" inarcò le sopracciglia.
"Megan?" tentò Travis. Pessima scelta.
"Io e Megan abbiamo chiuso i rapporti." Disse, abbassando lo sguardo a terra.
"Rider?" riprovò.
"Rider ha già tanti problemi per conto suo, non voglio essere una complicazione."
"Me?"sollevò le spalle, Trav.
"Non volevo disturbarti..." mormorò.
"Non mi disturbi mai." Le disse. Shannon prese a giocherellare con le sue dita. Non l'avevo mai vista tanto imbarazzata. "Puoi stare a casa mia finché le cose non si risolvono." Le propose Travis.
"Non posso crederci."sussurrai.
"Non se ne parla." Rifiutò Shannon.
"Non ti lascerò per strada, da sola. Forza." Insistette lui. La prese per un braccio e la trascinò verso la macchina. Io mi sistemai composta, cercando di apparire il più indifferente possibile.
Travis, da vero gentiluomo quale era, le aprì persino la portiera.
"Ciao." Mi salutò Shannon, una volta seduta.
Io ricambiai il saluto.
"Voi due, senza me, sareste perse." Esclamò Travis.
Io lo imitai, producendo una voce che non era simile nemmeno lontanamente alla sua. Lui rise.
Il tragitto a casa fu più veloce del solito, forse perché non volevo ritornarci così presto.
Fortunatamente c'era Shannon, non si sarebbero mai permessi di dire alcuna parola a riguardo davanti ad altri. Dovevano pur tener alta la facciata di famiglia perfetta.
La mamma puntò immediatamente il suo sguardo su di Shannon.
"Emh... mamma, lei è Shannon, una mia amica." La presentò Travis, improvvisamente a disagio.
"Ciao cara, io sono Sophia." Le sorrise accogliente.
"Ti va bene se starà qui da noi per qualche giorno? Non sa dove altro stare." Le chiese Trav, porgendole uno sguardo supplichevole a cui era impossibile dir di no.
La mamma dovette acconsentire.
"La ringrazio." Le disse Shannon.
Trav e Shannon salirono di sopra, chiudendosi nella sua stanza.
"amica, eh?" chiese la mamma, una volta lontani. In volto il sorriso furbo di chi aveva già capito tutto. "Ah, i miei bambini. State crescendo così in fretta, presto vi sposerete, avrete dei bambini... non sono pronta." Blaterò.
"Oh mio Dio!" esclamai, scoppiando a ridere. "Me ne vado di sopra." La avvisai, scappando letteralmente.
"Cami?!" mi chiamò mio fratello.
"Che c'è?" gli domandai, aprendo con cautela la porta della sua stanza.
"Avresti dei vestiti da prestare a Shannon? Per favore."
Spostai lo sguardo oltre il suo corpo. Shannon era seduta nel suo letto.
"Lei dormirà nel tuo letto?" gli chiesi.
Trav mi guardò con fare ovvio.
"È un letto abbastanza spazioso per due." Mi fece notare Travis.
"Okay. Però sta notte non fatte casino, se proprio dovete tappatevi la bocca. Vorrei dormire serena."
"Camille!"Sbottò.
"Che c'è? Non ti scandalizzerai mica per così poco?"
"Vai in camera tua, non ho nessuna intenzione di parlare con te di queste cose."
"Poi passi a leggermi un favola? Magari con un biberon di latte e cioccolato?" sbattei gli occhi, sorridendo divertita.
"Sei terribile, lo sai?" assottigliò gli occhi.
Io girai su me stessa e poi saltellai fino alla mia stanza.
Il resto della giornata proseguì piuttosto tranquillo. Controllai più volte il telefono nella speranza che Rider mi contattasse, ma non lo fece nemmeno una volta. Rimasi a fissare la sua chat finché non mi addormentai, dimenticandomi persino di metterlo in carica.
-
La mattina seguente, mi alzai in modalità zombie. Spalancai la porta, trovandomi davanti una scena imbarazzante.
Mio fratello era intento a fare la pipì, ancora mezzo addormentato.
"Trav! Chiuditi la porta!" strillai.
"Scusa, Shannon si è fatta la doccia prima di me e mi scappava perciò mi sono dimenticato di chiuderla per la fretta."
"Se farò tardi, giuro che ti stacco la testa!" lo minacciai.
Scesi di sotto a passi pesanti.
In cucina, Shannon era in compagnia di Rider.
Come lo incontrai cercai disperatamente il suo sguardo che però lui rifiutò.
"Quindi tu e Trav, eh?" domandò a Shannon, ignorandomi completamente.
Shannon tenne lo sguardo fisso sulla sua tazza. Strinse le labbra.
"Anche se fosse? Ti disturba?" Gli chiese. Era come se avesse dato voce ai miei pensieri.
Non me lo aspettavo ed evidentemente neanche Rider, perché sbatté le palpebre.
Lui si ritrovò a corto di parole.
Non avevo più tanta voglia di mangiare. Mi si era chiuso lo stomaco, già dalla sera prima. Eppure mi ritrovai costretta, non solo a fare colazione ma anche a fingere che andasse tutto bene per non destare sospetti a mio fratello.
"Per quanto ancora vuoi comportarti come se non esistessi?" Chiesi a Rider, quando fummo finalmente soli.
Rider non rispose.
"Ieri mi hai lasciata sola davanti al bowling. Ho dovuto chiamare mio fratello per venire a prendermi. Avrei potuto dirgli ogni cosa, almeno ti avrebbe dato una bella lezione. Ma poi cosa gli avrei detto? Che sei scappato perché...? Perché hai creduto a ciò che ha detto Cindy? Pensi veramente che se ti odiassi starei con te? Passo la maggior parte del mio tempo con te, mi preoccupo per te. È vero, non ti sopportavo, ma prima che ti conoscessi meglio."
"Non è per quello..." Disse. "Quel che ha detto su me... e Mason... mi ha fatto riflettere. Non voglio continuare così, non voglio essere uno dei due. Io non sono fatto per queste cose."
Aprii bocca per ribattere, ma lui mi precedette.
"Forse dovremmo stare lontani per un po'... finché non avrai deciso come sistemare questa situazione."
Scossi la testa.
"Prima di questo... prima che te ne scapassi... non c'era niente da sistemare." Mormorai.
Perché per me non erano mai stati lui e Mason. Ma quello non glielo dissi.

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Come vi è sembrato questo capitolo?

La mamma di Shannon l'ha chiusa fuori casa e Travis l'ha invitata da loro. Come la vedete?

Camille e Rider discutono. Da che parte state?

Fatemi sapere come sempre i vostri pareri nei commenti.

Vi voglio bene, Niky 💕

The boy who stole my heart Where stories live. Discover now