35.

8.2K 254 36
                                    

Il giorno seguente scesi di sotto con un nodo allo stomaco. Ero sicura che se avessi mangiato anche un sol boccone, avrei rigettato tutto.
Il profumo della colazione non era mai stato così nauseante.
Silenziosa mi sedetti in tavola. Attorno a me c'erano già i miei genitori e Travis. La mamma era di spalle concentrata a finire di cuocere il bacon per mio padre perciò non poteva vedermi.
"Io e te dobbiamo fare i conti." Mi disse papà, prima ancora che presi la mia tazza di latte.
In fondo, dentro di me sapevo che sarebbe successo.
"Ti è sembrato un comportamento maturo il tuo?" Mi chiese. Il suo tono di voce era quello che mi riservava sempre: duro, freddo, distante, severo.
Io non risposi. Tenni lo sguardo fisso davanti a me, sulla tazza di latte. La strinsi tra le mani, cercando qualsiasi distrazione a cui aggrapparmi.
Imprevedibilmente mi strappò la tazza di mano e la sbatté sul tavolo. Il latte al suo interno schizzò tutto fuori. "Rispondimi!" Mi gridò contro.
Spaventata, sussultai.
Trav, anche lui preso alla sprovvista, balzò in piedi.
"Non c'era bisogno." Disse Trav.
"Travis sta zitto, non è il momento." Gli puntò un dito contro.
"Vedi come ti comporti? Ci dai continuamente ordini. Lo fai con me, lo fai con la mamma, lo fai con Camille." Sbottò lui.
Papà si guardò attorno, la mamma tenne gli occhi sulla padella.
"lo vedi? Hanno paura di te e di quello che potresti fare e neanche te ne rendi conto." Continuò Trav. "Secondo te perché sono l'unico che ti contraddice e che non ti sta dietro? Perché a differenza loro sarei capace di prenderti a calci nel culo e non avrei alcun senso di colpa più tardi."
Avevo come l'impressione che Trav avesse colto l'occasione per sfogarsi.
"Non parlarmi in quel modo." Lo minacciò.
"Questo è il modo in cui ogni volta ti rivolgi a Camille. Da quando è tornata. Il motivo non è la sua bocciatura, non lo è mai stato. L'unico motivo tuo è stata l'immagine della nostra famiglia, quella di famiglia perfetta. Non ti sei neanche preso la briga di avvisarci che avreste portato Angel a casa, non hai neanche pensato di chiederci se per noi andasse bene. Tu non ci parli mai. Se solo l'avessi fatto qualche volta avresti capito tante cose: cosa ha spinto Camille a perdere l'anno per esempio, avresti capito perché se n'è andata ieri sera, avresti capito perché la mamma preferisce stare tutta la sera da sola a casa a cucinare pur di non lavorare con te. Ma tu credi ancora che sia stanca."
Trav si fermò qualche attimo per riprendere respiro.
Eravamo tutti quanti di sasso.
"Se solo smettessi di pensare solo a te stesso e ai soldi, capiresti che c'è molto altro oltre a quello."
Papà si rivolse a mamma. "Sophia? Non hai niente da dire?" Le chiese.
La mamma non disse alcuna parola.
Lui rise sarcastico. Prese le chiavi della macchina e senza aggiungere una parola in più se ne uscì di casa, sbattendo furiosamente la porta d'ingresso.
"Mi dispiace di non aver detto niente." Mormorò la mamma.
"L'unico che doveva dire qualcosa era lui e ancora una volta è stato zitto." Rispose Trav.
La mamma spense il fornello e si asciugò le mani su un panno. Fece il giro del tavolo e mi venne in contro.
Prendendomi il viso fra le mani mi baciò sulla fronte.
"Passerà tutto." Mi disse, accarezzandomi i capelli.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e inspirai il suo dolce profumo, lasciandomi andare. Cercai di credere alle sue parole.
Trav si avvicinò a noi e ci abbracciò entrambe.
Quando ci staccammo, la mamma spostò lo sguardo sull'orologio.
"Fra qualche minuto dovrei uscire a sbrigare delle commissioni. Non uscite senza mangiare, mi raccomando." Ci disse.
Lei sparì a sistemarsi i capelli. Afferrò la sua borsetta e le chiavi della sua auto.
"Trav, la tua amica non fa colazione?" Gli domandò.
"Uh si, vado a vedere se è sveglia. Sempre se non sia scappata con le mie urla." Commentò, salendo le scale.
In quel momento dalla porta entrò Rider. In volto il suo solito sorriso mozzafiato. Con il suo fare disinvolto entrò in cucina.
"Buongiorno." Salutò.
"Ciao Rider." Gli sorrise la mamma. Persino lei riusciva ad ammaliare.
La mamma ci guardò quasi con insistenza.
"Io vado allora." Disse, uscendo di casa.
Rider approfittò di quel nostro momento di solitudine: mi afferrò per la nuca e mi stampò un bacio sulle labbra che durò qualche secondo in più del previsto.
Fu come rinascere.
Rapidamente andò a sedersi al suo solito posto.
Io sospirai leggermente sollevata dalla sua presenza.
"Che hai? Sembri triste." Osservò corrugando la fronte. Non volevo che pensasse che c'entrasse lui in qualche maniera.
"Abbiamo litigato... con mio padre poco fa."
"Non ti ha... picchiata, vero?" Si fece serio.
"No... Trav non glielo permetterebbe." Mormorai.
Era terribile pensare che il proprio padre potesse arrivare a fare qualcosa del genere, mi faceva rabbrividire.
"Già. Mi ero dimenticato che quando si parla di te tuo fratello diventa Rocky Balboa." Commentò.
Io Ridacchiai.
Trav apparì alle nostre spalle con Shannon al suo seguito e noi ci zittimmo di colpo.

Shannon's pov.

Durante tutto il viaggio verso scuola ero rimasta piuttosto zitta e rigida. Stare nello stesso ambiente di Camille e Rider mi metteva parecchio a disagio.
Neanche quest'ultimi avevano aperto bocca in realtà. In auto era calato un silenzio imbarazzante e Travis se n'era palesemente accorto.
L'avevo notato dalle occhiate che lanciava ad ognuno di noi.
"C'è qualche problema?" Non perse tempo per indagare, quando scendemmo e fummo finalmente soli.
"Mh?" Feci, distrattamente.
"Il tuo umore è cambiato radicalmente da sta mattina, precisamente dopo la colazione." Osservò. A quanto pare Travis era più sveglio e attento di quanto pensassimo.
Io Balbettai una risposta del tutto senza senso, successivamente sospirai frustrata.
"Dimmi la verità Shannon: tu e Rider avete litigato?" Domandò.
Io spostai lo sguardo, colta in flagrante.
"Voi due andavate molto d'accordo, come pensavi di tenermi nascosta questa cosa se neanche vi guardate in faccia?" Chiese.
Il suo ragionamento non faceva una piega.
"Non volevo tenertelo nascosto... non mi piace parlarne." Ammisi.
"È lui, vero?" Domandò. "Il ragazzo che ti ha fatta soffrire."
Io spostai il peso sul piede sinistro.
"Lo ami, non è così?"
"Lui non ama me." Scrollai le spalle.
"Se devo essere sincero l'ho sempre sospettato. In realtà lo sospettavano un po' tutti. Voi due eravate così in sintonia... cos'è successo?"
"Quando non ricambi un sentimento non puoi fingere il contrario. Per lui è stato così. Ero solo un'amica e a me non bastava più."
Inevitabilmente mi si inumidirono gli occhi, faceva sempre male ammetterlo. Ogni volta una parte del mio cuore si spezzava e si disintegrava.
Travis allungò una mano e mi accarezzò una guancia.
"Mi dispiace... non volevo farti stare male."
Io scossi la testa. "Tu sei l'unico che ancora non l'ha fatto." Confessai.
Gli occhi di Trav incontrarono i miei. Era assurdo quante cose si potessero vedere in dei semplici occhi. Quante cose si potessero comprendere con un solo sguardo. La quantità di emozioni che fossero in grado di trasmettere.
Quando Travis mi guardò mi sentii meno sola. In fondo, da qualche parte del mio cuore ancora intatto, ero sicura che nessun'altra fosse mai stata guardata in quel modo.
"Non posso prometterti che non entrerò a far parte di quella lista, ma potrei provarci."
Io feci un passo indietro.
"Che c'è?" Chiese Travis.
"Questo è... sbagliato... non doveva succedere." Farfugliai.
Travis aggrottò le sopracciglia.
"Perché dici così?"
"Io... io sono in mezzo ad un casino... tu non hai bisogno di un ulteriore peso sulle spalle."
"Di che parli Shannon? Ti reputi un peso per me?"
"Lo sono per tutti! Perché non dovrei esserlo per te?"
"Perché vedo attraverso ciò a cui tutti si soffermano." Rispose.
Le sue spalle si abbassarono. Negli occhi vidi sincerità, onestà.
Ci fissammo per quel che mi pareva un'eternità. I nostri telefoni suonarono, ma per un breve tempo li ignorammo.
Quando accesi lo schermo, ciò che apparì davanti ai miei occhi mi lasciò pietrificata.
Mi guardai attorno e mi resi conto che gli altri guardavano me. Con uno sguardo sconcertato e schifato.
"Shannon? Che cos'è questa cosa?" Mi domandò Travis, osservando sotto shock il telefono.
Io glielo strappai di mano.
Il panico prese il sopravvento.
Si trattava di una mia foto. Una mia foto internamente nuda.

\\
Eccomi tornata!

Come vi sembra questo capitolo?

Travis discute con il padre e lui se ne va di casa. Siete d'accordo sulla situazione?

Shannon e Travis sono sempre più vicini. Vi piacciono?

A fine capitolo succede qualcosa. Che vi aspettate?

Fatemi sapere nei commenti. Anche se non mi faccio sentire spesso ultimamente, sappiate che vi voglio bene. 💓

The boy who stole my heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora