36.

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Inorridita, fissavo lo schermo del mio cellulare. Tutti attorno a me li fissavano. E non si limitavano a quello, commentavano. C'era chi diceva cose poco caste, come la maggior parte dei ragazzi e chi la insultava, come la maggior parte dei ragazzi.
«Questa si che è una bomba.» sghignazzò Jasmine. «Non succedeva niente di sensazionale da troppo tempo in questa scuola.» disse, elettrizzata.
«Cosa vuoi fare?» Le chiesi, girandomi completamente verso di lei.
«Ovviamente la pubblicherò nel mio blog. Le visualizzazioni incrementeranno in men che non si dica grazie a Shannon.» rispose, distratta. Era troppo concentrata sul suo telefono.
«Ma non puoi farlo...» Mormorai.
Finalmente Jasmine mi guardò in viso.
«Che ti prende?» aggrottò le sopracciglia. «Non vorrai mica dirmi che ti senti in pena per lei?»
«Non è giusto Jasmine.»
«Stiamo parlando di Shannon, Camille! La stessa che più di una volta non ha perso tempo a screditarti. Te lo ricordi no?»
«È successo tanto tempo fa.» nel frattempo erano accadute tante cose, decisamente più importanti. Avevo passato del tempo con Shannon, e anche se poco, mi era servito per capire che lei non era così cattiva come sembrava a tutti.
«Shannon è una persona, Jasmine.» Mormorai. «Ha anche lei dei sentimenti. Questo la farà stare male.»
«Non me ne importa Camille e non dovrebbe neanche a te. Lei spesso se n'è fregata dei miei sentimenti. È il giusto momento di vendicarmi.» disse, completamente accecata dalla rabbia e da quello stupido blog.
Io scossi la testa, amareggiata da tutto ciò.
Mi alzai dal mio banco e lentamente uscii fuori dalla mia classe.
«Ma dove vai?» mi chiese Jasmine.
«Lontana da ipocriti come voi.» sputai, incapace di tenere a freno la mia indignazione.
Lo sguardo di Jasmine si indurì.
Quando fui fuori, attraversai l'intero piano e mi recai in quello superiore, dove erano situate le classi dei più grandi.
Con gli occhi, la cercai ovunque. C'erano tanti studenti in giro per il corridoio. Molti di loro li avevo visti nella squadra di football, molte di loro erano cheerleaders. Eppure nessuno di loro era minimamente preoccupato.
"Rider!" Lo chiamai, quando lo vidi in mezzo a tutte quelle persone.
Lui mi captò immediatamente.
"Che ci fai qui?" Mi chiese, confuso.
"Sto cercando Shannon. L'hai vista?" Domandai.
"No... non c'era a lezione. In compenso tutti hanno visto qualcos'altro che c'entra con lei." Rispose.
Io scossi la testa.
"Dimmi che non l'hai fatto anche tu."
"No!" Esclamò scattante. "Ma anche se fosse non è niente di nuovo per me, sai..."
"Si, lo so! Non c'è bisogno che tu me lo ricordi." Incrociai le braccia al petto. "Comunque non è questo l'importante al momento. Forse Travis potrebbe sapere dove sta." Riflettei.
"Probabile. Ma neanche Travis c'è."
"Vado a cercarlo. Magari non sono andati lontani." Lo avvertii.
Strinsi lo zaino. Mi voltai e ripercorsi il corridoio che mi portava verso l'uscita. Pochi secondi dopo Rider apparì al mio fianco.
"Che stai facendo?"
"Ti accompagno." Scrollò le spalle.
"Salterai una lezione." Gli feci notare.
"La recuperò. Non mi va di stare lì dentro. Sentirgli dire certe cose mi... disgusta." Sospirò, chiudendo gli occhi per qualche attimo.
Quando raggiungemmo l'uscita, la macchina di Travis era ancora nel parcheggio. Lui all'interno, sbatteva i pugni sul volante infuriato.
"Trav?!" Lo richiamai, spalancando la portiera del passeggere. "Che cosa ti prende?"
Lui scese dalla macchina.
In mano teneva il suo telefono. Le sue dita tremavano. Aveva gli occhi spalancati. "Voglio sapere chi è stato a fare questo." Disse a denti stretti, mostrando la foto.
Era più che infuriato. Non ci vedeva più dalla rabbia.
"Perché non andiamo a cercare Shannon? Potremo denunciare sto fatto. È la cosa migliore per risolvere la situazione." Lo toccai per una spalla. Lui si scostò.
"Perché se n'è andata!" Strillò. "Ho provato a seguirla, ma non ha voluto sentire ragioni! E non so più dove sia finita!"
Travis sbatté con forza il telefono contro il cofano della macchina. Il vetro si frantumò.
"Riproveremo a cercarla io e Rider. In questo stato è possibile che tu non l'abbia vista." Cercai di rassicurarlo, anche se era un tentativo abbastanza pessimo.
"No, vengo anche io. Voglio esserci se la trovate." Disse determinato, il suo tono di voce faceva bene intendere che non avrebbe cambiato idea.
Lasciammo che ci seguisse. Alla guida si mise Rider. Travis non faceva altro che agitarsi sui sedili, lanciare insulti al telefono e a chiunque altro gli passasse per la mente.
Mio fratello poteva essere la persona più buona del mondo, ma quando qualcuno faceva soffrire una persona a cui teneva, lui cambiava radicalmente. Nessuno l'avrebbe potuto fermare.
"Travis, smettila di fare così. Non riesco a concentrarmi!" Sbottò Rider.
"Non ci riesco, è la mia ragazza!" Un briciolo di disperazione si insinuò fra la sua rabbia.
"Lo capisco, ma in questo modo peggiori soltanto le cose."
"Cosa capisci, Rider?! È anche colpa tua se lei se n'è andata via. Stava male, non solo per la questione della foto, ma anche per te. Ma non te ne frega niente, perché tu non hai idea di come ci si possa sentire! Tu non saresti mai capace di amare qualcuno. Tu riesci soltanto ad usarle, le persone, come hai fatto con lei. E chissà con chi altro lo stai facendo ora!" Gridò a pieni polmoni.
Rimasi di sasso.
"Adesso smettila!" Urlai più forte. "Stai esagerando!" Mormorai, con le lacrime agli occhi.
Rider aveva lo sguardo perso altrove.
Davanti a noi apparve un traffico improvviso e dovremmo fermarci.
"Ci mancava solo questa!" Borbottò Travis.
Il panico prese spazio nel mio corpo quando vidi il riflesso dei lampeggianti sul cristallo della macchina. Istintivamente scesi e superai tutte le auto in coda.
In mezzo alla strada dei dottori erano chini su un corpo che non riuscivo a vedere. Accanto un agente della polizia.
"Signora prenda un bel respiro e si rilassi e poi mi dica cosa è successo." Si riferiva ad una donna non troppo anziana, gesticolava freneticamente e balbettava.
Seguì i consigli dell'agente e prese un grosso respiro.
"Non volevo investirla! Mi si è letteralmente buttata sopra e non ho fatto a tempo a frenare..." pianse.
Smisi di ascoltare e sbirciai all'interno dell'ambulanza, dove stavano caricando la barella.
Fu in quel momento che vidi il viso insanguinato di Shannon.

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Ciao ragazzi!

Lo so che è corto e che è passato tantissimo tempo dall'ultima volta che ho pubblicato un capitolo. In quest'ultimo tempo ho avuto vari impegni.

Sto cercando di studiare per prepararmi ad un esame. Spero possiate veramente capirmi.

Comunque nelle mie pagine Instagram spiego spesso i motivi. Se volete rimanere aggiornati seguitemi: @notearslefttoxy e @official_nothinglikeus

In questo capitolo Camille discute con Jasmine. Voi da che parte state?

Travis è arrabbiato e si sfoga con Rider, cosa pensante che succederà?

Nell'ultima scena si scopre che Shannon è stata investita. Idee?

Commentate, voglio sapere cosa ne pensate di tutto.

Vi voglio davvero tanto bene. Ricordatevi sempre che senza ognuno di voi niente di tutto questo sarebbe reale.

Niky ♥️

The boy who stole my heart Where stories live. Discover now