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Leggete l'avviso a fondo capitolo perché vi darò informazioni riguardo alla fine della storia.
Buona lettura 💓

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Passai la notte con le lettere che Rider mi aveva scritto strette contro il petto e un sorriso sincero. Le avevo lette e rilette tante volte prima di addormentarmi.

Il cuore mi batteva forte per l'emozione. Lo stomaco completamente in subbuglio. Più mi avvicinavo a scuola, al momento in cui l'avrei rivisto, più mi sembrava di esser ritornata ai primi giorni in cui ci stavamo frequentando: quando ancora mi imbarazzavo in sua presenza e mi sentivo una ragazzina con gli ormoni in subbuglio.

Nei parcheggi c'era parecchio scompiglio. Studenti, della nostra scuola e non, genitori andavano e venivano. Chi scommetteva su chi avrebbe vinto il match.

Quel giorno ci sarebbe stata la partita di football, durante la sera si sarebbe svolto l'atteso ballo d'autunno.

C'era voluto tanto per convincere mio fratello affinché giocasse, se fosse stato per lui sarebbe rimasto in ospedale con Shannon tutta la mattinata e anche durante la sera.

Quando fui abbastanza vicina all'entrata del campo da football, rimasi di sasso. Non potevo credere che fosse realmente li, durante quel giorno tanto importante.

Sentendosi osservata, Cindy, alzò lo sguardo. Lei non era tanto sorpresa di vedermi visto che quella era la mia scuola e a giocare erano Travis e Rider. Sapeva che non sarei mancata per niente al mondo.

Incrociai le braccia al petto. Il mio sguardo si indurì.

"Cosa ci fai qui?" Le chiesi.

Cindy si raddrizzò con la schiena e sospirò.

"Calmati Camille. Il mio ragazzo fa parte della squadra avversaria." Rispose.

Scoppiai a ridere.

"Cosa c'è di tanto divertente?" Domandò, inarcando le sopracciglia. Era molto infastidita.

"Dalle stelle alle stalle è veramente un attimo." Commentai, forse con troppa cattiveria nella voce. Eppure non l'avevo ancora perdonata.

Nel profondo del mio cuore sapevo che quella rabbia che covavo nei suoi confronti era causata dalla delusione e dallo sconforto che inizialmente mi aveva fatto provare.

Lei aprì bocca per ribattere, non glielo permisi.

"Mi dispiace per la vostra sconfitta." Detto ciò, le voltai le spalle e me ne andai dalla parte occupata dalla nostra scuola.

Da una parte speravo che Travis non la vedesse. Non sapevo come avrebbe reagito se ciò fosse accaduto. Speravo che Travis desse il massimo di se stesso e che dimostrasse quanto valeva. Quanto lei aveva perso.

Salii in cima e mi misi comoda.

"Sei diventata spietata eh." Sentii dire dalla parte opposta in cui stavo guardando. Girandomi, vidi Jasmine sedersi accanto a me. Persa tra i miei pensieri non mi ero accorta di lei.

Era da tanto che non parlavamo. Ma i suoi gossip non mi erano mancati.

"Quando serve so essere anche peggio di così." Risposi. Sembrava quasi un avvertimento il mio. Non m'importava come l'avrebbe interpretato. Ero stanca di essere presa in giro. Di dover esser sempre quella che stava a guardare e che non agiva mai.

Jasmine mi scrutò a lungo.

Ben presto la mia attenzione venne rapita dai ragazzi che entrarono in campo. Le cheerleaders si schierarono in fila, intonando il loro classico coro e sventolando con energia i pon pon bianchi e azzurri.

The boy who stole my heart Where stories live. Discover now