10.

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La sera, quando ero tornata a casa, ero passata nel negozio di costumi e avevo ritirato il mio vestito.
Mi sarebbe stato utile per il giorno seguente.
Quel martedì infatti il tema prestabilito era il "superheroes day." Come si poteva dedurre dal nome ogni studente poteva travestirsi da un supereroe qualsiasi.
Io avevo scelto, dopo un'accurata ricerca, di travestiremo da Wonder Woman.
L'abito consisteva in un corpetto rosso con i bordi dorati e delle strisce verticali che andavano da un estremo all'altro sempre dello stesso colore. Dalla vita in giù partiva una gonna morbida di un blu brillante.
Gli stivali, alti fino al ginocchio, erano interamente rossi con una striscia dorata verticale ai lati.
Per concludere, la fascia tipica del personaggio. Dorata, con una stella rossa al centro.
Fu un po' complicato riuscire a vestirmi da sola e per tempo, soprattutto quando arrivò il momento di agganciare il retro del corpetto.
Di sotto sentivo Travis protestare.
Quando scesi in cucina lo scoprii a litigare con la sua maschera da Batman.
"Oh, Cami! Dammi una mano prima che decida di cambiarmi!" Si lamentò.
Lo raggiunsi con un sorriso divertito, andai dietro di lui e gli infilai la maschera con cautela. Era abbastanza stretta, in modo che potesse aderire bene alla pelle.
"Sembro uno stupido?" Gemette.
"No! Ti sta bene! Vedrai che riceverai molte approvazioni dalle ragazze a scuola." Lo rassicurai, sghignazzando.
In quel momento Rider entrò in casa, mi stavo giusto chiedendo dove fosse finito.
Lui invece si era vestito da Superman.
"Allora? Sono o non sono divino?" Si atteggiò, mostrandosi su ogni prospettiva.
Quella tuta che indossava aderiva perfettamente al suo corpo, come una seconda pelle, risaltando ogni lineamento del suo fisico. Dai bicipiti, al petto e gli addominali, a punti proibiti.
Distolsi rapidamente lo sguardo.
"Non lo sei affatto." Mentii.
Afferrai la scatola dei cereali e controllai all'interno, assicurandomi che non ci avesse infilato anche quella volta qualche altro strano oggetto.
Lui rise, sedendosi al mio fianco.
"Allora? Siete pronti a salire sulla mia bat mobile?" Chiese mio fratello, quando tutti e tre finimmo di mangiare.
Infilai le tazze all'interno del lavabo e mi asciugai le mani.
"Adesso si." Saltellai.
Rider si voltò di scatto, colpendomi con il suo mantello rosso.
Gli ringhiai contro e lo superai con una spallata che non fece altro che divertirlo di più.
Lo sentii fischiare dietro di me.
"Questi stivali ti fanno molto sexy." Mi sussurrò nell'orecchio prima di farmi entrare nell'auto di mio fratello.
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
Per tutto il viaggio mi ritrovai costretta ad ascoltare musica orribile, ma a loro piaceva e potevo solamente subire.
Quando parcheggiammo nello spiazzo apposito, a scuola, alcuni ragazzi della squadra di football ci raggiunsero.
Jack, si piazzò davanti all'auto di mio fratello.
"Sono arrivato qui in un millesimo di secondo!" Ci disse.
Entrambi i suoi amici lo guardarono sconcertati.
"Jack, cosa stai farneticando?" Borbottò Rider.
"Non sembro Flash?" Ci chiese, deluso.
"Sembri solo... un preservativo rosso." Commentò lui.
Travis scoppiò a ridere. Mi trattenni a stento solamente perché era leggermente imbarazzante.
"Jack, tu puoi essere Flash solamente ad inventarti cazzate." Lo prese in giro Travis.
"Comunque, Ho visto una pollastra vestita da donna invisibile niente male! Rider, andiamo a darle la caccia?" Gli propose.
"Non mi va." Rifiutò lui.
"Ma come?! Il tuo pitone si arrugginirà se continui di questo passo! A trent'anni sarai già fuori forma."
"Non ti preoccupare, il mio pitone si tiene in allenamento quasi ogni giorno." Ghignò lui, stringendosi il pacco fra le mani.
Mio fratello mi tappò gli occhi e le orecchie con un braccio e le mani.
"Nel caso non ve ne foste accorti, c'è Camille qui con noi!" Sbottò mio fratello.
Era incredibile.
"Come potrei non accorgermi di tale bellezza?" Disse lui, prendendomi la mano e baciandomi sul dorso.
Travis gliela schiaffeggiò.
"La donna invisibile ti sta cercando, corri prima che si arrenda?" Gli disse, indicandogli un punto del cortile.
Lui drizzò la schiena, si voltò e scappò via.
"Trav!" Lagnai. "Ti tolgo un peso dalla coscienza. Puoi smettere di preoccuparti inutilmente e di continuare a farmi credere che sia nata sotto ad un cavolo. Non sono più vergine." Gli dissi.
Era più imbarazzante dover ogni volta assistere alle sue deviazioni su quei discorsi.
Li superai e mi avviai verso l'ingresso.
"C-cosa?!" Strillò.
"Ho detto che..."
"Ho sentito cosa hai detto! Con chi? Lo conosco?" Indagò.
"Con il mio ex ragazzo, e no, non lo conosci. È inglese." Risposi.
"Ecco cosa combinava in Inghilterra invece di studiare." Commentò Rider.
Gli lanciai un'occhiataccia.
"Come si chiama?" Insistette.
"Non te lo dirò Trav. Preferirei non parlarne." Borbottai.
"Perché? Ti ha fatto male?" Domandò.
"Oh santo cielo! Certo che no, Trav! Non voglio parlarne per altri motivi."
"Non posso saperli?" Chiese, imperterrito.
"No, Trav! Sono affari miei." Sbuffai, esasperata.
Lui aprì la bocca per ribattere. Lo afferrai per le spalle.
"Adesso vado in classe!" Lo anticipai.
Qualcuno ci intrattenne.
"Ciao ragazzi." Salutò Shannon, escludendomi ovviamente.
Era travestita da catwoman. In testa, al posto della maschera, aveva messo un cerchietto con delle orecchie da gatto cosparse di brillantini. In mano aveva una scatola di lata.
Fece una piroetta e sorrise furba.
"Questi sono per voi. Mi sono già candidata per il posto 'reginetta del ballo', conto nel vostro voto ovviamente." Sbatté le ciglia, porgendogli un muffin ciascuno.
"Ah, Rider, ho provveduto a candidare anche te, come re, ovviamente." Aggiunse.
"Shannon." Si lamentò.
"Oh, non fare storie! Già ci vedo, con le corone che ci appartengono, su quel palco!" Esclamò, al settimo cielo.
Rider mi superò.
"Vieni un attimo con me." Ringhiò, prendendola per un gomito e la trascinò via.
Sospirai e mi recai nel mio armadietto per recuperare il libro di letteratura.
"Che diavolo ti prende?" Sentii dire. Era la voce di Rider.
Con la coda dell'occhio li vidi qualche metro lontani da me.
"In che senso 'cosa mi prende?'" Chiese lei, guardandolo con innocenza negli occhi.
"Ultimamente ti comporti in modo diverso dal solito." Disse lui.
"Cioè? Come mi comporterei?"
"Ti comporti come se fra me e te ci fosse qualcosa."
"E non è così?" Inarcò le sopracciglia.
"No, e tu lo sai benissimo." Incrociò le braccia, Rider.
"Ma noi..." mormorò lei.
"Noi, cosa? Facciamo sesso, niente di più. Quando abbiamo deciso che non ci saremo presi impegni eri del tutto cosciente."
"Lo so..." abbassò gli occhi. "È solo che... credo di aver cambiato idea. Io voglio qualcosa di più." Ammise.
"Perché? Cosa è cambiato?"
Nonostante Rider fosse arrabbiato la trattava comunque con dolcezza.
"Mi sono accorta di volerti tutto per me." Gli disse lei, sporgendo il labbro inferiore.
"Così, di punto in bianco? Stavamo bene come eravamo."
"Tu stai sempre con quella lì... e sono gelosa." Gli accarezzò il petto.
"Chi?" Aggrottò la fronte.
"La sorellina di Mitchell." Borbottai.
Mi sforzai si stare zitta e immobile.
"Camomilla?" Domandò lui.
"Camomilla?!" Chiese lei, cambiando espressione.
"Volevo dire Camille." Si corresse immediatamente.
"Le hai pure dato un soprannome!" Sbottò.
"La chiamo così sin da piccolo." Si giustificò.
"Tu passi più tempo con lei che con me."
Nella mia testa mi immaginai la risposta che le avrebbe dato. 'È la sorella di Travis', mi aspettavo che disse.
"La conosco da una vita, fa parte della mia quotidianità." Rispose invece, allargando le braccia.
"Perciò tu... non vuoi...?"
"No, Shannon, lo sai."
Lei sospirò rassegnata.
Era strano vederla così sensibile, molto diversa da come si atteggiava nei miei confronti. Ma capii finalmente qual era il problema principale.
"Non hai neanche notato il mio costume." Si imbronciò.
"Si, che l'ho notato. Mi fa pensare a cose che non si possono ne dire ne fare a scuola." Le disse, abbassando la voce.
"E il suo costume ti fa pensare le stesse cose?" Chiese.
"Non ci posso credere che me lo stai chiedendo veramente!" Sbuffò.
Si scostò da lei, girò i tacchi e se ne andò, lasciandola lì da sola.
Shannon sbatté i piedi contro al pavimento. Si guardò attorno per assicurarsi che nessuno l'avesse vista, quando si accorse di me.
Chiusi L'armadietto, presi il mio quaderno sottobraccio e feci finta di niente.
"Ci stavi ascoltando, non è così?" Si mise le mani sui fianchi.
Io la ignorai.
"Spero che tu non abbia intenzione di rubarmelo, perché in tal caso, avresti un ostacolo piuttosto insormontabile da superare." Mi disse, storcendo il naso. "Me."

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Per darvi un'idea dei costumi, vi metto qui sotto alcune immagini che potete, se volete, prendere come riferimento.

Wonder Woman

Wonder Woman

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Batman

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Batman

Donna invisibile

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Donna invisibile

Donna invisibile

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Catwoman

Spesso mi chiedete quando aggiorno

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Spesso mi chiedete quando aggiorno. Non ho un giorno preciso purtroppo perché con i vari impegni non riuscirei a mettermi in pari, ma pubblico comunque regolarmente ogni settimana, perciò non preoccupatevi 💕

Se vi va seguitemi nella mia pagina Instagram, pubblico avvisi, foto, sondaggi ecc. @official_nothinglikeus

The boy who stole my heart Where stories live. Discover now