Capitolo 2

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Appena mi accorgo di avere davanti una persona di sesso maschile, divento rossa  per l'imbarazzo,non mi era mai capitato prima. Nella mia vecchia cittá non avevo alcun tipo di "problema" con nessuno, conoscevo tutti dai tempi dell'asilo.

Il ragazzo davanti a me non é niente male anzi, é molto carino. Ha dei lineamenti molto marcati, occhi azzurri, capelli castano scuro ricci, mascella quadrata, dall'impatto quasi "violento" posso persino pensare che va in palestra.

-grazie per non avermi fatta cadere a terra- dico imbarazzata

- ma figurati! Comunque io mi chiamo Tommy. Non ti ho mai vista da queste parti, il quartiere é piccolo. Sei nuova da queste parti?

-si, mi sono trasferita da poco, vengo da Seattle. Comunque io mi chiamo Aurorah.

-va bene, se ti va posso mostrarti dei posti dove cenare, bere qualcosa con gli amici, gelaterie, spiagge.- dice con un sorriso smagliante

-okay, mi hai convinta- dico ricambiando il sorriso.

Tommy mi sembra un bravo ragazzo, é molto diverso dai ragazzi di Seattle; certo anche nella mia città le persone sono gentili, però non a tal punto.

Camminiamo per pochi isolati e sostiamo in una gelateria.
-dai entra, non essere timida.

All'ingresso ho subito un forte impatto con l'aria gelida che proviene dal climatizzatore. -questa gelateria é davvero enorme- qui, quasi tutti i negozi sono grandi. All'interno ci sono dei tavolini dove consumare lo yogurt o il gelato, banconi pieni zeppi di bevande fresche, dolci e torte di vari tipi.

-cialda o coppetta?

-oh, nulla grazie- non voglio subito farmi vedere per quella che sono, ovvero una divoratrice di gelato.

-dai, un gelato non ha mai fatto male a nessuno.

-va bene, mi hai convinta. Yogurt e cioccolato.
****
Appenano torno a casa, sento un silenzio tombale, segno che in casa non c'é nessuno, decido di mettermi comoda sul divano e fare zapping col telecomando con l'intento di trovare un bel film da vedere.

Un paio d'ore più tardi, i miei genitori rientrano alla base con in mano le buste della spesa, decido di alzarmi dalla mia comoda seduta e di dare una mano a preparare la cena.

-papá, la cena é pronta- urlo a squarciagola dalla cucina.

Come al solito a tavola c'é il silenzio, solo che questa sera, c'é qualcosa che tra i miei genitori non va, di solito anche se non parliamo della giornata trascorsa oppure di letteratura, loro si scambiano di tanto in tanto delle occhiate, adesso invece, quasi non si considerano.

Decido quindi di lasciarli soli a discutere dei loro problemi.

-vado a letto, domani devo alzarmi presto- schiocco un bacio sulla guancia a mio padre ed uno a mia madre.
****

Stamattina la sveglia é suonata presto, mi alzo, aggiusto il letto e come da rituale mi soffermo davanti alle porte del mio armadio.

Decido di indossare una felpa, stamattina la giornata é abbastanza ventilata per uscire a mezze maniche, dei jeans strappati e infine vans nere, le mie preferite.

lego i miei lunghi capelli castano scuro in una coda alta e infine scendo a fare colazione. Prima di uscire, mi guardo un ultima volta allo specchio per dare una velocissima sistematina a delle ciocche ribelli, poi afferro lo zaino e vado a scuola.

All'ingresso della S. Judit High School intravedo il volto di Tommy che é insieme a dei suoi amici.

Innamorata del "nemico"Where stories live. Discover now