Casa nostra

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Bussarono alla porta di casa, scesi di corsa per aprire, ma James mi precedette. Era Damian.
<<ah sei tu>> disse mio fratello
<<come fate a conoscervi>> chiesi spiazzata
<<lui é il mio migliore amico.>>
Ora mi era tutto chiaro e limpido, Damian ha finto di stare con me tutto questo tempo per portarmi da loro.

<<andate tutti al diavolo>> urlai
Uscii da quella casa in fretta e furia sotto gli sguardi di James e quello che doveva essere il mio fidanzato.
Corsi via, ma Damian mi fermò pochi isolati più avanti.
<<posso spiegarti tutti, vieni con me>>
<<tu non devi più parlarmi, sei uguale a mio padre. Hai finto di stare con me solo per portarmi da lui.>>
<<no, non ho finto. Quello che provo per te é reale>>
<<non ti credo. Io non credo più a niente e nessuno.>> lo guardai inferocita pronta per ferirlo
<<ti prego ascoltami e torna a casa con me>>
<<io lì dentro non ci torno>>
<< allora se non vuoi tornarci di tua spontanea volontà ci penso io>>
Mi prese in spalla e mi trascinò a casa.

<<dove diavolo volevi andare>> urlò James
<<Tu ora fai parte di questa famiglia e nessuno dovrà portarti via. Sei mia sorella, non sai quante volte abbiamo sognato che tu bussassi a questa cazzo di porta per dirci di essere tornata per stare con noi. Io non sopporto il fatto che tu voglia andare via e abbandonarmi dinuovo.>>

A quelle parole mandai giu il magone che mi si era creato in gola. James mi voleva in quella casa, ero sua sorella e mi voleva bene.
Vidi il suo viso cambiare espressione e addolcirsi. Venne verso di me e mi abbracciò fortissimo come se quell'abbraccio lo aspettasse da una vita.
<<dovrei tornare al mio vecchio appartamento per prendere le mie cose>>
<<ti accompagno io >> propose Damian, James acconsentì.

Il viaggio in macchina fu silenzioso, però di tanto in tanto Damian lanciava occhiate.
Arrivati a casa mia mi travolse la malinconia. Quella casa Bryan l'aveva data a me, l'aveva presa per me e per lui, non potevo lasciarla a Damian, ne potevo lasciarla al suo destino.
<<devo andare a parlare con una persona>> dissi sfacciata
<<Bryan?>>
<<si>>
Rimase in silenzio per un po', poi aprí bocca.
<<tu da Bryan non ci vai>> disse con tono rigido.
<<invece il ci vado e come >> tuonai.
Chiusi la porta alle mie spalle e andai al dormitorio di Bryan
<<Bryan apri>> urlai fuori la porta della sua camera
<<sono Aurora apri un secondo>>
Dopo pochi secondi la porta si aprí e vidi Bryan senza la maglia, l'imbarazzo prese il sopravvento su di me. Alle sue spalle comparí la sua ragazza. Mi bloccai nel vederla con solo una t-shirt di Bryan che le copriva a malapena il sedere.
<<ti ho portato le chiavi di casa>> dissi timidamente
<<quella é casa tua>>
<<dovrò trasferirmi a casa di mio padre>>
I suoi occhi, i suoi maledetti occhi si riempirono di lacrime che non scesero, stava male.
<<non voglio restituire la casa al proprietario>>dissi, poi con voce rotta continuai.
<<quella é casa nostra, cioé scusami, é casa tua e non voglio che finisca in altre mani.>>
Mi abbracciò. In quel momento tutto mi tornava, mi mancava ma non potevo averlo..

Innamorata del &quot;nemico&quot;Where stories live. Discover now