È tutto una grande bugia.

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<<Amore svegliati, è ora di andare all'università!>> chiamai Bryan per svegliarlo preparandogli la colazione e portandogliela a letto come spesso facevo ai tempi del liceo.
<<ancora cinque minuti Auró>>disse lamentandosi.

Certo eravamo stanchi per il viaggio ma non potevamo mancare il primo giorno di scuola, era una cosa che non accettavo e lui lo sapeva.
<<Bryan alzati andiamo è tardi non fare lo sfaticato.>>
<<Ti ho detto altri cinque minuti ma sei cocciuta?>> mi sbraitó contro.

Come poteva, come osava urlarmi contro solo perché io lo stavo svegliando per andare a scuola. No, non era possibile,non lo accettavo.
<<okay allora mi preparo e vado da sola a scuola visto che tu stamattina hai deciso di fare tardi>> mi vestii, lavai la faccia i denti e misi le mie adorate All star, uscii dal bagno e dallo specchio in corridoio vidi che era ritornato a dormire. Incazzata come non mai lo strattonai e sobbalzó <<come cazzo te lo devo dire che non voglio essere svegliato stamattina eh?>>
<<senti, non so cosa tu abbia stamattina e non mi interessa, io vado a scuola!>> urlai e tornando sui miei passi afferrai la maniglia e mi chiudo la porta alle spalle.

Come poteva trattarmi così, come osava parlarmi in quel modo,brutto stupido pallone gonfiato che non è altro. Io,io che rabbia che mi faceva..

<<Attenta quando attraversi la strada>>
<<oddio scusami non ti avevo visto>>
Che figuraccia, che brutta figura..ora penserà che non sono in grado di attraversare la strada
<<come mai tutta sola? Il tuo ragazzo non è con te?>>
<<ma che t'importa scusami>>un altro sbruffone, tutti a me capitano stamattina,che giornataccia.
<<nulla non mi importa nulla, era solo per dire>>
<<perfetto allora ciao>>
<<antipatica, ma cosa hai mangiato stamattina per colazione eh?>>
Senza rispondergli continuai a camminare, solo ora realizzavo che quel ragazzo in macchina era colui che stava affianco a me all'open day della scuola, ma come si permetteva di rivolgermi la parola in quel modo, che fastidio.

Riguardai un pochino la scheda dei miei corsi da frequentare per capire cosa avevo alla prima ora, bene letteratura aula 214, entrata vidi nuovi volti sconosciuti e infine una faccia "amica" benissimo mancava solo questo.

Mi diressi all'ultimo banco vicino alla finestra, solito posto. Non mi andava di sedermi davanti come da bambina, il primo posto mi trasmetteva molta ansia, perchè pareva che i professori ti puntassero il dito contro o ti facevano una ramanzina.

<<bene bene chi c'è qui con noi sana e salva>>
<<non cominciare non ti conosco nemmeno>>
<<ancora a fare l'antipatica eh?>>
<smettila sta per iniziare la lezione e non voglio guai, vatti a sedere al tuo posto>>
<<è questo il mio posto in realtà.>>
Perfetto mi tocca cambiare posto adesso.
Mi diressi dall'altra parte dell'aula, ultimo banco attaccato al muro.

La giornata trascorse lentamente, quasi dimenticai di Bryan.
Tornai a casa e vidi che lui non c'era più, l'anta del suo armadio era spalancata e vidi che ci mancavano tutti i suoi vestiti. Andai in bestia..
Sul tavolo in cucina c'era un biglietto da parte sua"non posso fare passi più grandi della gamba, perdonami. Ti ameró per sempre,ma non nel modo in cui mi ami tu."

Mille lacrime mi rigarono il viso. Perché perché mi aveva abbandonata così senza una spiegazione,dov era andato..

Innamorata del &quot;nemico&quot;Donde viven las historias. Descúbrelo ahora