Cambiamenti e... nuovi arrivi.

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Presi dal l'armadio la prima cosa che mi capitò davanti, ovvero jeans neri, t-shirt grigia dell'adidas, una felpa con la zip nera e le Jordan bianche. Si quella mattina ero in vena di mettermi un paio di scarpe diverso dalle solite converse o vans. Mi lavai i denti, feci colazione e via verso la scuola. Incontrai Jessica a metà strada.
«ciao Jè»
« buongiorno!»Esclamó con entusiasmo.
«cos'hai stamattina?»
«Niente solo che Tommy mi ha chiesto di uscire» disse saltellando per la strada come una bambina.
«davvero?!»Esclamai a quel punto.
«sipotremmo uscire a 4 qualche volta, io tu Tommy e B-ry... a no scusa. Ritiro tutto quello che ho detto, dimenticalo.»
« è acqua passata»mentii a lei, ma soprattutto a me stessa. Sforzai di far sembrare sincero il mio falso sorriso, e in men che non si dica arrivammo a scuola. Di lui nessuna traccia in quel momento, e sinceramente mi andava bene così, mi sedetti di fianco a Jessica e iniziò la lezione.
«buongiorno prof mi scusi per il ritardo!»

Alzai la testa di scatto, ma subito ritornai con lo sguardo sul quaderno, perché era lui, era arrivato in ritardo...

Finita la lezione, lessi sul mio cellulare un suo messaggio, « possiamo parlare?»
« non ho nulla da dirti» risposi. Doveva smetterla di tormentarmi. Lo odiavo, con tutta me stessa.
Se non m'avesse lasciata in pace, gli avrei reso la vita un inferno. Cazzo ma che dico, m'ero rincoglionita sicuramente. Ma una cosa era certa, odiavo Bryan Russo.

«Senti vattene via, è già tanto che sto qui con te a parlare»
«Aurora ti prego ascoltami!»
«No vai a farti fottere Russo»mi prese per il polso e mi fece girare dalla sua parte
«cosa cazzo vuoi un altro schiaffo? Cosa vuoi?»Gli chiesi furibonda
« spiegarti tutto»
«non voglio essere spiegata nulla, sei solo uno stronzo, brutto sbruffone pallone gonfiato!»Gli urlai contro prendendolo a schiaffi sul suo petto sodo. «Mi hai usata, manipolata.»Gli dissi con voce stizzita dal pianto. Mi ero lasciata andare in quel momento, anche se odiavo piangere davanti a lui soprattutto se la causa ai miei problemi era lui.

« Bryan, se vuoi il mio bene, stammi alla larga»dissi fra un singhiozzo e l'altro.
Mi abbracció forte ma mi staccai all'istante, non volevo provare nessuna delle emozioni che mi provocava lui, le odiavo, odiavo tutto ciò che faceva. Me ne andai, senza dirgli nulla. Per strada sentivo ancora il suo odore impregnato addosso. Dovevo toglierlo. Tornata a casa mi tolsi tutti i vestiti e li misi in lavatrice e feci una doccia. Piansi tutto il tempo, il mio cuore era in mille pezzi. Mille piccoli pezzettini che sapevano di lui.

Poche ore dopo decisi di uscire e di cambiare totalmente look. Andai dal parrucchiere e cambiai colore di capelli, almeno non dalla radice. Optai per un biondo chiaro alle punte sfumato man mano fino all'attaccatura dei miei capelli, che erano castani. Decisi di comprare dei nuovi vestiti, accessori e scarpe. Cambiai radicalmente.

Il mattino seguente andai a scuola in jeans molto aderenti a vita alta ( devo ammetterlo, mi fanno un bel culo), una canotta con una scollatura un pochino profonda, non troppo, e infine vans. Occhiali da sole e via. Fuori scuola attirai un po' l'attenzione, ma non era mia intenzione, solo che forse sembravo più bella. Tra tanti occhi puntati addosso vi erano anche quelli di Bryan, e quelli di un ragazzo nuovo, sconosciuto. All'apparenza sembrava fosse più grande di me di qualche anno. Era carino.

«Hey ciao!»Esclamò la mia migliore amica «sei stupenda»mi disse. La ringraziai e ci sedemmo ai banchi. Durante l'intervallo uscii in giardino con Jessica, mi raccontó delle sue giornate con Tommy, erano carini insieme. Mi piacevano.

«Hey, piacere, mi chiamo Riccardo, sono nuovo in questa scuola e mi chiedevo se eri disposta a farmi fare il tour della scuola.»
«Certo» gli ricambiai il sorriso e lo portai in giro per la scuola.

Innamorata del "nemico"Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum