Dodicesimo capitolo

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Il mattino seguente mi svegliai presto come tutte le mattine per andare a scuola,mi alzai e aprii l'armadio,presi la prima cosa che capitava, un jeans e una felpa.Andai in bagno a lavarmi e subito dopo misi il cellulare in tasca per avviarmi a scuola. Per strada incontrai Bryan che subito mi vide e mi diede un bacio sulla fronte. Andammo a scuola insieme. Arrivati fuori al cancello, una bionda ossigenata pura gli saltò addosso e lo baciò. Sapevo di non dovermi fidare così tanto,il mio cuore iniziò a battere all'impazzata per la rabbia, e la delusione,il mio voltò divento rosso e i miei occhi si riempirono di lacrime,ma li chiusi per ricacciarle dentro. No, non potevo scoppiare a piangere, non adesso davanti a loro. Infondo lo sapevo, lo sapevo che era complicato e che Bryan non cambiava affatto, erano tutte bugie, e le raccontava anche bene. Non entrai a scuola, decisi di andarmene prima che qualcuno potesse vedere che stavo abbandonando l'edificio per quella scena raccapricciante, non mi andava di averlo attorno, non in quel momento. Doveva lasciarmi in pace. Nella mia mente continuava a frullarmi quella scena,lei che andava verso di lui, le loro bocche che si univano. Era tutto un grande casino, ed io ero stata la stupida di turno, si, ero stupida. Come poteva farmi una cosa del genere dopo le parole che aveva speso per me? Io che in poco tempo cominciavo a provare qualcosa di serio per lui. Evidentemente, l'interesse vero, era vero e puro solo da parte mia, le sue erano tutte bugie. Magari una scommessa fatta con gli amici, a chi si portava la nuova ragazza a letto.

Tornai a casa, mi resi conto che non c'era nessuno, gettai lo zaino per terra senza cura, aprii il mobile dove c'erano tutte le medicine di mio padre, presi delle pillole e le ingerii,ero stanca della mia inutile vita, non potevo subire altre cose come in passato, non ne avevo più la forza. L'effetto delle pillole prese si fece sentire poco dopo, avevo un dolore terribile alla bocca dello stomaco, era atroce. Le lacrime iniziarono a rifarmi il volto, capii che stava accadendo qualcosa dentro di me, mi resi conto di aver commesso una stupidaggine, non volevo morire. Il buio s'impossessò dei miei occhi, si fece tutto scuro. Poi, il nulla.

Innamorata del "nemico"Where stories live. Discover now