Ti amo davvero(seconda parte)

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E ritorno da te nonostante il mio orgoglio.
Io ritorno per chè un altra scelta non c'è.
***
Tu dimmi se c'è ancora per me un altra occasione.
Tu dimmi semmai qualcosa di noi c'è
Ancora dentro agli occhi tuoi.
Laura pausini.

Il cuore mi scoppiava di gioia, per la prima volta dopo tanto tempo ero nel posto in cui volevo essere, ero tra le sue braccia ed era il posto con cui io indicavo casa mia, si, perchè quella era casa mia. Sentivo che anche lui lo era e anche a lui il cuore pulsava forte.

Ci rivestimmo in fretta per tornare alle nostre rispettive case cercando di non farci beccare insieme. Uscii io per prima e dopo poco uscì lui, controllai se c'era via libera e ci avviammo insieme. Arrivati quasi a metà strada lo salutai con un debole bacio sulle labbra e me ne andai felice.

Tornata a casa cercai di non dare nell'occhio. Salutai mio fratello alla quale era passata la sfuriata e infine salutai mio padre.
Corsi in camera mia, posai lo zaino e ripensai all'accaduto. Era troppo bello per essere vero, stavo sognando, non poteva essere reale.
Bussarono alla porta di camera mia interrompendo i miei ricordi.

<< è pronta la cena>> disse James che mi guardava ancora con aria sospetta.
<< arrivo subito>> dissi con nonchalance. Lui si chiuse la porta alle spalle entrando in camera mia. Bene, ero nella merda più totale pensai per un attimo.
<< Damian era innamorato di te, sai?>> disse accarezzandomi i capelli dolcemente.
<<lo so, non volevo fargli del male, ma alcune volte la vita è crudele con le persone più buone. Io non provavo più le stesse cose, capisci? >>
Annuì per poi uscire dalla mia camera.

Se avesse saputo il vero motivo, anche se in gran parte il motivo era quello, mi avrebbe uccisa. Lui Bryan non lo sopportava proprio, diceva che non faceva per me perché non mi faceva stare bene, ma solo io sapevo la realtà dei fatti.
Dopo aver cenato, lavai i piatti insieme a mio fratello e subito dopo corsi in camera mia. La giornata era stata molto frenetica, infatti, crollai in un sonno profondo.

L'alba s'infiltró tra gli spifferi della tapparella facendomi svegliare di primo mattino. Era domenica mattina era troppo presto, ma decisi di andare a fare una corsetta per liberare un po' la mente dai pensieri. Mi vestii, legai i capelli e uscii di casa, lasciando un bigliettino in cucina.
Per strada non c'era nessuno, ero sola, decisi di andare al faro.

Arrivata alla spiaggia intravidi la porta della casetta abbandonata, era spalancata, stava a significare che all'interno c'era qualcuno.
Mi avvicinai piano, in effetti c'era qualcuno:
<<buongiorno>> dissi debolmente, dalla casetta sbucò Bryan, mi abbracció forte e mi bació le labbra.
<<cosa ci fai qui?>> chiesi ridendo, lui mi guardó e mi rivolse la stessa domanda.
<<mi sono svegliata di primo mattino e ho deciso di farmi una corsetta per poi venire qua>> continuai a sorridere.

Pov's Bryan
Dio quanto è bella, come ho potuto abbandonarla e lasciarla al suo destino? Come ho potuto essere così crudele con lei?
Fortunatamente me la sono ripresa. La amo ed è la donna della mia vita.
Pov's Aurora
Mi osservava attentamente mentre pronunciai quelle parole, mi stava scrutando, mi faceva sorridere.
<<pronto?, Terra chiama Bryan>> risi ancor di piú quando capii che s'era imbambolato nel guardarmi.
<<scusami>> rispose imbarazzato. Feci per abbracciarlo e baciarlo.

Finimmo per trovarci a letto insieme, dinuovo.
Eravamo insaziabili noi due, ci volevamo, avevamo sete di noi, fame dei nostri baci. Fame del nostro amore "impossibile".
Noi eravamo noi e niente più.
<<ti amo>> sussurrai
<<ti amo>> rispose affannato.

Tornai a casa con ancora il suo profumo impregnato addosso. Fortunatamente mio padre e James in casa non c'erano, erano usciti e quindi ne approfittai per lavare quei vestiti per non destare sospetti, anche perché ormai si capiva quale fosse il mio profumo. Feci una doccia svelta e lavai i capelli con cura. Buttai i vestiti sporchi nella lavatrice a malavoglia, non volevo che quel profumo scomparisse dai miei vestiti.
Mi arrivò subito un suo messaggio " pensami, ti amo" breve ma dritto al punto.

Cucinai le lasagne per la mia famiglia, erano molto buone avevo doti culinarie molto alte.
Ci sedemmo tutti e tre a tavola e mentre ci servivano i piatti noi parlavamo del più e del meno.
<< come mai hai lasciato Damian?>> chiese papá prendendo un pezzo di lasagna
<<non ci andavo più d'accordo>> dissi secca. Ne avevo abbastanza di quelle domande.
<<mica c'entra il tuo ex fidanzato vero? É una minaccia per te e per noi.>>
<<no, non lo vedo da moltissimo tempo ormai e in piú si é rifatto anche lui una vita, é fidanzato>> mentii ancora. Lui non era per niente fidanzato, quella cheerleader ossigenata era una delle tante.
Lui amava me.

Innamorata del &quot;nemico&quot;Where stories live. Discover now