Ventesimo capitolo

1.2K 49 6
                                    

Nemmeno il tempo di mettermi sotto la coperta che bussarono al cancello. Scesi di fretta e andai ad aprire. Era Bryan con delle rose rosse:<< cosa ci fai qui con queste rose?>> gli chiesi. << sono venuto a chiederti scusa e a spiegarti tutto.>> okay risposi secca, entra.
<< allora partiamo dal fatto che la ragazza di ieri sera era una qualunque, una delle puttan elle che conoscevo e che frequentavo prima di incontrarti, e che non significava niente per me quel bacio, quella serata, era tutto uno sbaglio, mi mancavi ma sono stato troppo orgoglioso, e quando ti ho mandato il messaggio, li ho capito che stavo sbagliando tutto, stavo per lasciarla lì da sola per tornare da te, perché per me sei tutto, tu mi hai salvato Aurora!>>
<<come faccio a credere a tutto quello che mi stai dicendo dopo quello che ho visto? Come lo pretendi? Io non ti credo mi dispiace Bryan. Ognuno andrà per la sua strada, se cambierà qualcosa e sarò disposta a perdonarti, forse ti perdonerò, ma ora non posso farlo,mi dispiace.>> scesero delle lacrime sul suo volto, mi abbracciò e pianse a dirotto come un bambino. Mi dispiaceva troppo quella situazione, ma non potevo farci nulla, lui rovinó tutto,ogni cosa.
Si staccò dall'abbraccio, gli accarezzai una guancia e gli asciugai una lacrima che continuava a scendere sulle guance
<<mi dispiace vederti così, ma capiscimi, se un giorno ce la farò a superare tutto e tu ci sarai ancora ad aspettarmi torneremo insieme.>> << mi dispiace Aurora, ti amo, ora vado credo si sia fatto abbastanza tardi>> mi diede un leggero bacio furtivo sulle labbra mi riabbracciò e uscí dalla porta. Sentii un vuoto dentro incolmabile, mi mancava, ma non potevo perdonarlo, non subito almeno. un oretta più tardi, trovai uno dei suoi messaggi dove diceva di voler ricominciare tutto da capo con me e di incontrarci al parco due ore più tardi . Inizialmente mi dissi di non andarci, ma era una cosa più grande di me, volevo sapere cos'altro aveva da dirmi. Presi dei jeans grigi, una felpa rosa e le vans nere. Feci una doccia e mi preparai con  calma, si fece ora di uscire e mi recai al parco. arrivata mi ritrovai sola, allora gli mandai un messaggio per vedere dov'era. Ad un tratto vidi delle piccole lucine a terra vicino ad un albero e curiosa andai li.
Vicino l'albero trovai delle candele profumate a forma di cuore, non ci misi molto a capire chi era stato a fare una cosa del genere sapevo benissimo che era stato Bryan e quindi urlai:<< Dai esci fuori, ti ho scoperto, é stata bella la sorpresa dove sei ora?!>> mi sentii avvinghiare da braccia familiari da dietro, in quel momento non sapevo bene se essere felice per quello che aveva fatto, sconvolta e distrutta per il giorno prima, non ne avevo idea. Mi voltai e lo guardai negli occhi:<< senti Bryan sono stata contenta di quello che hai fatto, ma mi ci vuole del tempo in più>>
<< lo so benissimo, ho solo fatto qualcosa di carino per ricominciare da capo e riconquistare la tua fiducia, questo é solo l'inizio>> mi disse e all'improvviso mi ritrovai le sue labbra che premevano insistentemente sulle mie, la sua lingua chiedeva accesso nella mia bocca, ci ritrovammo stesi sull'erbetta fresca del parco, mi vennero i brividi al pensiero di quello che stava accadendo. Ero confusa.

Innamorata del &quot;nemico&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora