"Stai flirtando con me, Evans?" Dissi, retrocedendo di un passo, con finta aria sorpresa.

"Non lo so, lo sto facendo?" Chiese lui innocentemente.

"Oh mio Dio!" Sentimmo urlare poi. Ci voltammo immediatamente verso la porta della cucina, e trovammo Becca. Aveva le mani sulle labbra e gli occhi spalancati. Istintivamente feci un balzo all'indietro, Andrew fece altrettanto. "Vi lascio ad urlavi contro e vi ritrovo fidanzati?" Quasi urlò. Io e Andrew spalancammo gli occhi.

"Io e lui, fidanzati?" Dissi, con voce stridula. Carter e Cher comparvero alle spalle della nostra amica, che iniziò ad avanzare verso di noi. "Neanche morto. Hai visto che naso che ha?" Disse Andrew. Mi voltai, indignata, verso di lui, con la bocca spalancata.

"Osa ripetere, brutto stronzo." Dissi, puntandogli contro una forchetta.

"Oh, andiamo, è un po' simile a quello dei porcellini, ammettilo." Andrew rispose, alzando le mani al cielo con innocenza.

"Hai mai provato il brivido di essere appeso al soffitto come una salsiccia? Posso provvedere se vuoi." Ringhiai, avanzando verso di lui.

Becca, che aveva raggiunto le mie spalle, mi rubò la forchetta dalle mani e la poggiò sul bancone. Poi, prima che potessi battere le palpebre, mi strinse tra le sue braccia. Inizialmente presa in contropiede, ricambiai solo in un secondo momento la sua stretta. Il suo solito profumo di fragole, grazie allo shampoo che usava, si intrufolò prepotentemente nelle mie narici, e mi resi conto solo allora di quanto mi fosse mancata.

Alle sue spalle, Andrew, aveva raggiunto la porta, e ammiccò nella mia direzione.

"Mi era mancato sentirti imprecare contro di lui." Disse Becca, sulla mia spalla. "Felice che niente sia cambiato."

"Sapessi io." Mormorai, rivolgendo un'occhiata truce al biondo, che se la rideva sotto i baffi.

Piano piano i ragazzi arrivarono. Scoprii che Miley, che aveva sempre i capelli di un colore diverso, quella volta aveva optato per il rosa, e li aveva tagliati in un corto caschetto che arrivava poco più sopra le spalle; Simon, invece, aveva messo su massa muscolare, per accalappiare le puledre, a sua detta, e se proprio dovevo essere sincera non era niente male. All'appello mancava solo Cristopher.

Quando sentimmo il campanello suonare, il mio cuore fece un balzo nel petto. Non potevo credere che lo avrei rivisto davvero, dopo tutto quel tempo. E se le cose non sarebbero più state come un tempo?

Cher corse ad aprire, seguita da Carter, ed io rimasi in soggiorno con gli altri. "I tuoi fratelli sono ancora delle pesti?" Simon chiese a Miley, che se ne stava seduta sul divano, con un calice di vino tra le mani.

"Pesti? Credo che Satana si sia reincarnato in ognuno di loro." Borbottò lei, già esausta. "Ieri sera mi hanno messo degli aghi nel letto, vi lascio immaginare il dolore quando sono andata a dormire."

Tutti quanti ridemmo, poi Cher e Carter tornarono in cucina, seguiti da Cristopher.

Quanto poteva cambiare una persona in due anni? Ricordavo avesse quella strana fissa nel portare sempre i capelli lunghi oltre le spalle; ora, invece, i suoi bellissimi capelli biondi si erano ridotti in dei ricci che gli incorniciavano appena il viso. Ma i suoi occhi azzurri erano ancora loro. Era solo cresciuto, era diventato un ragazzo vero e proprio.

Tutti lo salutarono animatamente, e quando i suoi occhi si soffermarono su di me, quasi mi venne voglia di piangere.

"Tu sei Cris, giusto? Mi ricordo vagamente di te." Risi, e quando lui spalancò le braccia, non me lo feci ripetere due volte e mi catapultai su di lui, che mi strinse forte.

Born to be yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora