Capitolo 34 - Le indagini

1.3K 69 5
                                    

Sto piangendo piegata in due nel furgone, mentre Owen alla guida parte con Harold accanto a se. Non li guardo nemmeno, come fanno a credere che io abbia ucciso Alan? E questi sarebbero i tuoi amici? Io voglio Aiden! "Mi hanno incastrata." Sussurro tra le lacrime singhiozzando. I due non mi degnano nemmeno di uno sguardo quando alzo la testa e mi appoggio alla parete dietro di me, ancora ammanettata, loro sembrano non sentirmi, non si girano nemmeno a guardarmi mentre piango e il mio cuore lentamente inizia a spezzarsi, tutto quello che ho passato insieme a queste persone spazzate via da un terrorista che non si arrenderà mai, ha distrutto la fiducia che loro avevano in me e sarò dietro alle sbarre. Forse anche per sempre. Grazie vocina, ho solo te e mi riempi il cuore di sconforto. Io guardo avanti, io guardo la conseguenza di quello che ti succede, io non ti do false speranze bitch!

Il furgone si ferma ma io resto con la testa appoggiata alla parete di esso con gli occhi chiusi e le lacrime che scendono senza riuscire a fermarsi. Qualcuno sale nel retro del furgone ed io sono costretta ad aprire gli occhi, mostrandomi un Harold di fronte a me. "Non piangere." Lo guardo con faccia disperata, perché l'hanno fatto? "Vieni." Mi prende le braccia e apre le manette, lo guardo sorpresa non capendo il perché lo faccia. Guardo interrogativa anche Owen che è in piedi vicino alle porte del retro del furgone che ci guarda. "Cosa?" sussurro passando lo sguardo da Harold a Owen "Non sei in arresto Sky, ma lo sarai presto se non troviamo chi sia a fare tutto questo." Owen adesso parla serio ritrovando la voce che prima aveva perso quando mi stava arrestando "Ma.." Non so cosa dire. "Abbiamo dovuto fare questa scenata per allontanarti dalla tua casa, facendo sapere alla tua famiglia il perché, in modo che sappiano la verità e in modo che non ti cerchino, Sky abbiamo 24 ore prima che l'FBI venga a cercarti a casa tua." Scatto in piedi. Faccio un respiro profondo. "Che si fa adesso?" le lacrime sono sparite e la voce è tornata come prima, più decisa che mai e a testa alta. Fagli il culo a questo terrorista. "Entriamo in quella casa." Dice Harold scendendo seguito da me, mentre guardo una piccola palazzetta di pochi piani di fronte a me.

Entriamo dentro al palazzo e dopo essere saliti in ascensore Owen clicca il pulsante del terzo piano. Usciamo dall'ascensore e seguo i due andare verso una porta e quando entriamo siamo in un loft confortevole, le pareti sono con mattoni arancioni, di fronte a me si trova un divano con davanti una televisione proprio di fianco al muro vicino alla porta da dove entriamo. Subito dopo il divano si trova un tavolo 6 sedie di legno, alla sinistra noto una cucina con un'isola, tutta la casa è arredata con i colori caldi marrone e arancione. Non è il mio stile ma è confortevole. Alla destra della stanza si trovano varie finestre e alla sinistra oltre alla cucina si trova una porta aperta che da ad un corridoio, sicuramente con il bagno e forse una stanza. Noto che di fronte alla cucina alla mia sinistra c'è una scrivania attaccata al muro con tutti gli schermi appesi e tanti computer portatili e fissi sulla scrivania. Deglutisco "Facciamo sul serio adesso, mi sono stancata di giocare pulito." dico sicura di me vedendo ancora lo spazio che mi circonda e scoprendo poi che oltre a noi sul divano e su alcuni puff di fronte ad esso ci sono seduti Amira, Annie, Lidia e Jaxon, con una persona che non ho mai visto. Corrugo la fronte guardandolo, ma chi è? "Piacere, sono Luke." Mi sorride ed io stringo la mano che mi offre dopo essere venuto di fronte a me. "Skylar." cerco di sorridere mal riuscendoci. Ci mettiamo subito a lavoro e subito conosco Luke come Luke Braddy, agente FBI specializzato nei computer ed è un Hacker professionista, fa qualsiasi cosa anche solo con un cellulare. Scopro che è un amico di Harold e a quanto ho capito ha 30 anni e forse dalle occhiate che si lanciano quei due può essere che sia anche più che solo un semplice amico, Dio mio vado a fuoco io guardando questi due.

Siamo di fronte a questi computer da cinque ore e ancora non abbiamo trovato niente.

Il piano?

Beh controllare tutte le telecamere della città comprese quelle dei cellulari, quelle di tutti i dispositivi elettronici, ATM, semafori, di tutto, hackerando i vari sistemi, il problema è che New York non è una città proprio piccola. "Credi che troveremo mai qualcosa?" chiedo sussurrando ad Harold, mentre telecamere dei posti dove potrebbe essere stato questo terrorista passano negli schermi. "Aspetta." Urlo forse un po' troppo forte a Luke. "Mi hai fatto prendere un infarto." Mi guarda abbastanza male, ma non ci faccio molto caso e vado più vicino a lui. "Qualcuno è stato a casa mia a lasciarmi il biglietto, riesci ad hackerare qualcosa di lì vicino? Spero in una risposta positiva, tutti mi guardano e io trattengo il respiro "Posso provare." Sussurra Luke, io torno a respirare e lui torna a lavorare al computer. Hai fatto perdere dieci anni di vita a tutti con quell'urlo! Ma calmati che mi metti ansia.

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon