Capitolo 26 - Firmo ed esco

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Sono le 4 del pomeriggio e gli esami sono tutti impeccabilmente perfetti, anche se la dottoressa vorrebbe tenermi lo stesso sotto osservazione per i 5 giorni che mi aveva detto, ma non starò qui nemmeno una notte. Quando escono tutti dalla stanza, tranne ovviamente il mio bodyguard che è rimasto tutto il tempo nello stesso angolo a guardarmi, io mi guardo intorno e poi mi strappo tutti i tubi e i fili attaccati a me, mostrandomi poi un Aiden con in faccia un misto tra il preoccupato e l'incazzato che viene verso di me. "Che cosa stai facendo?" chiede mentre si avvicina velocemente. "Me ne vado, non vedi." dico io saltando giù dal letto e guadagnandomi un dolore al costato e mentre mi maledico mentalmente e mi piego in due dal dolore fai piano scema, che qui si sente tutto! "Non vedi che non riesci a stare nemmeno in piedi?" Mi rialzo accusando ancora leggermente dolore, ma senza poi guardarlo o rispondere prendo i miei effetti personali dal tavolino accanto al letto. Sono ovviamente vestita per come sono arrivata, anche se a breve avrei dovuto mettermi un pigiama che non metterò mai. Lego i capelli in una crocchia disordinata.  "Devi rimanere qui." guardo Aiden che mi segue, mi fermo di colpo e mi giro a guardarlo "Sei solo il mio bodyguard, devi solo seguirmi, non dirmi cosa devo fare." dico io con freddezza, mentre lo faccio bloccare sul posto. Mi dispiace perché per me lui non è mai stato non è e non sarà mai soltanto il mio bodyguard ma lui mi ha spezzato il cuore così e per andarmene di qua devo essere fredda e distante come lo è lui. E mi dispiace un casino parlargli così, ma devo farlo perché anche lui prima mi ha detto così, siamo solo la ragazza viziata con il suo bodyguard. Sotto il suo sguardo mi rigiro verso la porta ed esco nel corridoio per cercare un'infermiera. "Scusami." dico avvicinandomi ad una di loro. Lei mi sorride, ma il sorriso si spegne appena vede che sono io e che dovrei essere nel letto con flebo e altre cose attaccate. "Cosa ci fa qui Signorina Wyatt?" chiede lei spaventata ma cercando di mantenere un tono autoritario. "Mi faccia firmare per uscire." lei mi guarda spalancando gli occhi "Che c'è?" dico spazientita anche se mi dispiace per lei "Io, mi lasci chiamare la dottoressa aspetti un attimo signorina Wyatt." dice andando verso un ufficio. Scappa!

Dopo qualche minuto esce dall'ufficio con un dottore, niente male direi. "Buonasera, lei è la Signorina Skylar Wyatt?" dice guardando dei documenti. "Io sono il Dottor Scott." ecco, sto qua ha lo stesso cognome dello psicologo di mia mamma poteva andare peggio? Spero che non sia un parente di quell'altro. "Buonasera dottore." dico stringendo la mano che lui mi porge. "L'infermiera mi ha detto che vuole uscire anticipatamente." dice lui serio ed io annuisco. "Perché vuole uscire? Nella sua cartella è consigliato un ricovero di minimo 5 giorni e non fare.." lo blocco subito "Voglio firmare per uscire e basta." La mia pazienza se n'è andata a farsi benedire. "Ne è proprio sicura? Ha due costole rotte e un trauma cranico." dice ancora una volta leggendo il foglio. "Dove si deve firmare." dico decisa, mentre lui scrutandomi mi passa una penna e il fascicolo che ha in mano indicandomi dove fare le firme e compilare il modulo per il rilascio anticipato. Ma finalmente cazzo.

"Lo sa che sta sbagliando vero?" dopo qualche minuto che compilo e firmo questi moduli il dottore mi parla. Lo guardo truce e non gli rispondo. Ma cosa vuole? Sto firmando un modulo dove mi prendo la piena responsabilità della mia salute uscita di qui.

"Buona serata Dottor Scott." dico io porgendogli la mano che quest'ultimo mi stringe e gli passo i documenti con la penna "Buona serata Signorina Wyatt." dice lui mentre io lentamente mi allontano con un dolore allucinante alle costole e lentamente mi tolgo la benda dalla testa mentre cammino per i corridoi con Aiden dietro, buttando poi la fascia nel primo cestino che trovo. Aiden è rimasto zitto per tutto il tempo, probabilmente trattenendosi dal non chiudermi dentro quella stanza di ospedale.

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Tempo fa chiesi ad Aiden se ha mai provato amore per qualcuno e sorprendentemente ci siamo ritrovati a rispondere tutti e due di no. Da un lato mi ero sentita la più felice del mondo per non so quale motivo, ma dall'altro lato avevo il timore che non avendo mai amato nessuna con cui era stato potesse provare solo apatia nei confronti di tutti quelli che lo circondavano.

Ho cercato un po' di frasi su internet su cosa sia l'amore, per rendermi l'idea di questo sentimento che ti distrugge dopo averti reso felice. Io vado a piangere, tu resta qui.

Ho trovato tante frasi sull'amore, arrivando a delle conclusioni su quello che provo invece io.

L'amore per me è un sentimento forte, più forte dell'odio, più forte di qualsiasi altro sentimento esista nel mondo e fa maledettamente paura, perché ti rende la più felice sulla faccia della terra e poi per uno stupido errore in un nano secondo riesce ad incasinarti la vita rendendola la cosa più brutta che ti sia mai successa. Questo è quello che non ho mai provato fino a poco tempo fa. Fino a quando il mio cuore non si è frantumato insieme alle mie costole in quella stanza d'ospedale. Il mio amore fa più male di una pallottola in corpo, di una lama che lacera la pelle, l'amore fa più male di qualsiasi altra cosa e ti rende maledettamente debole. L'amore è debolezza e la mia debolezza è diventata Aiden. Noi che ci siamo lasciati andare, scivolandoci tra le dita dopo esserci appena trovati. L'amore tra due persone si forma attraverso anche la fiducia e lui ha avuto la piena ragione di perderla in me. Ho perso la cosa più importante perché ho sempre messo il mio lavoro davanti a tutti e tutto e fatalità ho perso anche il mio lavoro. Che strana la vita. Ieri ero felice ed oggi no, domani? Beh domani forse. Perché c'è sempre quel sentimento così testardo, la speranza. Quella che insieme alla positività si è prosciugata in me. Non spero più in niente e non ho più avuto un pensiero positivo su qualcosa. Allora perché l'amore ti riprende a far sperare in qualcosa anche se sai che non puoi? Perché poi insieme alla speranza torna la positività, ma io, anche se ho speranza non riesco ad essere positiva.

Io e Aiden non ci calcoliamo più. Sono passati cinque giorni. Cinque fottuti giorni in cui piango nella mia camera. Lo stesso letto dove sei giorni fa sono stata la più felice del mondo adesso doveva sorbirsi la mia tristezza, quella che non sarebbe passata facilmente.

Ogni tanto ho sentito qualcuno avvicinarsi alla porta, ma nessuno l'ha mai aperta, per timore forse? Ogni tanto sentivo pure Aiden fuori di qui. Si fermava fuori dalla porta e ci si appoggiava sopra. Riconosco i suoi passi, il suo respiro. Nemmeno lui, non ha mai aperto la porta. Ha solo provato a sentire se io fossi ancora dentro.

Quella porta veniva solo aperta da me quando andavo giù a mangiare un boccone, lontano da occhi indiscreti e solo con i dipendenti che mi lanciavano occhiate furtive ma senza ovviamente fare domande. Andavo giù, Maria mi preparava qualcosa ed io dopo aver provato a masticare un boccone ritornavo in camera non mangiando più e lasciando integro il mio piatto. Ho lo stomaco chiuso e l'unica cosa che cala sono i liquidi, infatti Maria ha iniziato a farmi dei brodini, per non farmi morire senza cibo e sicuramente preoccupandosi.

Con Aiden, il motivo per cui mi sono ridotta così, ci siamo scambiati solo qualche triste sguardo. Non parlando, ma solo a guardarci e noi con gli occhi abbiamo spesso parlato.

Vorrei urlargli che sono dell'FBI, che è solamente quello il motivo e che vorrei tornare a quella notte in cui siamo stati davvero felici insieme ma purtroppo non posso. Sì che puoi. Dai Skylar!

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Where stories live. Discover now