Capitolo 48 - senza parole.

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Sono appena entrata nell'ufficio dell'FBI. Mi sono vestita con un vestitino grigio chiaro a maniche lunghe che mostra la mia pancia, delle Nike air Max nere e bianche ai piedi e una borsa nera. Non ho più motivo di nascondere la pancia a nessuno e anzi, non vedo l'ora di liberarmi del peso di potermi vestire come voglio senza nascondere niente.

Vedo intorno a me delle facce stupite, qualche domanda e qualcuno che si congratula per l'evidente gravidanza, sorrido e ringrazio, fino ad entrare finalmente nel mio ufficio e accasciarmi nella sedia esausta per aver dovuto parlare con tutte quelle persone di prima mattina. La prossima volta mi metto i tappi alle orecchie.


A metà mattinata ancora non sono uscita dal mio ufficio studiandomi alcuni dei casi che ci sono in ufficio. Sento bussare alla porta e senza guardare dò il consenso ad entrare, finendo di leggere il fascicolo che ho in mano e chiudendolo quando sento la scossa che mi emana la presenza che adesso è di fronte a me, le mie sensazioni non sbagliano e infatti quando alzo lo sguardo vedo Aiden davanti a me. "Ciao." dice lui abbastanza freddo nel tono guardandomi e sedendosi in una delle due sedie di fronte a me. "Ciao.?" non so se il mio saluto sia stato una domanda o un'affermazione, ma mi riprendo subito dopo. "Quando scoprirai il sesso?" chiede indicando con un cenno della testa la mia pancia che da seduta sembra più tonda. Sono passate due settimane da quando sono uscita dall'ospedale ed oggi è il mio primo giorno di lavoro. Al bureau mi hanno lasciata a casa per via della ferita e il fatto che sono incinta non aiutava la guarigione. Adesso mi fa male è ovvio, ma meglio di due settimane fa sicuramente. "Domani andrò a fare la morfologica." sussurro appena. Domani scoprirò se aspetterò un maschio o una femmina. Lui annuisce continuando a squadrarmi. "Voglio venire." dice sicuro di se. Annuisco, non mi aspettavo niente del genere. "è pur sempre mio figlio o mia figlia." dice finendo la sua frase e ferendomi nel profondo, so che era una frase rivolta al fatto che non stiamo più insieme e mai lo saremo. Annuisco in silenzio, ma mi riprendo dopo qualche minuto "Domani mattina ci vediamo alle 10 davanti all'ospedale." Si alza ed io lo seguo alzandomi di rimando. "Non tardare oppure entrerò da sola." Annuisce con lo sguardo un po' meno rigido e poi dopo avermi lanciato un'ultima occhiata se ne va. Mi ha esplicitamente detto che lo fa solo perché gli è scappato il seme, forse saremmo dovuti stare più attenti, saremmo dovuti stare più attenti senza forse.

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Esco da casa e prendendo l'auto mi dirigo lentamente in ospedale. Sono abbastanza in anticipo, insomma mancano dieci minuti alle 10, ma non vedo l'ora di scoprire il sesso del bambino, non so nemmeno io se vorrei un piccolo Aiden o una piccola me, l'importante è che stia bene e spero che Aiden rispetti la parola. Rimango fuori dall'ospedale ad aspettare Aiden. Si fanno le dieci ma non lo vedo, un senso di angoscia mi pervade il corpo, inizio a chiamarlo ininterrottamente mentre mi dirigo verso il reparto dove devo fare la morfologica. Non ci posso credere, ed io che ci speravo ancora.

Esco dall'ospedale da sola. Il bambino è un piccolo Aiden e il grande Aiden non si è nemmeno degnato di rispondere o presentarsi, così a passo svelto mi dirigo verso la mia auto. Ho scritto una lettera ad Aiden ed ho chiesto alla dottoressa se mi stampava una copia in più dell'ecografia, è pur sempre il padre, mi ripeto. Sei troppo buona, dovresti prendere esempio da me!

Guido fino alla centrale dell'FBI e dopo aver parcheggiato scendo dall'auto e supero i controlli salutando i vari agenti che mi si presentano davanti. Non ho detto a nessuno dell'ecografia, nonostante Aiden non si sia presentato voglio che sia il secondo a sapere se sia maschio o femmina.

Vado nel suo ufficio ma lo trovo vuoto. Non è qui, mi chiedo dove sia andato per sparire così. So che sicuramente è andato in missione, ma perché non dirmelo? Perché dirmi che sarebbe venuto e poi non poter dire di no al lavoro? Appoggio la busta sopra alla sua scrivania e mi dirigo nella mia scrivania, manca un'ora e mezza all'una posso lavorare nel frattempo.

Mi dirigo prima di andare a pranzo nell'ufficio di Aiden, lui ancora non è tornato e la busta è sparita dalla scrivania, che sia passato e non sia venuto a salutarmi? Abbasso lo sguardo e noto la busta strappata a metà e buttata nel cestino. Il mondo mi crolla addosso, non è da Aiden, non è da lui questo, non lo avrebbe mai fatto. Solo ieri mi ha detto che è pur sempre suo figlio. Qui qualcosa mi puzza, non è stato lui.

Mi avvicino al cestino e prendo le due parti della busta. La lettera è divisa in due ma l'ecografia si è salvata. Come ha potuto fare una cosa del genere? Mi alzo in preda alla rabbia e allo sconforto e faccio per uscire, ma incombe Natasha alla porta dell'ufficio. La guardo in cagnesco e ancora con la lettera in mano le chiedo "Sei stata tu, vero?" Lei ride perfida "Sì." mi guarda con uno sguardo di sfida. "Non c'è bisogno di fargli vedere una stupida ecografia, lui ha scopato me." Il suo tono è un tono di ovvietà, il mio cuore perde un battito. Davvero Aiden ha fatto una cosa del genere? Sono sola, sono incinta, sono innamorata dell'uomo sbagliato e non ho più nemmeno guardato nessun uomo ed ora scopro che lui è andato a letto con Natasha, se l'è fatta perfino con una collega? Mi fa proprio schifo, anche se una vita so che se la deve rifare, ma non accetterò mai una cosa del genere e la gelosia prende il sopravvento. Tiro uno schiaffo a Natasha e il rumore riecheggia per l'ufficio, lei si tocca la parte colpita guardandomi stupita, mentre la supero e mi dirigo all'esterno dell'edificio. Sono rimasta senza parole.

Esco dagli uffici a passo svelto ancora con la busta in mano e incontro Aiden. "Scusami." mi dice affranto quando mi vede. "Scusami? Nemmeno un messaggio per dirmi che non ci saresti stato." litighiamo e alziamo la voce. "è vero che sei andato a letto con lei? MI FAI PROPRIO SCHIFO!" urlo in preda alla rabbia e gli spiaccico i due pezzi di busta al petto andandomene via come una furia e lasciandolo lì.

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Where stories live. Discover now