||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||

Capitolo 49 - senza avere interruzioni.

Aiden's Pov

Se n'è andata lasciandomi in mano una busta strappata. L'ho fatta incazzare perché non l'ho avvisata, ma mi hanno avvisato tardi della missione e non ho potuto fare altro perché preso alla sprovvista. Dovevi solo dire ai deficienti di no! D'altronde è tuo figlio, che uomo di merda! Grazie vocina tu si che sei d'aiuto. Faccio solo il mio dovere. Se n'è andata con la delusione negli occhi e quella frase che non capisco 'sei andato a letto con lei?' la sua domanda mi riecheggia nelle orecchie. Con lei chi? Da quando lei è tornata dalla presunta morte e da quando mi sono innamorato di Skylar non sono andato a letto con nessun'altra. Faccio il duro ma toccare un'altra donna non voglio nemmeno pensarci.

Prendo l'interno della busta e vedo l'ecografia, sarà un maschietto, avrei dovuto e avrei voluto essere li quando l'ha scoperto. Avrei dovuto condividere quella gioia con lei e invece non c'ero nonostante le avessi detto il giorno prima che ci sarei stato. Dico solo che è stata una tua iniziativa dirle che ci saresti stato.

Vado nel mio ufficio e prendo la lettera con la sua scrittura. Cerco di mettere insieme i due pezzi incollandoli con lo scotch e poi leggo.

'Hey Aiden... sai, lo so che tu non mi vuoi parlare, ma sono sicura che se l'amore che provi verso di me è vero noi torneremo insieme. Oggi non c'eri a scoprire il sesso del nostro bambino, strano dire nostro, abbiamo creato un qualcosa che ci appartiene a tutti e due e sono sicura che oggi avrai avuto un contrattempo, mi piace pensare che sia stato questo. Appena ho saputo che aspettavo un bambino avevo l'umore a pezzi, altalenavo la felicità alla tristezza, insomma con l'enorme bugia che ho detto a te e alla mia famiglia me lo sono anche meritato, ma rimanere senza niente e nessuno è stato straziante. Ho dormito per tre giorni in hotel, se piangere a dirotto significa dormire, poi Owen mi ha dato di nuovo il lavoro da agente nel famoso bar da Stephen... già, quel giorno che ci siamo visti. Sarei voluta correre tra le tue braccia, se avessi avuto te avrei lasciato l'FBI ma non avevo te e quindi mi sono accontentata. Quando ho scoperto la gravidanza la felicità era dovuta solo al fatto che avevo un qualcosa di nostro dentro, so che non è facile perdonare e sono sicura che a questo punto non lo farai mai, ma so che ci sarà sempre qualcuno che testimonierà per sempre l'amore che abbiamo provato, ci sarà nostro figlio che testimonierà il noi. Io ti amo e non smetterò mai di farlo, anche se non vorrai parlarmi, anche se non verrai a trovare il tuo bambino e anche se non mi guarderai più come prima. Non riesco a leggerti gli occhi Aiden, non ho mai saputo leggerteli quando sei sempre stato impassibile, ma ho paura che l'amore che ci vedevo svanirà nel nulla, quei due pozzi neri che mi fanno tremare le gambe ogni volta che li guardo mi hanno donato amore, ma essi stessi tante volte mi esprimono solo freddezza verso di me. Non ti ho scritto questo per farti tornare da me, anche perché so che non lo farai, ma voglio per una volta farti sapere quello che provo senza avere interruzioni. Ciao Aiden...'

Respiro lentamente e un senso di vuoto e tristezza mi assale. L'amore che prova lei dice che non svanirà, l'amore che provo io non svanirà nemmeno e se lei non è sicura che torneremo insieme io invece ne sono sicuro, diamo tempo al tempo. Il tempo prima o poi scade.

Skylar's Pov

Sono passati due giorni. Non ho più visto Aiden e non mi va nemmeno di vederlo, ogni volta che lo vedrò immaginerò lui a letto con Natasha e vi assicuro che la scena dove io incinta sgozzo lei non è piacevole.

Mi riprendo da questo stato di angoscia perenne e mi alzo dal letto facendomi una doccia, devo andare a lavoro prima che il Bureau mi abbandoni come hanno fatto tutti nella vita.

Indosso un pantalone della tuta grigio, una maglia larga nera e una felpa con il cappuccio e la cerniera nera anch'essa. Ai piedi metto delle Adidas Superstar bianche e nere e sono pronta ad andare in ufficio, lo so non è un abbigliamento formale ma non ne ho voglia e poi non siamo alla CIA che indossano sempre Tailleur.

Parcheggio l'auto nel solito posto ed entro all'FBI. Solito rito di sicurezza e fermata al bar come al solito per un caffè. Ed è pure strano che il bebè non te lo faccia rimettere il caffè.

Mi concentro tutta la mattina sul lavoro senza guardare e senza interessarmi su dove sia Aiden oggi. Credo che fortunatamente non sia in ufficio, almeno non dovrò vederlo, ma spero non sia con lei. Gelosa? Tantissimo, non ho mai smesso di esserlo.

Vado nell'ufficio generale dove Barber lavora al computer e mi siedo sulla sua scrivania. "Come stai?" chiede forse vedendo la mia faccia. "Sono stata meglio." dico dicendo la verità. "Cosa posso fare per farti tornare il sorriso?" Barber è un buon amico e sono felice di averlo trovato. Lo so lo so, lo chiamo per cognome, ma non si è mai lamentato. Fa un paio di battute squallide e anche se non fanno ridere inizio a ridere per le sue smorfie e per la sua risata contagiosa.

"Qual'è il colmo per una hostess?" Barber continua con queste battute ed io non so come farlo smettere. "Capire tutto al volo." inizia a ridere e lo seguo a ruota, non per la battuta che era meglio non pronunciasse, ma per la sua risata. "Barber lo sai che non fanno ridere vero?" dico ancora tra le risate toccandomi la pancia. "Almeno però ti ho fatto ridere." dice lui deciso. Lo guardo sorridendo sinceramente "Grazie, sei un vero amico." dico toccandogli la spalla con fare amichevole. Se oggi non ci fosse stato lui avrei come minimo tenuto il muso per tutto il giorno.

Stiamo ancora ridendo e con la coda dell'occhio vedo poco più distante Aiden rivolgerci uno sguardo omicida. Smetto però di ridere quando vedo dietro di lui Natasha, poi distolgo lo sguardo andando nel mio ufficio.

"Lo sai vero che non sarei mai venuto a letto con te! Perché le hai detto una bugia?" Aiden si incazza, lo so che non avrei dovuto ma passando di qua mi sono fermata ad ascoltare la loro conversazione.