Capitolo 8 - Secondo me gli piaci

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Non so perché io gli abbia fatto questa domanda, non so perché abbia esternato quello che volevo sapere e quello che sento e sono rimasta scottata. Non so perché ma nel tragitto a piedi tra la macchina e la discoteca ripenso alla domanda che ho fatto ad Aiden, mi porta fastidio e mi sale un senso di tristezza. Non ha risposto e questo significa solo che non gli sono mancata. Ma che domande sono? Io sono solamente il suo lavoro, la ragazza figlia di papà che lui deve proteggere. Ma dopo il bacio ricambiato, dopo la sua gelosia, anche se non esplicita, in camera sua, forse un minimo ho sperato di essergli mancata. Anche se so, in cuor mio, che non posso affezionarmi a lui, non posso farmelo mancare quando non c'è, anche se lo ammetto, mi è mancato un sacco quando io non c'ero. Siamo tutti e due con dei lavori dove non possiamo affezionarci alle persone, infatti provo a scacciare via la malinconia che mi sta assalendo, mentre tra le tante teste in fila, fuori dal locale, scorgo quella di Elijah abbracciato alla sua fidanzata, mentre ci attendono alla destra dell'entrata. "Elijah!" urlo catapultandomi addosso a lui dopo essersi staccato dalla sua ragazza. "Piccola mia." mi sussurra lui all'orecchio abbracciandomi forte. Restiamo così per tanti minuti e dopodiché ci stacchiamo "Piacere Sky." Dico rivolta alla brunetta di nome Penny davanti a me, le sorrido, mentre lei mi stringe la mano e ricambia il mio sorriso. "Piacere mio Penny." Ha una voce dolce, almeno sembra. 

Entriamo dentro la discoteca riuscendo a passare la fila grazie alle nostre conoscenze. Amo venire qui e staccare la spina e devo dire che la musica che fanno è bella, quella che ballavamo anche a danza. La mia mente torna a Layla, ma scaccio via il pensiero per non stare male.

Guardo mio fratello in tutta la sua bellezza. Adesso ha il sorriso e non mostra tutto il dolore che ha provato nella vita. Devo dire che Elijah si era dato la colpa della mia morte, perché infine lui si era messo nella traiettoria dove dovevo esserci comunque io, anche se gli ho detto che la colpa non è sua lui un po' se ne da lo stesso, ancora, nonostante io sia viva e vegeta. E mi dispiace un casino, non doveva andare così, non doveva essere lui lì, non doveva prendersi la colpa, solo perché si era messo in mezzo al mio piano per uscire di scena. Ho fatto del male a mio fratello, non volendo, ma gli ho fatto tanto male. Ha perso la sua fidanzata davanti ai suoi occhi e aveva perso sua sorella nello stesso modo, mi sento una merda e, per non starci male adesso inizio a bere. Bevi bevi, così ribaciamo Aiden. 

La serata passa così. Qualche bicchierino, non però da sbronza, ancora fortunatamente ragiono e, mentre mio fratello Elijah sta seduto con Aiden al suo fianco, perché mio fratello è come me e quindi non lo fa stare in piedi solo perché sta lavorando, io e Penny, la moretta spogliarellista, che è bellissima alta più o meno quanto me, dolce nel carattere e veramente potrebbe essere un'amica della mia stessa età, balliamo in pista, muovendo le anche e facendo qualche coreografia della scuola di danza, dove andavo io, ma dove adesso va lei, ovviamente stando attente a non far vedere le nostre parti intime, diciamo che le modifichiamo un po'. Ci guadagniamo occhiate maliziose da alcuni presenti, ubriachi più che altro, ma continuiamo a ballare sotto gli occhi attenti di Elijah e Aiden che sono pronti a scattare, al solo avvicinamento di qualcuno. Mi sembra di avere due Pitbull alle calcagna. E mi piace.

"Credo che tu piaccia al tuo bodyguard!" Penny ha lo sguardo sognante, mentre si avvicina a me urlandomi queste parole alle orecchie per farsi sentire sopra alla musica sparata a palla. "Naahh.. Non credo." dico io ridendo, ma girandomi per un secondo a guardare Aiden che mi sta fissando, incrociando il suo sguardo per qualche secondo ma tornando a guardare Penny "Sta solo facendo il suo lavoro." dico solamente, mentre il mio cuore si sente vuoto. In testa mi ripeto di non fare la stupida e di ritornare sulla retta via. "Ma si vede!" Mi dice lei. Io scuoto la testa per non provare a sperare in qualcosa e poi restarci male. "Sei solo un po' ubriaca." Dico io ridendo, lei scoppia a ridere e ballando mi fa segno di no con la testa. "Sono ubriaca, non cieca!" Sto zitta per non continuare la conversazione, ma una parte di me spera di piacergli anche solo un terzo di quanto lui piace a me.

||I'M AN FBI AGENT, BUT I HAVE A BODYGUARD 2 ||Where stories live. Discover now