RECENSIONE: Varaldien

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(Recensione inerente all'intera storia con presenza di spoiler)

Varaldien di Laradamore la storia di un mondo fantastico permeato dalla magia, nelquale valorosi guerrieri cercano di sopravvivere alle prove che si trovano ad affrontare, facendo avverare il destino scritto dalle tre divinità superiori. 


Trama

La trovo abbastanza convincente e ben strutturata. Man mano che leggevo mi sono trovata sempre più coinvolta nella storia e alcuni dubbi hanno iniziato a crearsi. Pensavo sarebbero stati chiariti ma, una volta terminata la lettura, mi sono accorta che il racconto era tutt'altro che completato. Anzi è ancora agli arbori e la strada si prospetta molto lunga e ricca di colpi di scena.

In particolare, consiglio alla scrittrice di spiegare meglio il background della storia: tutto ciò che precede il primo capitolo. Mi riferisco al fatto che non ci viene mostrata la situazione prima dell'impresa che porterà Kalahm a possedere gli Evocatori. 

Nella profezia del Prologo, le parole della dea Gaia accennano a una situazione "catastrofica":

'L'umanità ha sofferto abbastanza e gli dèi sono infine pronti a elargire il perdono.'

Di quali sofferenze si parla? Un nemico straniero, un'epidemia, un sovrano malvagio o qualcosa causato dalle divinità stesse dato che poi aggiunge che sono pronte a perdonare; forse un affronto fattogli in precedenza?

Quindi nei futuri capitoli, magari quando i protagonisti arriveranno finalmente a casa, bisognerebbe chiarire il passato e il contesto in cui ha inizio la storia, così da chiarire le idee al lettore. 

Oltre al passato, mi sono nati dubbi anche riguardo al reale scopo che ha il prescelto. 

Dal Capitolo 2: 

'«Sono qui per condurre i due Evocatori della dea Gaia nel regno in cui vivo, a nord di queste distese di sabbia. Il re Adrien è onorato di accogliervi nel suo castello e vi omaggia del tempio costruito in vostro onore da dove, si augura molto presto, svolgerete il vostro sacro compito.»'

Sembra quasi che lui sia una specie di 'fattorino' che deve trasportare gli Evocatori da un posto all'altro. Mi sono convinta di questo perché, poi, si scopre che è il fratello di Kalahm a dover dare inizio a una nuova progenie e non lui. 

Sono comunque fiduciosa che gli dèi abbiano altro in serbo per il Prescelto, che l'autrice ci svelerà più avanti.

Altro dubbio (amletico) riguarda il compito che hanno gli Evocatori. Non credo di averli inquadrati perfettamente. Mi sembra d'aver capito che siano creature plasmate dalle divinità ma che non "comunicano" direttamente con esse (vedi il fatto che quelli di Gaia non sapevano dell'arrivo del Prescelto); ad ogni modo potrebbe esserci delle differenze tra le abilità degli Evocatori dei diversi dèi. Infatti gli Indovini, in un certo senso, possono ascoltare le profezie direttamente dalle "bocche" degli dèi e sono incaricati di riferirli agli umani, capacità che gli altri Evocatori non sembrano possedere. Invece, per quanto riguarda la funzione di quest'ultimi, il panorama non mi è del tutto chiaro. 

In particolare mi domando quale fosse la funzione di quelli di Gaia prima dell'arrivo di Kalahm.

Dal Capitolo 3: 

Kyal rivela questo '«Sin dalla prima alba del mondo, Gaia volle che i suoi figli fossero la guida di luce per tutte le creature che l'avrebbero popolato e, per l'alto compito, chiese loro di condurre un'esistenza umile e lontana dagli esseri che proteggevano, così da non rischiare di perdere nel tempo la loro perfezione a contatto con le loro debolezze. Oggi, uno di questi deboli mortali profana il tempo della dea madre e si proclama come suo Prescelto, pretendendo dai suoi figli di divenire strumento dell'ambizione umana, un atto di blasfemia imperdonabile che deve essere punito!»'

La Divina GrammaticaWhere stories live. Discover now