RECENSIONE: Lost

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*prepara un palchetto e schiarisce la voce provando il microfono*

«Prova... prova! Uno, due, tre, prova... Okay dovrebbe funzionare, voi mi sentite?»

*si accorge che nessuno lo sta ascoltando e tira dei sassi in testa ai suoi amici recensori*

«Oh, molto bene... adesso ho la vostra attenzione!»

*sorride compiaciuto e si rivolge a Zaynhugs srotolando la lunga pergamena da leggere*

Lost è una storia che presenta diversi protagonisti, tutti adolescenti. Il primo capitolo si apre con Paula, una ragazza amante della poesia e del pianoforte, che torna a casa dopo aver fatto una lezione del suo strumento preferito. Lei si sente diversa dalle sue coetanee e l'unica amica che pensa possa capirla è Sibilla, sua compagna di classe, che incontra a scuola la mattina successiva.

Improvvisamente Paula, mentre sta abbracciata a Manuel (personaggio sbucato fuori dal nulla), si perde a guardare Leon, un ragazzo enigmatico che non esprime mai quello che ha dentro.

Nel pomeriggio Paula decide di andare a fare una passeggiata nel parco nonostante fuori nevichi fino all'inverosimile (potevi startene a casa, figlia mia) e, dopo essersi seduta su una panchina, spunta il suo amato Leon che ha avuto la stessa pensata della furbissima Paula. Si siede accanto a lei, accendendosi una sigaretta, e qui inizia un dialogo tra i due veramente toccante e ricco di pathos.

«Sei sempre così silenziosa?»

«Non ho niente da dire»

«O magari non vuoi».

Fine.

Passando al secondo capitolo il soggetto cambia e adesso la protagonista è Sibilla, l'amica di Paula, che sorseggia una cioccolata calda nel locale dove lavora un certo Nick, che a quanto pare è da sempre innamorato di Paula. Sibilla in questa scena si ricorda di Jaira, una ragazza che è morta non si sa come e che è sempre stata molto più che una sorella per lei.

Come nel precedente capitolo, la ragazza esce dal locale e, camminando per le strade di Palm Springs, decide di sedersi su una panchina per fumare una sigaretta, finché non le si avvicina un ragazzo sconosciuto. Il possibile stalker le chiede di offrirgli una sigaretta; fin qui non ci troverei nulla di male senonché, senza nemmeno essersi ancora presentati, lui la invita a seguirlo in un locale per sdebitarsi della sigaretta che lei gli ha offerto. (Sibilla cara, ma tu sei tutta scema se accetti davvero l'invito di un probabile maniaco e lo segui come se niente fosse!). Finalmente il tipo si presenta e scopriamo che almeno lo stalker ha un nome: si chiama Seth.

La scena subito dopo si sposta già dentro il locale, neanche fossero Goku con il teletrasporto. Lui le dice che le avrebbe presentato i suoi amici ma ciò non avviene, visto che inizia a dialogare con loro, senza nemmeno accennare nulla della tipa raccattata alla famosa panchina dove tutte le sigarette sono concesse. Seth segue Cassie, la sua amica in lacrime per una relazione finita da poche ore con l'ormai ex ragazzo Armin abbandonando la povera Sibilla al suo destino, ma le si avvicina Jimmy, il fratello di Cassie che dà alla sorella della "strana forte". (No tesoro, tutta sta situazione è strana forte!). Sibilla capendo forse di aver fatto una cavolata a seguire uno sconosciuto, decide finalmente di andarsene per tornare a casa sua, mentre Seth la guarda deluso (non si capisce bene per quale motivo, visto che neanche l'ha considerata di striscio).

Il terzo capitolo si apre senza un soggetto e solo successivamente si riesce a capire che a leggere un libro nella sua stanza è Sibilla. La ragazza sembra disgustata dal fatto che suo fratello Marcus stia pomiciando con una certa Leslie nella camera accanto.

Da questo momento in poi, non sono più riuscita a capire quasi nulla.

Sibilla continua a porre, nella sua testa, delle domande a Leon. Non si capisce se Leon abbia qualcosa a che fare con Leslie, che lei definisce una troia, o se magari la stessa Sibilla era innamorata di Leon.

Improvvisamente cambia il soggetto, senza essere specificato, e inizia un dialogo tra Leon e sua madre. Il ragazzo, tormentato da qualcosa, decide di uscire fuori casa (ma allora volete proprio ammalarvi voi tutti), e si mette a fumare nuovamente una sigaretta mentre si ritrova davanti Leslie che aveva finito di pomiciare con Marcus, e sempre con dialoghi emozionanti chiede a Leon come stia, ma lui ovviamente è distrutto perché la ragazza gli ha spezzato il cuore. Alla fine del capitolo Leon si siede in una panchina (aridaje con sta panchina, esistono tanti altri tipi di sedute diverse) e pensa a Paula e alla conversazione entusiasmante avuta nel capitolo uno.

Il quarto capitolo si apre con Cole, un nuovo personaggio, che a causa del suo problema di balbuzie si sente isolato dal resto della classe. Devo ammettere che mi ha toccato molto la scena in cui esce dalla classe e si appoggia all'albero perché si sentiva soffocare da tutta la pressione di questo suo problema. Nella mia famiglia la balbuzie è un problema molto presente, quindi so bene che non deve essere facile per Cole integrarsi, anche perché i ragazzini, la maggior parte delle volte, sanno essere molto cattivi. Alla fine del capitolo viene presentato Arthur, il suo migliore amico, che l'ha sempre difeso da tutti gli insulti ricevuti negli anni.

Nel quinto, e ultimo, capitolo che ho letto, il soggetto sparisce nuovamente e solo in seguito si scoprirà che è Arthur, il migliore amico di Cole. Anche qui Arthur incontra una ragazza stalker misteriosa che, senza presentarsi, gli chiede di andare al bar a prendersi un caffè. Lui ovviamente accetta, visto che i personaggi di questa storia non hanno proprio senso del pericolo e, mentre sono al bar, inizia a pensare ad Aaron che a quanto pare è un ragazzo che lui stesso ha ucciso. Lui però fa finta di niente e si gode il tanto meritato caffè insieme alla povera tipa ignara di aver chiesto gli appunti a un killer.

Questa storia a mio avviso presenta molte problematiche, non tanto per quanto riguarda la grammatica, ma proprio per il contenuto e il modo di descrivere le scene. Spesso dimentichi di mettere il soggetto all'inizio del capitolo, ed essendo una storia ricca di personaggi, rischi di confondere il lettore.

Ho notato che le scene sembrano sempre ripetersi, utilizzando però personaggi diversi. In quasi ogni capitolo che ho letto c'è sempre una panchina su cui si siedono il ragazzo e la ragazza, e una sigaretta che uno dei due inevitabilmente fuma.

Le descrizioni dei vari personaggi sono quasi nulle. Sono presenti pochi dialoghi e quelli che ci sono li ho trovati piatti e poco coinvolgenti. I dialoghi in una storia sono molto importanti perché aiutano a immedesimarci meglio nei vari personaggi.

Ho notato anche una somiglianza tra i personaggi che appaiono nella prima parte della storia e quelli della seconda.

Paula l'ho trovata molto simile a Cole, entrambi infatti sono due ragazzi che si sentono diversi da tutta la massa e che spesso sono stati bullizzati perché non si omologano agli altri.

Sibilla invece l'ho trovata simile ad Arthur. Tutti e due sono gli unici migliori amici di Paula e Cole, ed entrambi pensano rispettivamente a una ragazza e a un ragazzo morto.

Mi dispiace se ti sto sembrando troppo cattiva e critica, ma il senso di questo servizio è proprio quello di mettere lo scrittore dinanzi tutte le possibili problematiche della propria storia. Hai ancora molto da migliorare, ma non è nulla di irrisolvibile anche perché due punti a tuo favore possono essere sicuramente la grammatica e la punteggiatura, in quanto ho riscontrato pochi errori che ti ho segnalato già, passo passo, nella storia.

Ti consiglio di rivedere bene tutta la trama e di descrivere al meglio i personaggi, cercando anche di migliorare il contenuto dei dialoghi.

Per tutti questi motivi, sopra citati, mi sento di mandare questa storia dritta al Primo Cerchio dell'Inferno, meglio conosciuto come limbo. La trama fino a ora mi sembra abbastanza scontata e carente di tanti piccoli dettagli che se aggiunti, le farebbero guadagnare tantissimi punti in più.

Non voglio assolutamente abbatterti con questa mia recensione, ma anzi voglio solo darti lo stimolo per continuare a scrivere e a migliorarti sempre di più!

Buona fortuna!

VIRGILIO

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