Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la grammatica era smarrita.
Ahi, non ci fu cosa più oscura, di congiuntivi saltati, e virgole, e punti che al sol pensier si rinnova la paura.
Tant’è amara che poco è più morte;
Se tremendo io so' a scrivere, ancor meglio accettare la mia sorte.
Ma per trattar del ben che la grammatica vien!
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte (O malasorte?)
Io non so ben ridir quanto talun storie mi feceo morir,
Tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle oscura degli sgrammaticati
che m’avea di paura il cor compunto,
guardai in alto, e vidi ALLORQUANDO storie vestite già de’ TUTTO PUNTO, senza virgole,
inventiva
e intelletto.
(Se devi scriver così allora addio, mi butto giù dal tetto).*la protagonista assoluta fa una DAB con tanto di occhiali da sole calati sugli occhi e poi si dilegua lentamente, lasciando spazio ai recensori infernali*
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La Divina Grammatica
Random(Liberamente ispirato a "La divina commedia", servizio di recensioni, info nel primo capitolo). Se una schietta recensione voi bramate, che cosa aspettate, su entrate! Lodi e gaudi (premi e pubblicità) potreste avere, se la vostra storia avrà la cap...