Prologo.

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[ sei anni ]

Camille dormiva serenamente sul suo letto a due piazze, avvolta dal suo piumone rosa con le stampe a cuoricino, quando venne svegliata dal fratello, Travis, e dal suo amichetto.
Erano appena tornati da fare sport, come ogni martedì.
La bimba si alzò dal letto, infilò le sue pantofole a forma di cane e li raggiunse al piano di sotto.
"Ciao Cami!" La salutò allegramente Travis. "Vuoi fare merenda con noi?" Le chiese.
Camille annuì freneticamente. Si arrampicò sullo sgabello e si sedette assieme a loro due attorno al tavolo.
Travis, da fratello gentile e premuroso quale era, preparò una festa di pane con cioccolato anche per la sorellina e glielo porse.
Camille la afferrò affamata. Era pronta a darne un morso quando Rider, il migliore amico di Travis, le sfrecciò accanto e le rubò la merenda.
Rider salì sopra al divano e si mangiò la merenda con parecchia enfasi, sotto agli occhi della bambina che lo guardava indispettita.
"Ah ah ah!" Canticchiò Rider.
In un momento di distrazione, Camille riuscì ad afferrare Rider, tirandolo giù. Si avventò sul suo viso e lo morse con forza sul naso.
"Ah ah ah!" Ripetè la bambina.

[ otto anni ]

Era un pomeriggio tranquillo per Camille. Seduta nel divano bianco del soggiorno di casa sua faceva i compiti che le avevano assegnato da scuola.
A Camille piaceva molto studiare e leggere. Soprattutto i libri di favole che la mamma le regalava.
Nel cortile, Travis e Rider giocavano e strillavano e lei faceva fatica a concentrarsi.
La sua attenzione venne catturata dai giocattoli del fratello che aveva lasciato poco distanti da lei.
Dei modellini di supereroi che aveva ricevuto per Natale.
A Camille piaceva tantissimo giocarci anche se Travis non glielo permetteva. Per lei il fatto che li avesse lasciati incustoditi era un'occasione unica.
Silenziosa gattonò dall'altra parte del divano e li afferrò.
Insieme alle sue Barbie inventava delle storie belle tanto quanto quello che amava leggere.
Venne però colta in flagrante da Rider che la stava spiando da qualche minuto con l'intenzione di farla spaventare.
Camille lasciò immediatamente i giocattoli del fratello, ma fu comunque tardi.
"Trav! Camomilla ha fatto sposare la sua Barbie con il tuo Spider-Man!" Gridò, correndo da Travis.
"Non è vero!" Strillò la bambina, seguendolo arrabbiata.
Rider rideva.
Scappò dall'amico, che stava giocando con una scatolina blu in un angolino.
"Abbiamo fatto un regalo per te." Disse Rider alla bambina.
Camille, ingenuamente ci credette.
"Vuoi vederlo?" Le chiese, raccogliendo la scatolina blu.
Lei annuì, tornata allegra.
Rider le avvicinò la scatolina alla faccia, ma quando spalancò il coperchio dentro c'era una spaventosa cavalletta verde.
Malefico gliela lanciò sopra, facendola piangere dal terrore.

[ undici anni ]

Camille cresceva in fretta e con lei anche le proprie emozioni.
Frequentava il primo anno delle scuole medie.
Ogni mattina, durante l'intervallo si scambiava la merenda con un bambino di nome Mason.
Nessuno sapeva che a lei piaceva quel bambino.
Non poteva dirlo ad alta volte perché Travis le aveva detto di stargli lontano.
Una volta quel bambino, che stava in classe con Travis, per una incomprensione durante l'ora di sport, gli aveva lanciato una pietra in testa procurandogli una brutta ferita.
Da quel giorno smisero di andare d'accordo. Non si potevano neanche vedere che immediatamente cominciavano a bisticciare.
Camille si sentiva molto triste per quel motivo, infatti quando era sola per sentirsi meno triste lo scriveva nel suo diario segreto.
"Camomilla!" Gridò Rider, spalancando la porta della sua stanza.
Camille chiuse di scatto il suo diario, cercando disperatamente di nasconderlo.
"Cosa stavi facendo?" Le domandò lui confuso.
"Niente!" Rispose lei a tono.
Rider piombò sul suo letto e con un movimento rapido le rubò il diario.
"Lascialo!" Strillò Camille. "È mio!"
"Vediamo qui che c'è scritto!" Rise lui.
"Oh, guarda! C'è un cuore con scritto c + m! M di Mason?" Gridò, in modo che anche Travis potesse sentire.
"No!" Scosse la testa lei.
"A te non può piacere uno come quello!" Le disse.
Camille fece un'espressione contrariata.
"Se... se non vuoi che Travis si arrabbi con te!"
Camille Incrociò le braccia e furiosa se ne tornò nella sua stanza.

[tredici anni]

Le scuole medie erano passate in fretta per Camille. Aveva superato quegli anni nel migliore dei modi.
I suoi voti erano eccellenti in tutte le materie. I suoi genitori erano davvero orgogliosi dei risultati ottenuti.
Grazie al suo duro lavoro era riuscita a vincere una borsa di studio per una scuola molto importante dell'Inghilterra.
Sarebbe stata la sua prima esperienza da sola, fuori da casa.
"Che bello che te ne andrai Camomilla, almeno non ti avremo più tra i piedi!" Le disse Rider.
Lui era già uscito dalle scuole medie. Frequentava il primo anno di liceo.
Era diventato ancora più insopportabile di prima, secondo il punto di vista di Camille.
"Sono felice anche io di non vederti più!" Gli fece la linguaccia.
Quelle furono le ultime parole che si dissero prima che Camille lasciasse la sua casa, la sua città.

The boy who stole my heart Where stories live. Discover now