La musica riecheggia sempre più forte e quasi tutti sono intenti a ballare, lasciandosi travolgere dalle note assordanti, mentre i miei occhi saettano incessantemente in tutte le direzioni, ma di lui non c'è traccia. In realtà nessuno della sua comitiva ha fatto capolino di fronte i miei occhi e questo da una parte mi solleva.

<< Smettila di far andare gli occhi come una trottola>> sbotta Paul intento anche a lui a lasciarsi andare, picchiettando il piede a ritmo di musica.
Sto per mandarlo a quel paese quando intravedo dei capelli biondi che conosco fin troppo bene.

Clark si fa spazio sgomitando tra la folla con la sua camminata altezzosa e io vorrei solo sottrarmi e scappare mente un sorriso impertinente sboccia sulle sue labbra non appena nota la mia figura.
Si fa sempre più vicino a noi, Paul percepisce il mio disagio perché mi pone una mano dietro la schiena accarezzandola leggermente, ma i miei occhi sono bloccati ad osservare il ragazzo che tanto speravo di non incontrare.
Ma ovviamente, la fortuna è sempre dalla mia parte.

<< Giulia...che sorpresa vederti qui>> prorompe Clark a voce alta per sovrastare il trambusto in cui siamo immersi e dando vita ad un sorriso malizioso.
<< Già >> sbuffo sperando di troncare sul nascere un'eventuale conversazione.
<< Che ci fate qui? Non posso permettere che la mia ex ragazza stia ai piani bassi venite con me al piano di sopra. Allontaniamoci da questa marmaglia>>
Afferma lanciando uno sguardo fugace alla folla che ci sta attorno e dal suo tono di voce  trionfa il suo atteggiamento altezzoso e superbo. Paul non proferisce parola, attende che sia io a parlare, si limita solo ad inarcare un sopracciglio chiaramente infastidito dall'atteggiamento presuntuoso di Clark.

Arriccio il naso contrariata
<< Non mi pare il caso>> sbotto già spazientita della sua presenza.
<< Giulia andiamo...li hai sentiti i nostri genitori no? Dobbiamo rimanere in buoni rapporti e poi sopra ci sono anche i miei amici. So che ti stanno molto simpatici >> esclama in tono allietato ma le sue labbra si dilatano in un ghigno malevolo che so, non ha niente di buono.
Paul scrolla le spalle rassegnato sapendo bene che se ci sarà anche Derek avrei accettato la sua proposta, e infatti mi ritrovo ad annuire automaticamente e a bofonchiare un semplice "va bene".
Sul volto di Clark, contornato dai capelli biondi perfettamente pettinati, si dipinge un sorriso vittorioso mentre ci fa cenno di seguirlo sgomitando tra la folla.

Faccio un respiro profondo e lo seguo mentre Paul si accosta al mio fianco.
<< Sei sicura? >> bisbiglia al mio orecchio rivolgendomi uno sguardo titubante.
Annuisco sollevando debolmente l'angolo della bocca per rassicurarlo, ma no. Non sono sicura.

Non appena raggiungiamo il piano superiore Clark abbassa la maniglia di una delle tante porte dalla quale proviene una musica, non assordante quanto quello che regna al piano inferiore, ma comunque decisamente ad elevata intensità.

Scruto attentamente la stanza in penombra, non appena varco la soglia. Non sembra una normale camera da letto, pare più che altro una sala per i vip della festa. Al centro alloggia un tavolo completamente in vetro sul quale giacciono varie bottiglie alcoliche circondato da due piccoli divani di tessuto rosso.

<< Guardate chi è venuta a farci compagnia>> esordisce Clark catturando l'attenzione di tutti.
Mi sento gli occhi puntati addosso e l'imbarazzo si fa strada dentro il mio corpo che cerco di contrastare lisciando con frenesia il mio abito e concentrandomi a percepire il contatto ruvido delle pailettes sulle mie dita.
Tengo gli occhi abbassati mordendomi assiduamente l'interno della guancia.

AudereWhere stories live. Discover now