Sai tre giorni dopo che mi hai detto di esserti solo divertito con me, mi ricorda la vocina beffarda della mia testa.

Non risponde continuando a fumare come se fosse immerso nei suoi pensieri oscuri, pensieri che so, non mi permetterà mai di scoprire, pensieri che rimaranno celati negli stati più ancestrali della sua mente.

<< Non capisco comunque perché la chiamata ti ha tanto turbato. Eri davvero preoccupato che Allen denunciasse Clark ? >> chiedo confusa

Derek scrolla le spalle sbuffando e si porta una mano sul volto con un gesto crucciato.
<< Giulia pensi veramente che ero preoccupato per questo? >> chiede con tono ovvio, e fa un respiro profondo prima di continuare il discorso.

<< Ogni volta che mi viene in mente Clark mi ricordo quanto io stia sbagliando nei suoi confronti... mi ricordo quanto io non posso permettermi di sbagliare con lui >> ammette con tono frustrato mentre il suo sguardo è perso nel vuoto.

Qualcosa nei suoi atteggiamenti inquieti mi induce a pensare che ci sia sotto altro.
Non soltanto il rapporto di amicizia che lì lega, ma qualcosa di più serio, di più rilevante.
E so che ogni mia domanda sarebbe un tentativo invano, so che non riceverei risposte da lui, per cui mi limito a rimenare in silenzio.

Il suo sguardo si rivolge lentamente nella mia direzione e in quell'istante i nostri occhi entrano in collisione. Si avvicina nuovamente a me a passo incerto poggiandosi sul divano.

<< Ma io non riesco a stare lontano da te >> sussurra continuando a osservarmi negli occhi
<< Allora non farlo>> lo supplico con voce strozzata

Le sue labbra si increspano in un lieve e malinconico sorriso e le sue braccia avvinghiano il mio corpo esile, il mio corpo ricucito da mille sfumature di delusioni, il mio corpo stanco di stare lontano da lui.

Ci corichiamo l'uno accanto all'altro. Poggio il mio viso sul suo petto e le nostri gambe si intrecciano come a fondere i nostri corpi.
<< No. Non lo farò >> bisbiglia sui miei capelli.
Sorrido alle sue parole e mi addormento cullata dal rumore dei suoi respiri pesanti e dal calore che emana il suo corpo. Il mio corpo.

***

La mattina seguente la luce filtra tra i buchi delle tapparelle e un invadente raggio di sole colpisce con prepotenza i miei occhi costringendomi a sollevare debolmente le palpebre.
Sollevo lo sguardo sul suo viso illuminato dalla luce tenue e ammiro i suoi lineamenti distesi e rilassati mentre il suo braccio mi cinge in vita e le nostre gambe sono ancora incrociate l'una con l'altra.

In quel momento la suoneria del mio telefono mi fa letteralmente trasalire, ma la ignoro spudoratamente. Non ho la minima voglia di alzarmi e soprattutto di abbandonare il contatto del suo corpo.
Sto per richiudere le palpebre e in quell'istante mi ricordo che Ed verrà a prendermi da un momento all'altro e vengo assalita dal panico più totale.

Mi alzo precipitosamente dal divano svincolandomi dalla sua presa mentre Derek borbotta qualcosa ancora addormentato.
Raggiungo il telefono poggiato sul tavolo e con la mano tremante rispondo alla chiamata.
<< Pronto>> squittisco osservando i vestiti sparpagliati sul pavimento, tracce della notte di passione che abbiamo trascorso.
<<Giulia sei pronta? Io e Micheal siamo sulla strada. Cinque minuti e siamo da te>> afferma Ed in tono piatto.
<< Emh... okay >> farfuglio e chiudo immediatamente la telefonata.

Merda! Sono le nove di mattina e c'è un ragazzo nella mia stanza.
Anzi più precisamente c'è Derek Holder sul mio divano mezzo nudo che dorme beatamente.

<< Derek...>> lo chiamo scuotendolo con fermezza dalla spalla. Tento di svegliarlo ma non raggiungo il minimo risultato, ciò che riesco solo a ottenere è un parlottio incomprensibile uscire debolmente dalla sua bocca con gli occhi ancora chiusi.
Roteo gli occhi al cielo esasperata e il panico prende dimora in me man mano che scorrono i minuti.
<< Derek cazzo... svegliati. Sta arrivando mio fratello>> urlo continuando a scuoterlo fortemente.

AudereWhere stories live. Discover now