La luce abbacinante mi rende completamente cieca e annebbia totalmente la mia vista, i miei occhi si riducono in due linee sottili e riesco solo a scorgere quest'ombra dalla camminata titanica  che continua a raggiungerci.

<<Che cazzo fate stronzi?>> sbraita con tono furente e il mio cuore manca un battito non appena riconosco quella voce.
Quella dannata voce che prorompe sempre così improvvisamente alle mie spalle facendomi trasalire, ma che adesso non posso non essere felice di sentire.

Derek si avvicina con passo minaccioso al tipo che mi sbarrava il passaggio e con un gesto fulmineo lo tira per la maglia strattonandolo in modo impetuoso.
Sbatte violentemente il suo corpo al muro, mentre l'altro ragazzo rimane sbigottito, terrorizzato arretrando lentamente con la speranza di fuggire alle grinfie di Derek.

<< Che cazzo stavate facendo?>> grida Derek a pieni polmoni mentre le sue mani ruvide e possenti stringono con veemenza il collo del ragazzo.
<< Niente amico.Cazzo...Non abbiamo fatto niente >> sibila e intravedo una scintilla spaventata solcare il suo sguardo.

<<Se l'avete sfiorita con solo mezzo dito vi spacco la faccia >> ringhia Derek, il quale non ha intenzione di mollare la presa così facilmente.
<< Non abbiamo fatto nulla...Ti prego lasciami andare. Non respiro>> bofonchia.

Osservo sconcertata il volto del ragazzo assumere un colorito violaceo dovuto al fatto che sta letteralmente soffocando a causa della forte presa di Derek.
Spalanco gli occhi scombussolata e impaurita. Derek rivolge il suo sguardo nella mia direzione e, non appena i nostri occhi si incastrano percepisce il mio sgomento e il terrore perché molla la presa permettendo finalmente al ragazzo di respirare.

In quel momento, mio fratello e Micheal escono precipitosamente dal locale.

<< Che cazzo sta succedendo? >> urla Ed saettando il suo sguardo repentinamente da me a Derek e rivolgendosi infine in direzione dei due codardi che si stanno dando alla fuga.

<< Giulia stai bene? Cosa è successo?>> chiede Ed in tono premuroso costatando la mia dose di silenzio.
<< Niente. Sto bene...Quei tipi avevano tentato un approccio molto sgarbato ma fortunatamente è intervenuto Derek>> lo rassicuro sfoderando un lieve sorriso per evitare che si preoccupi maggiormente.

<<Chiudo il locale immediatamente e andiamo a casa. Questa notte dormi da me>> sentenzia mio fratello in tono autoritario ed entra nel locale, non prima di aver rivolto uno sguardo riconoscente a Derek.
Micheal rimane immobile davanti a noi osservando in cagnesco Derek, il quale non si lascia intimorire e di rimando gli rivolge uno sguardo truce e torvo.

<< Sai...Mi sembrava proprio di conoscere quei due tipi. E se non sbaglio li ho proprio visti in tua compagnia Holder>> esclama Micheal in tono accusatorio.

Aggrotto la fronte confusa e osservo Derek stringere nervosamente i pugni lungo i fianchi mentre le sue spalle si irrigidiscono e il suo petto si solleva freneticamente a causa dei respiri affannosi.

<<Non ti conviene parlare assai>> ringhia lui...<< Fossi in te mi starei nel tuo >> continua imperterrito sfoderando un palese atteggiamento di sfida.

Micheal incassa il colpo rispondendo con uno sguardo ostile e io rimango interdetta dinanzi a questo teatrino privo di connessione logica per me.

<< Costa stai dicendo? Derek è intervenuto per difendermi e tu lo accusi in questo modo. Micheal...Ti prego basta>> mi intrometto con voce stridula cercando di farlo ragionare e porre fine a questo loro squallido duello.

<< Dicevo solo per dire considerando la gente poco raccomandabile che frequenta>> continua irremovibile lui e immediatamente dopo segue Ed all'interno del locale.

Percepisco Derek innervosirsi accanto a me. Gli occhi ridotti a due fessure e i lineamenti perfettamente contratti dall'ira mi fanno capire che si sta trattenendo a stento dal sferrargli un pugno.
E io sono sempre più curiosa di sapere il motivo sottostante di questo astio.

Non appena rimaniamo soli Derek si volta nella mia direzione e sul suo volto la rabbia si dissolve all'istante non appena i nostri sguardi entrano in collisione. Le sue labbra carnose si increspano in un lieve sorriso e i miei occhi fanno una fatica immane a staccarsi dall'immagine delle sue labbra dannatamente invitanti.
In quel momento, in cui nessuno dei due proferisce parola, in cui l'unico rumore è il fievole fruscio degli alberi e in cui mi sembra di annegare nell'iride dei suoi occhi, le mie emozioni prendono il sopravvento sulla parte razionale che ha sempre dominato la mia vita.

E non mi concedo di domandarmi cosa sto facendo mentre mi avvento istintivamente su di lui.
Intreccio le mie mani dietro la sua schiena e lo stringo con tutta la forza che può celare il mio corpo esile.
Lui ispira di scatto, colto totalmente alla sprovvista mentre poggio delicatamente il mio viso sul suo petto, perdendomi nel percepire i battiti accelerati del suo cuore.
L'odore inebriante della sua pelle stuzzica le mie narici e continuo a lasciarmi rassicurare dal calore del suo corpo.

Lui rimane spiazzato per un attimo. Il suo corpo è rigido quasi come se non sapesse cosa fare, ma poi posa la sua grande mano sui miei capelli accarezzandoli leggermente.

È sbagliato pensare che non vorrei svincolarmi da questa stretta? Che non vorrei abbandonare il contatto del suo corpo?
È sbagliato che io mi senta protetta tra le sue braccia?

<< Dovevo prenderli a calci vero? >> sussurra lui e posso percepire il calore caldo del suo fiato che mi destabilizza rendendomi vulnerabile.
<< No.Va bene così >> rispondo un po' perplessa non sapendo se sia realmente serio e rimanendo poggiata al suo petto.

Chissà cosa ci faceva ancora nelle zone del locale. Sono trascorse varie ore da quando è andato via, lasciandomi sola al bancone.

Percepisco un tonfo provenire dalle mie spalle, mi svincolo di scatto dalla presa di Derek e non posso ignorare la strana sensazione di vuoto che regna dentro di me non appena il mio corpo si stacca dal suo.

Ed e Micheal sono appena usciti dal locale chiudendo la porta del locale con una forza che ritengo eccessiva, quasi a voler catturare la nostra attenzione.

Mi schiarisco la voce tentando di placare il disagio e non mi sfugge l'occhiata sbigottita che mi rivolge Micheal.

<< Possiamo andare a casa Giulia>> prorompe infine mio fratello smorzando quest'aria decisamente imbarazzante e iniziando a dirigersi verso la macchina seguito da Micheal.

<<Emh... Grazie ancora>> squittisco con voce tremante.
Derek sfodera un sorriso allietato dal mio atteggiamento particolarmente timido e impacciato mentre mi strizza l'occhio con aria disinvolta.

Abbasso lo sguardo ancora più imbarazzata di prima e immagino che il mio volto abbia già assunto un colorito decisamente sgargiante. Mi allontano da lui per raggiungere mio fratello mentre mi sistemo una ciocca ribelle dietro l'orecchio.

Dal finestrino dell'auto, mentre Ed esce dai parcheggi del locale, osservo Derek entrare nella sua Jeep bianca e sfrecciare verso l'uscita.

AudereWhere stories live. Discover now