Capitolo XLVI - Andrea

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-"Allora ragazzi? Come state?" chiese mia madre raggiante.

-"Benone!" rispose Ste sorridendole.

-"E il lavoro?" chiese mio padre.

-"Procede! La settimana prossima abbiamo due o tre shooting per delle campagne pubblicitarie, poi abbiamo un'ingaggio per qualche serata.." rispose Gherry.

-"Mmm.. E lo studio?" chiese poi ad Alberto.

-"Lo studio.. Ecco.. Ci sto lavorando.." rispose lui evasivo.

-"Ragazzo mio, non perderti!" gli disse mio padre abbracciandolo.

-"Nossignore!" disse ridendo.

-"Mia tesoro!" disse mia madre abbracciandola, e portandosela via.

Le fissai mentre si allontanavano, poi mi misi a chiacchierare con mio padre e i ragazzi. Dopo qualche istante Ste mi tirò una gomitata e mi disse:"Da quando non ci sono più delle pulzelle per cena?"

-"Da quando c'é Mia! La prossima volta che venite, dico a mia madre di giocare a Uomini&Donne! Tanto non vede l'ora eh Pà?" chiesi rivolgendomi a mio padre.

-"Simpatico simpatico!" rispose lui imbarazzato.

Avevo centrato un nervo scoperto. Mi guardai intorno, e notai Carly che fissava Alberto; segno evidente che la cotta non le era passata.

-"Carly! Dov'è Sherlock?"

-"A casa.." rispose scocciata.

-"Ah bene!" dissi sorridendo.

-"Fatti i fatti tuoi tu!"

Non capivo cosa avessero tutti quella sera: erano strani. Accantonai ogni pensiero, e andai alla ricerca di Mia. Mancava da dieci minuti, e già notavo la sua assenza. La trovai in camera di Aurora insieme a mia madre.

-"Ciao dado!" disse Aurora abbracciandomi.

-"Ciao amore mio.. Finalmente qualcuno che mi desidera!" dissi sorridendo.

-"Ma piantala!" disse Mia avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia.

-"Si infatti.. Non fare il povero derelitto che non ti si addice!" disse mia madre.

-"Tutti contro di me insomma!" dissi alzando le mani.

-"Si!" risposero le mie donne in coro.

-"Me ne vado allora!"

-"No dado!" disse Aurora aggrappandosi ai miei pantaloni.

-"Tranquilla piccola.. Scherzavo!" dissi prendendola in braccio.

-"Ok.." disse abbracciandomi.

Da un lato mi dispiaceva avere una sorellina così piccola, perchè abitando fuori casa, non riuscivo a vederla crescere giorno per giorno, ma dall'altro lato, adoravo poterla spupazzare e giocarci.

La serata volò, e fui contento di vedere che Mia era tornata serena. Sorrideva, mi abbracciava, e cosa che mi rese più felice tra tutte, fu il vederla a suo agio con i miei amici. Era riuscita a conquistarli tutti, specie Alberto, che era il più difficile.

-"Devo essere geloso?!" chiesi abbracciando da dietro Mia mentre continuava a chiacchierare con i ragazzi.

-"Un po'!" mi rispose girando il volto per baciarmi una guancia, prima di ridere di gusto.

-"Ah allora stasera tutti a dormire sotto i portici! Si sa mai che mentre dormo.."

-"Eh si dado.. Un menage a trois con i cani al seguito è il mio sogno proibito!" disse ridendo Gherry.

-"Senza offesa fratelli, ma non siete i miei tipi, Mia anche anche.." disse Albi ridendo.

-"Anche anche?" disse Mia storcendo il naso.

-"Beh era per dire!"

-"Ecco appunto..!" dissi io.

-"Eddai scemo.. Lo sai che ci sei solo tu.." mi disse baciandomi.

-"Lo so amore mio.."

-"Adesso vomito!" disse Ste.

-"No amorino mio! Non farlo! Poi ti dovrei tenere i capelli!" disse Gherry mimando una voce femminile.

-"Esatto! Resisti mio bel topolone!" disse Alby abbracciando Ste da dietro, copiando la mia posizione.

-"Giù le mani marpione! Lui è mio!" dissi allontanandoli.

Mia iniziò a ridere a crepapelle, e ne fummo contagiati tutti. Quando riprendemmo il controllo, aspettai che i ragazzi prendessero il caffè, e nel frattempo andai a recuperare i cani, visto che si era fatto tardi.
Ci scambiammo saluti e abbracci, e tornammo a casa.

-"Facciamo qualcosa? Bevuta, partita a briscola, strip poker, bingo, discoteca.." iniziò ad elencare Alberto su per le scale.

-"Io sono morto! E domani devo giocare! Quindi passo belli.." dissi abbracciando Mia.

-"Tu Mia?"

-"Di conseguenza passo anch'io!" disse lei.

-"Guarda amore che se vuoi uscire un po', vista la giornata che hai avuto, mi fa solo che piacere eh.." dissi baciandole la fronte.

-"Ma no amore.. Non voglio lasciarti solo.."

-"E beh? Che sarà mai? Poi sei con loro, mica con sconosciuti!" dissi sorridendole.

-"Mmm.. Non lo so.." disse indecisa.

-"Che fareste? Se fate i bravi vi lascio Mia in consegna!" chiesi io per lei.

-"Mica sono un pacco!" dissi imbronciata.

-"No, ma sei preziosa!"

-"Non lo sappiamo ancora.. Ma si dai vieni con noi! Saremo bravissimi!" disse Ste.

-"Mmm.. Ok dai!" disse fissandomi per vedere la mia reazione.

Le sorrisi, e aprii la porta di casa. Ero sinceramente contento che uscisse con loro; certo, ero un po' geloso, ma non me la sentivo di uscire, e allo stesso tempo non volevo limitare Mia.
Andai in camera a mettermi in pigiama.

-"Sei sicuro?" mi chiese Mia seguendomi.

-"Ma certo.. Però fai la brava!" dissi prendendola tra le braccia e baciandola.

-"Sempre!"

-"Lo so piccola lo so.."

Mi cambiai, e tornai in salotto con Mia.

-"Allora? Avete deciso?"

-"No.. Di sicuro facciamo qualcosa di polleggiato.."

-"Ok.. Io vado in discobranda! Notte belli! E domani carichi per la partita eh"

-"Certo! Notte fratello!" dissero augurandomi a turno la buonanotte.

-"Notte amore mio.." disse Mia alzandosi sulle punte per darmi un bacio a stampo.

-"Notte splendore.. Svegliami quando tornate.."

-"Ok dado.."

Presi i cani, e mi avviai in camera. Sentii parlare per qualche minuto, poi la porta si chiuse, segnalando la loro uscita. Mi buttai sul letto e spensi la luce. Ero ancora rincoglionito per l'alcool del giorno prima, e dovevo recuperare se volevo combinare qualcosa di buono.

Mi svegliai un paio di volte quella notte: la prima fu quando Mia mi svegliò delicatamente con un bacio sul naso, per dirmi che era tornata; la seconda fu quando mi sentii calciare via, e urlare contro.

-"Aiuto!!! Lasciami!! Ti prego.. Aiuto!!"

L'incubo ero tornato.

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