Epilogo

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Mi sentivo così stupida! Scesi dalla limousine e salutai Lawrence e Gillian che ricambiarono il mio saluto
- fa ciò che devi- mi consigliò mio fratello
- con il cuore- aggiunse Gillian e mi sorrise. C'è la potevo fare. Mi incamminai verso la struttura che molto segretamente mi avevano indicato come "agenzia di spionaggio Turner" e mi sistemai l'abito attillato che mi ero messa. Ero stata due ore davanti allo specchio quella mattina. Erano passati due mesi dalla fine dell'incubo e dall'incarcerazione di Colin e ora,dopo un periodo di depressione, mi ero ripresa ed ero tornata la bella e ambita Penelope William. Solo una cosa mi mancava ed ero in quel luogo proprio per quel motivo. Entrai e trovai un uomo dietro una scrivania,mi avvicinai e sfilandomi gli occhiali da sole gli sorrisi affabilmente
- sono Penelope William e cerco l'agente Federik Newman- dissi con disinvoltura. L'uomo, come mi sarei aspettata, mi sorrise imbambolato e poi prendendo la cornetta del telefono digitò un numero in tutta fretta.
- può attendere qui- mi disse cordialmente
- non ha capito voglio parlare con l'agente Federik nel suo ufficio- ripetei sporgendosi un po' in avanti per intendere la riservatezza della conversazione che stavo andando a trattare.
- di cosa hai bisogno Penelope? Non c'è niente che Joshua non possa sentire- disse una voce dietro di me. Mi voltai e mi ritrovai davanti Federik. Aveva una camicia azzurra e un pantalone jeans. I capelli biondicci erano spettinati e portava degli occhiali da vista appesi alla camicia sbottonata. Sorrisi e mi sistemai la giacca.
- Federik,giusto?- chiesi a mi avvicinai a lui con passi decisi
- che cosa vuoi?- mi richiese guardandomi fisso. Scrollai le spalle e abbandonai il mio atteggiamento da gran signora,perché sapevo che non avevo bisogno di quello per parlargli.
- non possiamo Andare nel tuo ufficio?-  gli richiesi quasi in tono supplicante
- Joshua ti diamo fastidio?- chiese Federik all'uomo seduto nella scrivania
- no,per niente- ammise Joshua alzando le spalle
- bene,perché Penelope temeva di disturbarti. Possiamo rimanere qui- mi rassicurò e fui sicura che non c'era più battaglia con lui.
- va bene. Ehm... io non sono stata molto bene dopo tutta la storia di Colin e... sono venuta qua ... per vederti- ammisi e mi sentii come un cagnolino indifeso. Notai il suo sguardo che mi osservava attentamente.
- anche per me è bello rivederti- ammise sorridendo e abbassando le spalle
- mi sono resa conto di averti trattato male e che non te lo meritavi e che... cavoli!- dissi alla fine frustata sbattendo il tacco sul pavimento
- e adesso che hai?- mi chiese alzando gli occhi a cielo
- io non mi dichiarerò,quindi passo la palla a te- decisi chiudendo gli occhi e alzando il mento. Mi aspettavo di sentire subito la sua dichiarazione mentre invece si mise a ridere di gusto.
- hai finito?- chiesi dopo due minuti che lo guardavo ridere di me
- sei assurda e anche odiosa e presuntuosa. Joshua non pensi che una donna così vorresti  solo non esistesse oppure che stesse lontano da te? Eppure mio caro amico, io sono innamorato di questa piccola rompiscatole viziata e mi piace tutto di lei e se non ci fosse l'inventerei con tutta la sua antipatica maleducazione- disse a Joshua che era dietro di me per poi avvicinarsi sempre di più prendermi il viso e baciarmi. Mi aggrappai a lui e lo spinsi a me senza fermarmi. Era il primo ragazzo che avevo cercato,il primo che avevo amato sul serio.
- sei una bisbetica- disse distaccandosi da me.
- migliorami,basta che fai in modo di starmi sempre vicino e non lasciarmi brutto idiota, mi hai capita?- lo avvisai e ci guardammo con intesa per un periodo che parve l'infinito.

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