Capitolo 13

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I preparativi per il fatidico ballo avevano impegnato la famiglia William tutta la mattina e il pomeriggio,anche se mi sorpresi nel notare che le vivande erano già pronte e che il personale era già preparato e alla piccola William bastava fare un accenno per smuovere cameriere,giardinieri e cuochi.
Gillian rimaneva in disparte e ogni tanto dava consigli su tappeti e quadri da appendere per rendere la casa "diversa dal solito". Io stavo in un angolino con il solito libricino in mano.
- vi diverte?- chiese Lawrence sedendosi accanto a me
- non molto- ammisi storcendo la bocca
- beh, vedrà che sarà molto divertente la festa. Ammetto che non sono mai d'aiuto nei preparativi ma mi diverto abbastanza dopo- sorrise guardandomi
- mia sorella è molto a suo agio con sua sorella- dissi cercando di non guardarlo,nonostante sentissi il suo sguardo puntato su di me
- mi sembra che entrambe siano a proprio agio con chiunque. Sua sorella comunque è molto bella- disse infine con naturalezza. Mi voltai e lo guardai mentre ammirava Gillian. Non pensavo che anche Lawrence,uomo pieno di cultura e di pensieri profondi, si possa essere fatto abbindolare dal bel facciano di Gillian! Non dissi niente e lasciai che continuasse a guardarla anche se dentro mi sentivo sempre più invisibile.
Alle otto Gillian bussò alla porta della mia stanza con una busta.
- che cosa sarebbe?- chiesi sempre più scocciata
- Penelope ci ha ordinato dei vestiti che sono arrivati proprio ora! Il mio è bellissimo, non vuoi vedere il tuo?- mi chiese porgendomi la busta. Lo aprii aspettandomi il peggio, conoscendo l'affetto che nutriva per me Penelope, mentre invece trovai un bellissimo abito di un colore rosa polvere con delle spalline che facevano intravedere le spalle e una scollatura non eccessiva ma aggraziata. Guardai estasiata il regalo che mi aveva fatto la piccola William. Avevo passato tutta la giornata a invidiare la bellezza di Gillian e il carattere di Penelope e in quel momento mi sentii non meritevole di quel regalo così bello.
- non posso accettarlo- dissi riconsegnandoglielo
- si che puoi e devi. Stasera dobbiamo essere le sorelle Bath e onorare il nostro nobile cognome- sorrise
- sono stata una persona orribile oggi con te. Mi dispiace, io di solito non sono così- dissi
- Scott mi racconta sempre di te e lo so che non sei così. Io ti ho sempre ammirata e non capisco solo il perché tu ce l'abbia con me- disse con un accenno di tristezza
- io non ce l'ho con te. Gillian continuiamo la missione e andiamo a questo ballo- annuii e lei mi sorrise prima di andarsene. Non sarei mai stata quel tipo di ragazza che chiede scusa e ti abbraccia perché il mio orgoglio non me lo permette. Mi vestii, acconciai i capelli e indossai il vestito che mi calzava a pennello. Misi la maschera e scesi giù. Il salone era pieno di gente. Donne con abiti lussuosi e costosi ed uomini in giacca e cravatta tutto rigorosamente con una maschera che gli copriva il viso. Il personale si confondeva con i colori e la musica ma era riconoscibile comunque per i vassoi pieni di champagne. Appena scesi le scale qualcuno mi porse il braccio. Mi girai e non mi sorpresi nel riconoscere il mio Scott. Lui come anche tutto il personale indossavano dei vestiti molto particolari con anch'essi una maschera.
- siete troppo bella per questa gente,signorina!- mi lusingo avvicinandosi con un sorrisino.
- la missione Scott- gli ricordai quando me lo ritrovai a due centimetri di distanza.
- giusto- disse ritornando serio e portandomi al centro della sala dove già qualche coppia ballava. Ballammo sempre guardandoci intorno e ci divertimmo finché qualcosa turbò la nostra quiete. Avevamo paura succedesse e io dovevo ammettere che me lo aspettavo. Un urlò zittì l'orchestra e tutti gli invitati. Un urlo che proveniva dal piano di sopra.

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