Capitolo 31

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Quando uscimmo dallo studio del Dottor Smith,la segretaria, che intanto di era messa il rossetto e si era sistemata i capelli, sorrise amorevolmente a Scott
- se avete bisogno,del dottore intendo, lui, ed anche io, siamo aperti dal lunedì al giovedì- ci informò sbattendo le ciglia troppe volte
- grazie per l'informazione,arrivederci- la salutò Scott facendo un cenno con capo è un sorriso accattivante.
Quando fummo in macchina aprimmo la scheda medica della signora William
- non sembra abbia mai avuto problemi con il cuore, aveva il fegato che non funzionava bene ma il cuore era apposto- confermò Scott vagando con gli occhi sui fogli
- non può essere stata una cosa improvvisa?- chiesi ragionando su tutte le ipotesi

- La signora William non beveva né fumava,giusto?- chiese abbassando un secondo il fascicolo

- non mi risulta, Padre Robert mi ha detto che odiava il fumo- ricordai

- bene, qui non risulta abbia avuto mai problemi di alta pressione sanguigna, né elevano colesterolo, aveva un cuore forte. In poche parole la signora William era la faccia della salute. Non ha potuto avere un attacco cardiaco all'improvviso- mi informò posando il fascicolo e accendendo la macchina.Lo guardai mentre guidava in retromarcia e sorrisi tra me ma appena la macchina si raddrizzò mi guardò stupito

- che hai da ridere?- mi chiese serio

- non sapevo fossi un esperto in medicina- ammisi accennando un sorriso

- se tutto questo non fosse successo. Se mio padre non avesse preso la via sbagliata mi sarei iscritto alla facoltà di chimica e sarei diventato un grande scienziato,ma è successo quel che successo ed ho potuto solo imparare dalle autopsie degli scagnozzi di mio padre un po' di anatomia- disse serio guardando la strada con attenzione. Aveva sofferto così tanto per suo padre eppure l'aveva amato fino alla fine. All'inizio avevo pensato che sarei potuta essere una di quelle persone speciali che ti restano sempre accanto anche quando il mondo sembra precipitare, ma dopo il nostro litigio non sapevo più se ero presente nel suo cuore anche in una minima parte. Rimasi in silenzio e lo guardai di sottecchi poi riuscii a dire qualcosa per capire,se ancora Scott Blonder teneva a me

- saresti stato un grande scienziato. Avresti avuto una vita normale, con moglie e figli,no?- chiesi serrando la mascella e guardando avanti anche se con la coda dell'occhio lo tenevo d'occhio e lo vidi accigliarsi

- già- rispose infine con un profondo sospiro. Seguirono alcuni minuti di silenzio poi mi scossi e pensai per ciò per cui ero là.

- quindi cosa sospetti abbia ucciso la Signora William e anche Dorothy?- chiesi guardando al finestrino ed evitando di fissarlo

- potrebbero essere avvelenate, ma non posso essere sicuro con cosa- ammise

- e cosa intendi fare ora?- chiesi guardando la città che si dileguava per dare spazio alla campagna inglese piana e verde

- voglio parlare con Dominique, la cuoca e poi dobbiamo stare attenti ai due fidanzatini- disse con tono preoccupato così mi voltai

- in che senso? volevano uccidere Gillian o Lawrence?- chiesi preoccupata quanto lui

- ho incontrato Dorothy quello stesso giorno e aveva in mano una ciotola con una minestra di mandorle per Lawrence. che cosa deduci?- mi chiese poi fermando la macchina e scendendo mi venne ad aprire lo sportello.

- proteggi Gillian- mi sussurrò prima di chiudere lo sportello e scappare dentro casa. Quando entrai nel Salone era rimasta solo Penelope con Padre Robert che parlavano a bassa voce.

- signorina Bath, tutto bene?- mi chiese Padre Robert ,ed io annuii piano prima di sprofondare nel divano e guardare il vuoto. Perché per me era così semplice provare emozioni forti come la rabbia,la gelosia, l'invidia e l'amore ? Sembrava che qualcosa in me rendesse una leggera pioggia un uragano. La rabbia era sempre maggiore e sapevo che se riuscivo a controllarla era l'unica cosa che poteva aiutarmi a risolvere questo caso prima che morissero altri innocenti, ma ero pur sempre una spia e dovevo anche sapere tenere l'uragano dentro, al guinzaglio della ragione.

- molto meglio, Padre- risposi sorridendo a Penelope che mi guardava sospetta.

Nobili spie Where stories live. Discover now