Scott

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L'ospedale mi ricordava come la mia vita fosse andata in pezzi e mentre mi perdevo nei miei ricordi tristi vidi Meg avvicinarsi velocemente verso di noi. Era vestita come quella mattina ma il viso sembrava diverso,era bianca ed accigliata ma sempre bellissima. Non saprei dire cosa preferisco di lei ma di sicuro pagherei per avere il suo sguardo sempre all'altezza della situazione. Le andai incontro prima ancora che lo potesse fare Federik e le presi la mano affettuosamente. Lei mi lanciò un'occhiata ansiosa e ritirò la mano.
- come sta Lawrene?- chiese guardandomi negli occhi e mordendosi il labbro per fermare il nervosismo
- bene,per ora. Ha perso molto sangue e il dottore ci ha detto che cercherà di vedere se ci sono donatori di sangue del suo stesso gruppo sanguigno- risposi stringendo in un pugno la mano che aveva respinto.
- posso donarlo io!- esclamò presa da un attacco di gioia e speranza
- è di un gruppo sanguigno raro,che non è il tuo- la calmai ma lei sembrò sempre più agitata e sbuffò
- com'è andata alla centrale di polizia?- le chiesi e lei si guardò intorno e si avvicinò di più a me. Volevo baciarla e abbracciarla e dimenticare ogni stupido litigio e stare con quella ragazza a volte così pazza e orgogliosa eppure così fantastica in ogni minimo particolare.
- quando Homeless si è svegliato ha incominciato a farfugliare che non era colpa sua se ama Penelope e cose così- concluse  abbassando lo sguardo e guardandosi le mani che si aggrovigliavano tra loro come fa spesso quando è nervosa.
- tutto ok?- le chiesi fermandole le mani e portandola dietro un muro per poterle stare vicino senza che qualcuno si insospettisse.
- è tutta colpa mia. Lawrence, Gillian rischiavano di morire e tutto perché io sono un incapace. Federik ha sempre avuto ragione... Sono stata avventata- balbettò chiudendo gli occhi cercando di cancellare quello che aveva fatto. Le presi il viso e non ci pensai due volte. La baciai delicatamente,volevo che lei sapesse che ci sarei stato sempre per lei,ma lei mi rifiutò subito dopo abbassando gli occhi.
- non mi sembra il caso- sussurrò guardandomi negli occhi.
- volevo solo che sapessi che ti ho dato io il permesso per fare quello che abbiamo fatto. Non dubitare mai di te stessa perché dubiteresti del mio stesso giudizio- l'avvisai e lei accennò un sorriso
- alla fine però l'abbiamo preso- disse sospirando
- già- dissi e le accarezzai il viso. Chiuse gli occhi per un secondo ma poi fece un passo indietro e raddrizzando la schiena andò dal signor William. Rimasi alcuni minuti là interdetto e confuso. L'avevo ferita a causa della mia gelosia, lo sapevo, però lei non poteva credere che dopo uno stupido litigio tutto potesse finire! Io non potevo perderla perché se questo fosse accaduto sarei rimasto solo. Senza madre né padre e mi sarebbe rimasto il lavoro dove lei era sempre presente. Una condanna ad una vita senza Meg probabilmente era una condanna a morte. Solo una cosa mi fece risvegliare dai miei pensieri: la voce di Colin che esclamava con sicurezza.
- donerò io il sangue per il signor Lawrence William!-

Nobili spie Where stories live. Discover now