Penelope

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Passai davanti la porta della camera di Steve. Finalmente avevo racimolato il coraggio necessario per dichiararmi. Sapevo con certezza che lui stava aspettando me. Mi rispettava troppo per prendersi troppa confidenza e oggi ero pronta per avvisarlo che potevamo stare insieme. Bussai piano piena di emozione e saltellai un po sul posto. Ero così emozionata che sentivo sarei esplosa,poi accadde l'inaspettato
- Ehi Bimba viziata! Perché mi vieni cercare nel dormitoio maschile? Qualcosa di troppo privato da dichiararmi durante il servizio?- chiese la voce antipatica, anzi insopportabile di quel cameriere amico di Steve.
- che ci fai nella camera di Steve?e poi come osi chiamarmi "bimba viziata"?- gridai stupita e arrabbiata.
- prima di tutto, questa è la mia stanza. Secondo principessina deve sapere che per ora non sono in servizio e non ti devo niente- disse quello stupido sghignazzando.
- ma potrei licenziarti se non mi rispetti- lo accusai puntandogli un dito contro
- non puoi dire che non ti rispetto senza delle prove e poi cara sono veramente curioso di sapere perché mi hai disturbato durante il mio pomeriggio libero- esclamò appoggiandosi alla porta e allungando il viso per guardarmi negli occhi.
- mi dispiace deluderti ma cercavo George. Tu mi interessi meno di questa porta- ammisi prendendomi la mia rivincita
- quindi se sfondo questa porta a te non interessa assolutamente niente?- chiese poi socchiudendo gli occhi verdi e scrutandomi. Alzai le spalle e sospirai.
- no, e comunque non ne saresti capace- lo sfidai inconsapevolmente. Quello afferrò la porta e la tirò con tutta la forza.
- sei matto? Che stai facendo?- chiesi indietreggiando
- sto provando la sua tesi- disse poi appoggiandosi alla porta e sgranando gli occhi dalla mia parte
- quale tesi?- chiesi confusa
- la tesi secondo cui tu tieni di più agli oggetti che alle persone e che di conseguenza mi sento lusingato a essere paragonato a questa "stupida porta"- terminò facendo un passo verso di me
- sei pazzo- sussurrai indignata
- vedi, anche questo lo prendo come un complimento perché è sincero mentre tutti i "complimenti" che fai di solito alla gente sono menzogne- precisò e alzando il lato della bocca fece un sorrisino odioso
- se questo è il tuo strano modo per dichiararti hai sbagliato tutto. Io non starei mai con un uomo che mi stima così male- dissi avvicinandomi e gridandogli in viso
- io non ho mai detto che mi piaci- disse infine osservando ogni minima cosa del mio viso fino a soffermarsi sui miei occhi e tenergli testa
- sto solo cercando di fare capire alla principessina come ci si sente a essere trattati come lei tratta tutti- disse poi allontanandosi e chiudendomi la porta in faccia. Le sue stupide parole non mi avevano ne colpito ne interessato e la sua presenza mi dava fastidio. Lo avrei voluto licenziare all'istante. Mi diressi adirata nel salone e trovai la signorina Mary Bath leggere.
- c'è qualcosa che la turba signorina William?- mi chiese con aria dolce e ingenua
- si, un uomo. Tanto per cambiare- esclamai incrociando le braccia adirata
- mi è sembrato che tutti gli uomini l'adorino- disse con stupore
- si,ma non tutti- la corressi all'istante
- quello che le interessa fa il prezioso?- chiese sorridendo benevola
- no, è un'altro che senza un motivo valido mi giudica e mi importuna con una confidenza che non ricordo di avergli mai concesso!- mi infuriai a spiegare la situazione con tale fervore che la signorina Bath si mise a ridere.
- non si prenda tanta briga se non le interessa,oppure si?- concluse guardandomi maliziosa. Scossi la testa decisa.
- dovrà cadere la neve in agosto prima che io mi innamori di lui- affermai decisa. Quell'imbecille non si meritava niente neanche i miei pensieri.

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