Capitolo 24

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Dopo aver parlato con Gillian capii che dovevo continuare la missione con chi mi era stato affidato sin dall'inizio e non con chi volevo io. Lo stesso giorno, dopo che il signor Homeless mi ebbe informata che andava ad una battuta di caccia con il signor William, mi sedetti nel salone mentre Gillian e Penelope parlavano.
- deve avere avuto molti fidanzati- sorrise amorevolmente Gillian guardando Penelope che sorrideva. Quella ragazza adorava stare al centro dell'attenzione.
- non proprio fidanzati- sorrise scostando le lunghe ciocche nere dal viso
- posso farle una domanda indiscreta?- chiese poi con la voce soffocata Gillian
- certo Mary! Non sei mai indiscreta- le disse Penelope con aria molto confidenziale
- ho saputo del vostro problema,quello del solletico. Come fate ad abbracciare qualcuno?- chiese Gillian curiosa. Tesi l'orecchio e rimasi in ascolto anche se continuavo a far finta di guardare dalla finestra
- dipende. Se sono preparata all'abbraccio, riesco a rilassarmi ma quando... - disse rabbrividendo Penelope e guardando spaventata Gillian
- oh,mi dispiace! Non volevo ricordarle quell'episodio. L'aggressione che ha subito deve essere stata un incubo!- disse stringendole la mano e cercando di tranquillizzarla
- chiunque sia stato, temo che ritorni- sussurro alzandosi e incominciando a camminare irrequieta
- ma posso sapere se voi avete qualche idea di chi possa essere stato?- chiese Gillian guardandola girovagare
- no.... Non ho fatto ipotesi perché non vorrei pensarci più- ammise poi fermandosi vicino all'orologio
- di sicuro qualcuno che non l'ha mai nemmeno sfiorata. Ha idee?- chiese nuovamente Gillian. Penelope scosse il capo e ritornò a passeggiare. Ero sicura che se avessi fatto io quell'interrogatorio lei sarebbe stata molto più sgarbata,mentre con Gillian sembrava tranquilla come se una sconosciuta potesse avere tutte quelle confidenze senza alcun criterio.
Quella sera fermai Gillian in una stanza vuota.
- ho bisogno del tuo aiuto. In questo momento tu hai l'amicizia di Penelope ed io del signor Homeless. Dobbiamo cercare di capire  cosa è successo realmente tra i due- dissi in un sussurro così da farmi sentire solo da lei
- va bene. Se scoprirò qualcosa di importante te lo dirò- annuì lei seria
- Gillian dobbiamo collaborare se vogliamo smascherare l'aggressore di Penelope,che sospetto anche sia l'unico pericolo in questo momento per la famiglia William- dissi decisa
- e Scott e Federik?- chiese Gillian immediatamente
- ho chiesto il tuo aiuto. Mi puoi aiutare si o no?- chiesi stufa anche solo di sentire il nome di Scott
- non hai fatto pace con Scott,vero?- mi chiese guardandomi con tenerezza e compassione. Distolsi lo sguardo e mi mordetti il labbro
- non importa. Mi aiuterai?- richiesi abbassando lo sguardo per paura di incominciare a piangere
- siamo una squadra Meg,ti aiuterò ma parla con Scott,per favore- disse mettendomi una mano nella spalle e sorridendo un po' come a farmi coraggio.
- andiamo a cena. Ci staranno cercando- cambiai argomento uscendo dalla stanza vicino alla biblioteca e prendendo posto nel grande tavolo della sala da pranzo. Quella sera prima di tornare in camera feci un giro per la grande residenza con passo lento e malinconico. Pensavo a Scott e la delusione per quello che mi aveva detto si trasformò in rabbia. Lui non pensava che io fossi una brava spia. Non si fidava di me e mi reputava un incompetente. Solo così si poteva giustificare un atteggiamento del genere. Per un momento mi sentii profondamente umiliata. Come faceva ad amarmi se pensava tutte queste cose di me? E poi mi amava? Non l'aveva mai ammesso, non l'aveva mai detto chiaramente. Tutta la nostra storia,tutti i momenti  passati insieme mi sembrarono solo una grande messa in scena e qualcosa dentro di me si ribellò e invece di piangere avevo voglia di picchiare qualcuno. Quando arrivai davanti alla mia camera dentro di me odiavo Scott profondamente e l'orgoglio vinse sulla mia tristezza. Se lui non approvava quello che stavo facendo l'avrei fatto sola,questa volte non poteva farmi esonerare dalla missione.

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