Capitolo 11

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Ero appena rientrata dalla cena ed ero pronta per andare a dormire quando qualcuno bussò alla porta della mia camera. Mi avvicinai e chiusi la vestaglia con una cintura di stoffa per poi chiedere
- chi è?-  in un sussurro
- l'unico- disse e lo riconobbi subito aprendogli la porta al settimo cielo. Scott entrò e richiuse la porta dietro di se a chiave.
- ciao- disse sorridendomi e rifacendomi battere il cuore come la prima volta che mi aveva baciata.
- tutto qua?- sorrisi di rimando mettendomi le mani ai fianchi. Si avvicinò e avvolgendomi i fianchi mi avvicinò per baciarmi. Rimanemmo così per un tempo che sembrò infinto poi ci sedemmo a terra e incominciò a parlare accarezzandomi delle ciocche castane che erano sfuggite all'acconciatura che non avevo ancora disfatto.
- notato qualcosa di sospetto?- chiese concentrandomi sulla mia ciocca
- no, tranne l'evidente odio che il signor William nutre per padre Robert- ammisi raggomitolandomi nelle sue braccia
- credo sia un odio del tutto infondato- ammise poi concentrandosi sui miei occhi. Lo guardai e lui fece altrettanto. Per un momento il lavoro veniva dopo,per un momento non ero interessata alla missione ma a lui.
- sai è la prima volta nella vita che il lavoro conta meno di qualcos'altro- ammisi smettendo di guardarlo.
- e cosa sarebbe che conterebbe più del tuo amato lavoro?- mi chiese Scott sorridendo soddisfatto. Inutile dire che sapeva la mia risposta così non risposi e cambiai argomento.
- La piccola Penelope vuole sposarti- lo avvisai
- lo so, non ho fatto niente per alimentare il suo interesse- disse scuotendo la testa
- non sono gelosa- lo rassicurai
- lo vedo e sono fiero di te piccola Meg!- mi strinse e sorrisi appena sentii che mi faceva il solletico
- finiscila sennò urlo- dissi allontanandomi e dandogli un pugno nel braccio mentre ancora ridevo
- sei così stupido a volte- gli dissi alzandomi e andando davanti alla specchiera per slegarmi i capelli perché le forcine mi davano un gran fastidio.
- se non lo fossi ti piacerei di più?- chiese alzandosi e sedendosi alla sedia vicino alla specchiera
- no, anzi mi piaceresti di meno. Però non esagerare- lo misi  in guardia puntandogli un dito davanti al viso e lo ritrovai a fissarmi.
- che c'è ?- chiesi riconcentrandomi sui capelli.
- sto pensando- rispose
- a cosa?-
- alla prima volta che ti ho vista- esclamò con enfasi. Mi fermai e mi si avvamparono le guance. Non pensavo mai a quel momento preciso e non lo ricordavo benissimo.
- eri così sicura nonostante fossi così inesperta. Distante ma bastava una frase più intima per farti sciogliere. E poi quando mentivi eri proprio uno spasso. Non lo sai fare tutt'ora- rise e abbassò lo sguardo.
- e tu invece sembravi tanto misterioso e tanto infantile. A pensarci bene non sei cambiato molto - ammisi spazzolandomi i capelli
- mi sei mancata- sussurrò alzandosi
- buonanotte Meg- disse poi baciandomi la fronte ed uscendo dalla stanza. Rimasi a guardare la mia immagine riflessa nello specchio. Io e Scott eravamo legati da qualcosa di indicibile. Non c'era qualcosa di lui che amavo più di un'altra e tuttavia c'erano moltissime cose che non tolleravo. Eppure ci ritrovavamo sempre e anche se eravamo cambiati il nostro amore sembrava non cambiare mai.

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