Gillian

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Penelope sembrava felice di uscire da quella casa che le ricordava un momento che avrebbe voluto non fosse mai esistito. Mi prestò una camicetta e quando scendemmo trovammo Meg e il signor Homeless chiacchierare davanti all'ingresso
- allora,che aspettiamo?- chiese Penelope sbuffando
- suo fratello sta parlando con suo padre- disse Meg
- l'ho sempre detto a Lory che è inopportuno alle volte- commentò Penelope sedendosi in un divanetto vicino alla porta. Il signor Homeless si affrettò a sedersi accanto a lei e lei disgustata si scostò sospirando. Dopo mezz'ora il signor William uscì fuori dalla biblioteca felicissimo,sorridendo a trentadue denti.
- uscita disdetta! Venite nel salone Lawrence deve annunciarci una cosa!- esclamò il signor William  alzando le braccia al cielo in maniera teatrale
- padre veramente vorrei prima parlarne con Mary- sussurrò Lawrence al padre. All'inizio non capii che stava parlando di me. Non ero ancora abituata ad essere chiamata Mary. Appena mi resi conto che Lawrence William voleva parlarmi in privato, incominciai ad arrossire e le mani incominciarono a tremare.
- Mary vuoi seguirmi in giardino?- mi chiese prendendomi la mano con fermezza. Annuii non completamente convinta ma comunque accennando un sorriso imbarazzato. Uscimmo dalla tenuta e incominciammo a camminare piano. Era evidente che eravamo entrambi imbarazzati ma allo stesso tempo lui sembrava deciso e irremovibile.
- allora,Mary devo raccontarle una cosa- incominciò fermandomi e stringendomi amorevolmente la mano
- ditemi- lo spronai schiarendomi la gola
- questa notte ho fatto un incubo terribile. Non riesco a ricordare i dettagli ma quando mi sono svegliato ero terrorizzato- disse facendo una pausa
- nel buio più assoluto poi nella mia mente sei apparsa tu,il tuo sorriso e la tua voce. Solo nel momento di buio e disperazione si comprende realmente qual è la vera luce. Mi dicevi di stare tranquillo e in quel momento ho capito una cosa che mi sarebbe sembrata assurda ieri mattina.Sono innamorato di lei,Mary- concluse prendendomi l'altra mano e stringendola con calore
- dica qualcosa Mary,la prego!- mi spronò abbassando il suo viso per avvicinarsi al mio e guardarmi negli occhi
- sono sbalordita. Non me l'aspettavo- ammisi a bassa voce
- mi dispiace non sono bravo ad esprimere i miei sentimenti- disse distogliendo lo sguardo
- signor Lawrence io.... La conosco da solo due settimane- ammisi non riuscendo a sostenere tutta quella pressione. Avevo capito subito di essere innamorata di Lawrence ma non pensavo sarei mai stata ricambiata. Questa sua dichiarazione mi prendeva totalmente alla sprovvista. Dovevo confessargli i miei sentimenti o respingere l'uomo più buono e profondo che avessi mai conosciuto? Ritrassi le mani e feci un passo indietro
- in queste due settimane abbiamo passato insieme ogni ora e ogni momento e posso dire con certezza che la conosco da sempre- disse lui rimanendo al suo posto ma seguendomi con lo sguardo
- ci voglio pensare, signore- dissi infine e piano mi allontanai da lui confusa,emozionata e sopraffatta da una strana felicità. Lawrence voleva arrivare a qualcosa. Non avrebbe confessato i suoi sentimenti se non avesse avuto una seconda proposta pronta. Che volesse sposarmi? Mi venne quasi un colpo al cuore. Io una ragazzina povera nata in un piccolo quartiere americano che sposava un ricco,bello,intelligente e sensibile inglese. Era un sogno quasi inimmaginabile. Appena entrai nella tenuta andai da Meg con il fiato corto.
- devo parlarti- le sussurrai avvicinandomi e lei mi guardò e annuì.

Nobili spie Where stories live. Discover now