Capitolo 11 Allyson

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Le parole sono uscite da sole dalla bocca. Avevo il timore che potesse essere Damon a rivelarglielo e invece eccomi qui, a dirlo senza un valido motivo. I suoi occhi si sono iniettati di sangue in un battito di ciglia.

«Stai scherzando, Allyson?», sbraita Alec. Le mani stringono forte le mie braccia, non riesco a proferire parola. Dopo un silenzio alla ricerca di un perché che non scorgo, cerco di spiegargli.

«È successo quando...», non ho il tempo di finire la frase che il calore divampa sulla mia guancia, appena colpita dalla sua mano. La testa, accompagnata da quel gesto, si gira in uno scatto dall'altra parte.

«Sei impazzito?», sbraita Cody, non riesco a voltarmi a guardare Alec dopo quello che ha appena fatto. «Portatelo via. Si deve dare una calmata», ordina Cody. Delle mani si posano sulle mie spalle facendomi trasalire. «Allyson,», solo in quel momento mi volto. Sento gli occhi di chi ha assistito alla scena scrutarmi con insistenza.

«Portami via, ti prego».

«Certo, aspettami qui», risponde, io annuisco e scendo le scale per aspettarlo nel prato del giardino, lontano dal vociare di chi domani avrà qualcosa in più da raccontare a lezione. Mi stringo nelle spalle, l'aria pungente di fine settembre non riesce a far chiarezza fra i pensieri che mi affollano la testa. Vedevo la sua gelosia, la sua ossessione nei confronti di Damon, l'aveva detto esplicitamente di stargli lontana.

Non è bastato, il sorriso che quasi si beffava di me mentre saliva in macchina con Joselyn ha fatto sì che lo stomaco si contraesse senza permesso. La frase: "Ho baciato Damon", è scoppiata sulle mie labbra, accompagnata da quella strana sensazione che sentivo opprimermi il petto.

«Dove pensi di andare, ora?», urla alle mie spalle. Guardo verso di lui che si avvicina sempre di più, ricaccio indietro le lacrime che implorano di uscire, alle sue spalle, Cody e Bret.

«Vattene», indietreggio.

«Dobbiamo parlare», il tono della sua voce in un attimo è più pacato, come se avesse preso contatto solo in questo momento con la realtà e con quello che ha fatto. Gli occhi fissano il mio volto colpito, le mani sono serrate in due pugni che tremano e malgrado tutto, sono stata io a ridurlo così. L'ho ferito senza motivo.

«Non ora», lo imploro mentre Bret lo tira per un braccio.

«Alec, lasciala andare», gli consiglia il suo amico mentre Alec non smette di guardarmi e a piccoli passi retrocede.

Cody, con un cenno del capo, mi invita a seguirlo.

«Mi ha prestato la macchina Bret, ora ti porto a casa», spiega. Mi fermo ancora prima che le mani tocchino la portiera dell'auto.

«Non posso tornare a casa», non posso farmi vedere in queste condizioni. Il signor Parker penserebbe subito ad Alec e anche se ancora non ne comprendo il motivo, lui non gli è mai piaciuto. Ha espresso il suo dissenso dal primo momento in cui l'ha visto fuori dalla porta di casa ad aspettarmi.

«Non preoccuparti, puoi venire da noi», quando dice noi, capisco subito che si riferisce a Damon. Non vorrei vederlo, sentire la sua voce prendersi gioco di me e dei problemi che ho con Alec, ma non ho alternative. Annuisco e salgo in auto.

«So che non sono affari miei, ma posso sapere cosa è successo?», domanda mentre ci immettiamo su una Main Street ormai deserta; lo sguardo si perde oltre il finestrino: serrande di alcune boutique chiuse, una ragazza che ritira dei bicchieri da alcuni tavoli all'esterno di un pub e poi più niente, solo gli alberi sulla strada provinciale che porta al Campus.

«Io e Damon ci siamo baciati, ecco cos'è successo», sussurro stringendomi nelle spalle per la vergogna, prima di voltarmi e vedere i suoi occhi inchiodati sulla strada.

UN AMORE PROIBITO Cuori SpezzatiWhere stories live. Discover now