Capitolo venti.

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Mi morsi le labbra nervosamente perché a breve Harry avrebbe chiamato, e a quel punto gli avrei passato Thomas, che non sapeva nulla del fatto che il riccio mi chiamava ogni sera. Sospirai e mi portai una mano tra i capelli, non sapendo cosa fare.

«Thomas?» lo richiamai, e lui subito entrò in cucina.

«Si?»

Mi schiarii la voce. «Ti va di parlare con Harry?» chiesi, titubante. Thomas all'inizio sgranò gli occhi, sorridendo, ma subito dopo il sorriso scomparve lentamente dalle sue labbra.

«No» disse, triste.

«Perché?»

«Mi aveva detto che mi avrebbe chiamato tutti i giorni, e invece non l'ha fatto» si arrabbiò, con gli occhi lucidi.

Sospirai, abbassandomi sulle ginocchia per essere alla sua altezza. «Amore, non è colpa sua. Harry è molto impegnato con lo studio e..rare volte mi ha chiamato, e tutte le volte mi ha chiesto di salutarti» mentii, deglutendo subito dopo.

«Ma tu non l'hai fatto. Non ti sei fatto sentire nemmeno tu, Lou» abbassò lo sguardo, tirando su col naso mentre alcune lacrime scorsero sul suo viso.

Respirai profondamente, scacciandole via con un dito. «Avevo bisogno di un po' di tempo per..» sospirai, senza sapere cosa dire. «Ricordi quando mi hai detto che io quando c'era Harry ero felice?»

Annuì, guardandomi. «Quando se n'è andato, non lo ero. E non volevo che tu mi vedessi non felice, ecco perché sei stato con Ed per tutto questo tempo, ed ecco perché non mi sono fatto sentire..ero sicuro che avresti capito, e ti saresti preoccupato.»

Thomas mi ascoltò attentamente, annuendo di tanto in tanto. «Ora sei felice, Lou?» chiese, titubante.

Annuii leggermente, col sorriso. «Lo sono solo perché ci sei tu, con me.» Sorrise ampiamente e mi abbracciò, dandomi un forte bacio sulla guancia. Sospirai di sollievo e lo strinsi più forte che potevo.

«Voglio parlare con Harry» disse, allontanandosi per guardami in volto.

«Tra poco chiamerà, ma devi farmi un favore.» Annuì, corrugando la fronte. «Non devi dire nulla di tutto ciò che ti ho detto. Va bene?» Si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo. «Thomas» lo richiamai. Mi guardò e lo pregai con lo sguardo.

«Non dirò nulla Boo.» Sorrisi, sollevato, e gli diedi un bacio sulla fronte, scompigliandogli i capelli, facendolo accigliare come ogni santa volta. Sbuffò e provò a sistemarli ma scoppiò a ridere perché iniziai a fargli il solletico sui fianchi e si dimenò, cercando di allontanarsi dalla mia presa, ma non ci riuscì.

«Boo! Ba..basta» rise, ad occhi chiusi e sorrisi, smettendo di fargli il solletico. Ma continuai a tenerlo per i fianchi, sollevandolo dal pavimento e stringendolo a me, raddrizzandomi.

In quel momento il mio cellulare prese a squillare e sorrisi istintivamente. Lo presi, con ancora Thomas in braccio e risposi alla chiamata in arrivo.

«Ciao» dissi, mordendomi poi un labbro per trattenere il sorrisone. Thomas mi guardò e roteò gli occhi blu, facendomi ridacchiare in silenzio.

«Ciao amore»

Sospirai di sollievo quando sentii nuovamente quella voce bassa e roca che tanto volevo sentire dal vivo. «Come stai?»

«Boo dopo parlate, passamelo!» si intromise Thomas, cercando di prendermi il telefono dalla mano.

Sentii Harry ridere. «Oh è sveglio? Passamelo, sbrigati.»

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