Mugugnai, infastidito, quando venni svegliato dal campanello che suonava incessantemente. Guardai l'orario e sbuffai. Chi era quel coglione che mi svegliava alle 7:20 di mattina, quando non dovevo andare a scuola? Sbuffai, alzandomi malvolentieri dal letto. «Sto arrivando!» Urlai, quando non smettevano di suonare.
Aprii la porta, indispettito. «Ma chi cazzo è a rompe...oh, Anne.» Sgranai gli occhi e boccheggiai.
Anne ridacchiò e alzò le mani. «E' colpa sua, non prendertela con me.» Harry, al suo fianco, si morse il labbro con lo sguardo basso.
Mi schiarii la voce, imbarazzato. Distolsi lo sguardo da lui e guardai la donna. «Come mai qui?»
Anne corrugò la fronte, e si rivolse al figlio. «Non lo sa?»
«Ehm..in realtà..lui non voleva.»
«E perché?»
Guardai i due, confuso. «Posso capire?» chiesi, titubante.
Anna mi guardò e sospirò. «Tesoro, va' a prepararti o farai tardi a scuola.»
«Non vado a scuola, devo badare a Thomas, ha la varic..»
«Lo so, ma ci penserò io a lui.»
Alzai le sopracciglia e, guardando per un attimo il riccio che ancora aveva lo sguardo basso, capii. «Harry» dissi, severo. «Possiamo parlare un attimo? In privato?» Il riccio alzò lo sguardo e annuì, titubante. Sorrisi gentilmente ad Anne, facendola accomodare in salotto, poi trascinai Harry in cucina.
«Sei forse impazzito? Ti avevo detto di non volere il suo aiuto!» sbottai a bassa voce, per non farmi sentire dalla donna.
«Lo so, Louis, ma non puoi fare parecchie assenze. Dubiti di mia madre, per caso?»
Lo guardai furioso. «Non ho detto questo! Ma mi fai incazzare, cristo. Ti avevo esplicitamente detto che non ho bisogno di aiuto perché potevo benissimo pensarci da so..» Mi bloccò nel migliore dei modi, anche se in quel momento ero furioso con lui.
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò, e buttai fuori l'aria dal naso, ricambiando il bacio per pochi secondi. Mi staccai e sbuffai. «E smettila di baciarmi!»
Mi guardò con gli occhi sgranati, togliendo di scatto le mani dal mio viso. «Oh..t-ti da fastidio? Scusa.» Si morse le labbra, grattandosi la nuca e guardando ovunque tranne che me.
«Si. Anzi no. Cioè..» Ridacchiò e sospirai, roteando gli occhi. «E' solo che non capisco perché lo fai,» ammisi, serio.
«Non lo so nemmeno io. So solo che appena mi hai fatto entrare un po' nella tua vita, non riesco più a starti lontano e ho questa voglia perenne di baciarti.»
Lo guardai con la bocca socchiusa, senza emettere un suono né una parola. Dopo un po' decisi di distogliere lo sguardo e deglutii. «Comunque, tornando al discorso di prima..» Mi schiarii la voce.
«Mia madre resta qui e tu vieni a scuola.» Lo fulminai con lo sguardo e sorrise, sfacciato.
«No.»
«Si.»
«No.»
«Si.»
Sembravamo due bambini. Sbuffai, esasperato. «E va bene, si.» Alzò il pugno in aria, esultando e lo guardai malissimo. «Smettila o cambio idea.» Si mise le mani dietro la schiena e si morse il labbro per non ridere.
Scossi la testa e andai in salotto. «Anne, sicura che per te non è un problema restare?»
La donna scosse la testa, col sorriso sulle labbra. «Assolutamente no, Louis, sta' tranquillo.» Annuii e andai di corsa a prepararmi. Ci misi poco, ma saremmo arrivati comunque in ritardo.

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Greedy for love.
FanfictionLouis Tomlinson, da quando ha 14 anni si prende cura del suo fratellino Thomas di appena 10 mesi, a causa della morte dei suoi genitori in un incidente stradale. Ora Thomas ha 4 anni e Louis 18, e da quando li ha compiuti l'assegno mensile di una zi...