Capitolo ventiquattro.

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«Devi venire, Louis!» mi urlò contro Gemma, seguendomi fino in bagno dove stato portando i panni sporchi, per fare la lavatrice.

«No, Gem»

«Ma è l'anniversario del nostro matrimonio!» s'imbronciò. «Il testimone dello sposo non può non essere presente, cazzo.»

Sospirai, e la guardai, dopo aver azionato la lavatrice. «Ascolta, Gem. Faremo qualcosa domani sera solo noi tre, con Thomas. Okay?»

Mi fulminò con lo sguardo. «Non sarà la stessa cosa.»

«Gemma, ti prego, non insistere. Non voglio venire.»

«Perché ci saranno anche Harry e Matthew?» Deglutii e grugnii internamente. Matthew era il ragazzo di Harry, quello tutto muscoli che uscì dal taxi con lui più di una settimana prima.

«Non m'importa un cazzo di loro. Non voglio venire, punto»

«Lou, posso chiederti una cosa?»

Roteai gli occhi. «Tanto me la chiederai lo stesso»

«Ecco, infatti. Sei ancora innamorato di mio fratello?» A quella domanda vacillai. Ero ancora innamorato di Harry? Assolutamente no, che razza di domanda era? E ci pensavo pure?

«Ovvio che no» dissi, non completamente sicuro. Perché non ero sicuro? Sospirai e la sorpassai, andando in cucina.

«Guarda che non è un crimine continuare ad esserlo, anche se sono passati quattro anni.»

«Gemma smettila, non lo sono.»

«Non lo sei o non vuoi esserlo?» La guardai e non seppi cosa rispondere. Lei sospirò e si avvicinò, facendomi sedere.

«Tesoro, posso dirti come la penso?» Annuii titubante, abbassando lo sguardo, mentre mi accarezzava dolcemente la schiena.

«Penso che fino ad ora hai pensato di non esserlo più, anzi, eri sicuro di non essere più innamorato di Harry. Nessuno lo nominava, non si faceva né sentire, né vedere, e quindi era più facile per te pensarlo di non esserlo, dopo tutto il male che ti ha fatto. Ma ora è tornato, per restare» rabbrividii e socchiusi la bocca a quella che per me era una novità. Era tornato per restare? Merda.

«E il muro che hai costruito fino ad ora davanti quel sentimento, è crollato in mille pezzi non appena hai incontrato il suo sguardo. Ed ecco che quell'amore è riapparso, così come il dolore, il ribrezzo, l'odio verso quella persona. Ora quel sentimento è più forte di prima, e non credi di poter riuscire ad uscirne, questa volta. Ecco perché devi venire stasera, devi dare una svolta a questo. Devi metterci una bella pietra sopra. Sarà doloroso, lo so, ma devi andare avanti.»

«Ma io l'ho già fatto» risposi, atono.

«Non puoi pretendere di averci messo una pietra sopra senza aver avuto un confronto con lui.»

La guardai, accigliato. «Non lo voglio avere un confronto con lui, grazie tante.»

«Invece credo proprio di si. Dovreste parlare di ciò che è successo, Lou.»

Mi alzai, incazzato, e la fronteggiai. «Ma da che parte stai? Ora che è tornato hai dimenticato tutto il male che mi ha fatto? E' tornato tutto come prima?» sbottai, ad occhi lucidi.

Gemma mi prese il viso tra le mani e mi asciugò una lacrima che scorse lungo la mia guancia. «Tesoro, non ho dimenticato nulla. Ma se ti dico queste cose, un motivo c'è.»

«E qual è?»

Scosse la testa. «Non spetta a me dirtelo.»

«Cosa?» mi accigliai, nuovamente. «Gemma, parla!»

Greedy for love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora