Capitolo tredici.

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Godetevi questo capitolo, e questa pace "momentanea".
Io domani ho l'orale, ho l'ansia e pregate per mee pls!
Love you. ♥♥




Sorrisi, ancora ad occhi chiusi, svegliandomi grazie alle carezze che Harry stava dolcemente riservando al mio corpo. Alzai il viso dal suo petto e mi sorrise, assonnato.

«Buongiorno.»

«Buongiorno» risposi. «Harry?»

«Mh?»

«Mi stai toccando il culo.» Rise e annuì, marcando il gesto.

«Che male c'è?» Alzai un sopracciglio. «E' una tentazione, era lì che mi guardava, che reclamava le mie mani. Non potevo non farlo.»

Scossi la testa, ridacchiando, e riposai la testa sul suo petto. «Che ore sono?»

«Le nove.»

Sbuffai. «Possiamo restare qui tutto il giorno?»

«Certo» rispose seriamente, e ridacchiai.

«Magari.» Alzai il viso e lasciai un bacio sul suo collo.

«Devo alzarmi per preparare la colazione a Thomas.» Altro bacio, più su. «A te.» Ancora un bacio, salendo sempre di più. «Devo svegliare Thomas.» Bacio sulla mascella. «Devo studiare per il test di martedì di biologia, che non so nulla.» Bacio sul mento. «Ma prima di tutto ciò, devo farmi una doccia.» Gli baciai le labbra, e s'imbronciò quando mi allontanai subito.

«Ma prima di tutto ciò, dovresti baciarmi.» Ridacchiai e scossi la testa, alzandomi dal letto e infilandomi almeno i boxer. «Ehi!» Mi richiamò, infastidito, e risi ancora di più, aprendo la porta e correndo in bagno, chiudendo naturalmente la porta a chiave. Non volevo che a quel riccio venisse la brillante idea di intrufolarsi nella doccia, mentre Thomas era nella sua camera.

Dopo almeno dieci minuti, uscii dal bagno in accappatoio e andai in camera a vestirmi. Appena entrai corrugai la fronte perché Harry non era più sul letto, ma scossi le spalle e mi vestii con una semplice tuta da casa e stavo per indossare una mia felpa ma quando vidi quella che Harry aveva la sera precedente, sulla sedia, decisi di indossare quella. E sorrisi quando respirai il suo profumo, tremendamente buono.

Andai in cucina e vidi il riccio preparare la colazione, e Thomas già seduto a tavola. «Lou!» mi salutò il piccolo, alzando le braccia in aria. Sorrisi e mi avvicinai, lasciandogli un bacio sulla guancia e scompigliandogli i capelli.

«Buongiorno campione.» Harry si girò per un momento e mi sorrise, tornando poi a maneggiare con la padella. Corrugai la fronte e mi avvicinai. «Non c'era bisogno di cucinare delle frittelle» dissi, ridacchiando. D'un tratto Harry s'irrigidì e sgranò gli occhi, voltandosi verso di me, che lo guardavo confuso.

«Cazzo!» imprecò sussurrando, per non farsi sentire da Thomas.

«Harry che succede?» chiesi, preoccupato.

«I-io..ho usato..merda.»

«Harry, mi vuoi spiegare?» sbottai, più allarmato di prima.

«Ho usato ingredienti che potrebbero servirti per altre cose più importanti e..cazzo, dovevo starmi a sentire quando volevo uscire a comprare la colazione. Scusa Lou, davvero, ricomprerò tutto quello che ho usato, giuro che non ci avev..»

Gli presi il viso tra le mani e bloccai la sua parlantina con un bacio. Mi staccai in fretta e lo guardai severamente. «Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo chissà cosa fosse successo» sbuffai, lasciandogli il viso.

Greedy for love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora