Camminai nervosamente avanti e indietro per la mia camera, con gli ospiti in salotto a chiacchierare, i bambini a giocare. Guardai continuamente il cellulare e sospirai, sedendomi sul bordo del letto e muovendo la gamba nervosamente su e giù.
«Niente?» Sobbalzai quando Gemma entrò in camera e scossi la testa.
«Non può esserselo dimenticato. Non può» dissi, per poi sospirare e poggiare i gomiti sulle ginocchia, prendendomi la testa tra le mani.
«Non ci posso credere nemmeno io, Lou.» Gemma mi accarezzò la schiena e scossi la testa.
Erano le 22:30 ed Harry non aveva ancora chiamato. Era il quinto compleanno di Thomas, che in quel momento era in salotto seduto sul divano, con un'espressione triste in volto, mentre i suoi compagni di scuola giocavano tra di loro, sorvegliati dai genitori.
Thomas aspettava una chiamata da parte del riccio, così come l'aspettavo io perché di vederlo in pena al suo compleanno, non mi andava. Ma era ciò che stava succedendo, purtroppo, e ciò mi fece imbestialire tantissimo.
«Boo?» Thomas entrò piano in camera e alzai di scatto lo sguardo, sorridendogli dolcemente.
«Hei campione, perché non sei a festeggiare con i tuoi amici?» chiesi mentre lo feci sedere sulle mie ginocchia.
«Non mi va» rispose, tristemente, con lo sguardo basso.
Gli accarezzai i capelli e gli diedi un bacio sul capo. «Vi lascio soli» disse Gemma, lanciandomi un piccolo sorriso.
«Harry si è dimenticato del mio compleanno, Boo?»
Mi guardò e scossi la testa. «No, credo di no.»
«Ma non ha ancora chiamato.»
Mi morsi il labbro. «Che ne dici se lo chiamiamo noi?»
Thomas sgranò gli occhi e sorrise, annuendo freneticamente. Respirai profondamente e presi il cellulare, avviando la chiamata. Mi morsi continuamente il labbro inferiore, in attesa di una risposta.
«Pronto?» sospirai di sollievo quando Harry rispose al quarto squillo.
«Ciao.»
«Hei Lou, tutto bene?»
«Si, tutt..»
«Passamelo, Boo!» piagnucolò Thomas, cercando di prendersi il cellulare dalle mie mani.
Harry ridacchiò. «Passami la peste.» Annuii e passai titubante il cellulare a Thomas, che se lo portò subito all'orecchio, anche se avevo una strana sensazione.
«Harry!» sorrise entusiasta, Thomas. «Sto bene, e tu?» chiese, mangiucchiandosi un'unghia.
Parlarono del più e del meno, e vidi il viso di Thomas intristirsi sempre di più. Sospirai e capii che le mie sensazioni, purtroppo, erano giuste.
«Ti passo Lou» disse Thomas, d'un tratto, passandomi il cellulare e scappando via, correndo. Non andò in salotto, ma bensì in camera sua, sbattendo la porta dietro di sé.
Mi passai una mano tra i capelli e avvicinai il cellulare all'orecchio. «Harry.»
«Che gli è preso? Stavamo parlando ma all'improvviso è scappato.»
Scossi la testa leggermente, abbassando lo sguardo. «Ti sei dimenticato» dissi solamente.
«Dimenticato cosa?»
Sorrisi amaramente. «Te lo avevo anche ricordato due giorni fa, Harry. Oggi è il compleanno di Thomas, ed è stato in attesa di una tua chiamata tutta la serata, senza naturalmente ottenere nulla. Ho dovuto vedere il suo viso triste per colpa tua, mentre i suoi compagni lo invitavano a giocare con loro, invano.»

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Greedy for love.
FanfictionLouis Tomlinson, da quando ha 14 anni si prende cura del suo fratellino Thomas di appena 10 mesi, a causa della morte dei suoi genitori in un incidente stradale. Ora Thomas ha 4 anni e Louis 18, e da quando li ha compiuti l'assegno mensile di una zi...