730$? Era uno scherzo, vero? Sgranai gli occhi e lasciai cadere la bolletta sul tavolo, poggiando i gomiti su questo e prendendomi la testa tra le mani. Tutto questo per un fottuto ritardo di tre giorni del mese scorso. Dove diavolo li trovavo 730$?
Solo due settimane e mezzo prima Ben mi aveva dato la paga mensile ed era di 300$, e di questi, 20$ già li avevo spesi per far mangiare almeno Thomas, e fortunatamente Ben non aveva tolto dalla paga i soldi del giorno in cui non andai al lavoro perché mi sentii male.
Sospirai, frustrato. Non sapevo che cosa fare. Avrei potuto provare a chiedere un anticipo a Ben, ma non riuscirei comunque a raggiungere quella quota.
«Boo.» Thomas parlò con la voce ancora assonnata, entrando in cucina, stropicciandosi un occhio. Subito piegai la bolletta, mettendomela nella tasca dei jeans.
«Buongiorno campione.» Gli sorrisi.
«Buongiorno, Lou.» Si mise in punta di piedi e si allungò verso di me, per darmi un bacio. Mi abbassai al suo livello e me ne stampò uno sulla guancia, poi si sedette.
«Hai fame?» Chiesi, alzandomi dalla sedia per prendere il latte dal frigo e scaldarlo.
«Si. Tu mangi con me, però? Mangio sempre da solo.» S'imbronciò e sorrisi.
«Va bene.»
«Perché io mangio sempre e tu no?»
Mi schiarii la voce. «Ma io mangio.»
«Io non ti vedo mai mangiare.»
Sospirai. Perfetto, adesso lo facevo anche preoccupare. «Amore non ti preoccupare che mangio.»
«Ma non hai più la pancetta, Lou! Prima prima ce l'avevi.»
Mi morsi le labbra e scossi le spalle. «Non mi piaceva più e mi sono messo a dieta. Ora zitto e mangiamo.» Gli misi davanti agli occhi la tazza di latte, io presi una tazza di caffè. Misi dei biscotti a tavola e fui costretto a mangiarli, anche se non ne avevo per niente voglia.
«Lou, usciamo?» Mi chiese Thomas, non appena finì di mangiare.
«Vuoi uscire?» Annuì. «Allora usciamo.» Sorrise e batté le mani, contento. Scese dalla sedia e corse in camera.
«Vado a vestirmi.» Urlò, prima di scappare, e ridacchiai. Misi le tazze nel lavello e andai anch'io a vestirmi. Indossai skinny jeans e una felpa verde.
Appena finii di allacciare le scarpe sentii Thomas urlare nuovamente. «Boo, fa freddo?»
Lo raggiunsi nella sua cameretta. «Siamo a febbraio campione, ovvio che fa freddo. Perciò, metti sciarpa, guanti e cappello.» Annuì e dall'armadio prese tutto ciò. Io tornai in camera mia e misi un beanie grigio, e subito dopo andai in salotto ed indossai la giacca di jeans.
Thomas mi raggiunse dopo pochi minuti, con le labbra strette tra i tuoi dentini. Lo guardai, corrugando la fronte. «Che succede?»
«Mi insegni ad allacciarmi le scarpe?» Chiese, timido.
Sorrisi ed annuii prontamente. Lo feci sedere sul divano, e mi misi in ginocchio di fronte a lui. «Vuoi sapere come ho imparato io?» Thomas annuì, curioso. «Con una filastrocca.»
«Voglio saperla!»
Sorrisi e annuii. Poggiai un suo piede sul mio ginocchio, cosicché potesse guardare ogni movimento. «Ci sono due orecchie di un coniglietto.» Guardai Thomas subito dopo aver fatto due asole con i lacci e lo vidi annuire, attento. «Un coniglietto gira intorno all'albero.» Feci girare una delle asole intorno all'altra. «Va nella sua tana, e tira forte.» Infine, infilai l'asola nel buco dell'altra.

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Greedy for love.
FanfictionLouis Tomlinson, da quando ha 14 anni si prende cura del suo fratellino Thomas di appena 10 mesi, a causa della morte dei suoi genitori in un incidente stradale. Ora Thomas ha 4 anni e Louis 18, e da quando li ha compiuti l'assegno mensile di una zi...